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Papa Francesco agli universitari: cercate la verità attraverso lo studio
Nel penultimo giorno della visita apostolica in Lussemburgo ed in Belgio, papa Francesco ha concluso la giornata, dopo l’incontro con i docenti dell’università cattolica, con l’incontro con gli studenti universitari sulla questione del futuro e l’angoscia, mettendo in luce le grandi sfide, da quella dell’eugenetica a quella dei nuovi sviluppi dell’intelligenza artificiale, scagliandosi contro il commercio delle armi:
“Vediamo bene quanto è violento e arrogante il male che distrugge l’ambiente e i popoli. Sembra non conoscere freno. La guerra è la sua espressione più brutale (voi sapete che in un Paese, che non nomino, gli investimenti che danno più reddito oggi sono le fabbriche delle armi, è brutto!) e sembra non conoscere freno questo: la guerra è un’espressione brutale; come lo sono anche la corruzione e le moderne forme di schiavitù”.
Ed ha puntato l’invettiva contro la guerra, la corruzione e le nuove forme di schiavitù: “A volte questi mali inquinano la stessa religione, che diventa uno strumento di dominio. State attenti! Ma questa è una bestemmia. L’unione degli uomini con Dio, che è Amore salvifico, così diventa schiavitù. Persino il nome del padre, che è rivelazione di cura, diventa espressione di prepotenza. Dio è Padre, non padrone; è Figlio e Fratello, non dittatore; è Spirito d’amore, e non di dominio”.
Per questo ha ribadito che la speranza non delude: “Noi cristiani sappiamo che il male non ha l’ultima parola (e su questo dobbiamo essere forti: il male non ha l’ultima parola) che ha, come si dice, i giorni contati. Questo non toglie il nostro impegno, anzi lo aumenta: la speranza è una nostra responsabilità. Una responsabilità da prendere perché la speranza mai delude, mai delude. E questa certezza vince quella coscienza pessimistica, lo stile della Turandot… La speranza mai delude!”
Quindi ha lasciato loro tre parole, di cui la prima è la riconoscenza: “Il primo atteggiamento è la riconoscenza, perché questa casa ci è donata: non siamo padroni, siamo ospiti e pellegrini sulla terra. Il primo a prendersene cura è Dio: noi siamo anzitutto curati da Dio, che ha creato la terra (dice Isaia) ‘non come orrida regione, ma perché fosse abitata’. E pieno di stupita riconoscenza è il salmo ottavo: ‘Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, / la luna e le stelle che tu hai fissato, / che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, / il figlio dell’uomo, perché te ne curi?’. La preghiera del cuore che mi viene è: Grazie, o Padre, per il cielo stellato e per la vita in questo universo!”
Il secondo atteggiamento è la missione con l’invito agli studenti nella custodia della sua bellezza: “Ecco il ‘programma ecologico’ della Chiesa. Ma nessun piano di sviluppo potrà riuscire se restano arroganza, violenza, rivalità nelle nostre coscienze, anche nella nostra società. Occorre andare alla fonte della questione, che è il cuore dell’uomo. Dal cuore dell’uomo viene anche la drammatica urgenza del tema ecologico: dall’arrogante indifferenza dei potenti, che mette sempre davanti l’interesse economico”.
E’ stato un invito a non seguire nessun interesse economico: “L’interesse economico. Finché sarà così, ogni appello sarà messo a tacere o verrà accolto solo nella misura in cui è conveniente al mercato. Questa ‘spiritualità’, così, del mercato. E finché il mercato resta al primo posto, la nostra casa comune subirà ingiustizie. La bellezza del dono chiede la nostra responsabilità: siamo ospiti, non despoti. A questo proposito, cari studenti, considerate la cultura come coltivazione del mondo, non solo delle idee”.
E’ stato un invito a pensare all’ecologia umana come ha tratteggiato molte volte papa san Giovanni Paolo II, mettendo in evidenza il ruolo della donna: “Pensare all’ecologia umana ci porta a toccare una tematica che sta a cuore a voi e prima ancora a me e ai miei Predecessori: il ruolo della donna nella Chiesa… La Chiesa è il popolo di Dio, non un’azienda multinazionale.
La donna, nel popolo di Dio, è figlia, sorella, madre. Come io sono figlio, fratello, padre. Queste sono le relazioni, che esprimono il nostro essere a immagine di Dio, uomo e donna, insieme, non separatamente! Infatti le donne e gli uomini sono persone, non individui; sono chiamati fin dal ‘principio’ ad amare ed essere amati. Una vocazione che è missione”.
Ed ha messo in risalto ciò che è caratteristico della donna, che non può essere determinato dall’ideologia: “Ciò che è caratteristico della donna, ciò che è femminile, non viene sancito dal consenso o dalle ideologie. E la dignità è assicurata da una legge originaria, non scritta sulla carta, ma nella carne. La dignità è un bene inestimabile, una qualità originaria, che nessuna legge umana può dare o togliere. A partire da questa dignità, comune e condivisa, la cultura cristiana elabora sempre nuovamente, nei diversi contesti, la missione e la vita dell’uomo e della donna e il loro reciproco essere per l’altro, nella comunione. Non l’uno contro l’altro, questo sarebbe femminismo o maschilismo, e non in opposte rivendicazioni, ma l’uomo per la donna e la donna per l’uomo, insieme”.
E’ stato un invito alla donna a non ‘mascolizzarsi’: “Ricordiamo che la donna si trova al cuore dell’evento salvifico. E’ dal ‘sì’ di Maria che Dio in persona viene nel mondo. Donna è accoglienza feconda, cura, dedizione vitale. Per questo è più importante la donna dell’uomo, ma è brutto quando la donna vuol fare l’uomo: no, è donna, e questo è ‘pesante’, è importante. Apriamo gli occhi sui tanti esempi quotidiani di amore, dall’amicizia al lavoro, dallo studio alla responsabilità sociale ed ecclesiale, dalla sponsalità alla maternità, alla verginità per il Regno di Dio e per il servizio. Non dimentichiamo, lo ripeto: la Chiesa è donna, non è maschio, è donna”.
Il papa ha concluso l’incontro con gli studenti invitandoli a cercare la verità attraverso lo studio: “E cercandola capisce che siamo fatti per trovarla. La verità si fa trovare: è accogliente, è disponibile, è generosa. Se rinunciamo a cercare insieme la verità, lo studio diventa strumento di potere, di controllo sugli altri. E io vi confesso che mi rattrista quando trovo, in qualsiasi parte del mondo, università soltanto per preparare gli studenti a guadagnare o ad avere potere.
E’ troppo individualistico, senza comunità. L’alma mater è la comunità universitaria, l’università, quello che ci aiuta a fare società, a fare fratellanza. Non serve lo studio senza (cercare la verità) insieme, non serve, ma domina. Invece la verità ci rende liberi. Cari studenti, volete la libertà? Siate ricercatori e testimoni di verità!”
(Foto: Santa Sede)
Papa Francesco: l’Intelligenza Artificiale è il futuro della civiltà?
Questa mattina papa Francesco ha ricevuto i partecipanti alla Conferenza Internazionale promossa dalla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, sul tema ‘L’Intelligenza Artificiale e il paradigma tecnocratico: come promuovere il benessere dell’umanità, la cura per la natura e un mondo di pace’, richiamando il proprio discorso pronunciato al G7 nella scorsa settimana nella valorizzazione del tema intorno all’Intelligenza Artificiale:
“E’ un tema che merita particolare attenzione, perché l’IA influenza in modo dirompente l’economia e la società e può avere impatti negativi sulla qualità della vita, sulle relazioni tra persone e tra Paesi, sulla stabilità internazionale e sulla casa comune…
Apprezzo che la Centesimus Annus abbia dato ampio spazio a questa materia, coinvolgendo studiosi ed esperti di diversi Paesi e discipline, analizzando le opportunità e i rischi connessi allo sviluppo e all’utilizzo dell’IA, con un approccio trasversale e soprattutto con uno sguardo antropocentrico, e avendo ben presente il pericolo di un rafforzamento del paradigma tecnocratico”.
Ed ha richiamato alcuni temi fondamentali emersi in quell’incontro: “Come altri utensili-chiave nel corso dei millenni, anche questo attesta la capacità dell’essere umano di andare oltre sé stesso, la sua ‘ulteriorità’, e può apportare grandi trasformazioni, positive o negative. In questo secondo senso, l’IA potrebbe rafforzare il paradigma tecnocratico e la cultura dello scarto, la disparità tra le nazioni avanzate e quelle in via di sviluppo, la delega alle macchine di decisioni essenziali per la vita degli esseri umani. Ho dunque affermato l’assoluta necessità di uno sviluppo e di un utilizzo etico dell’IA, invitando la politica ad adottare azioni concrete per governare il processo tecnologico in corso nella direzione della fraternità universale e della pace”.
Ma la domanda fondamentale è quella che aiuta a comprendere a cosa serve l’Intelligenza Artificiale: “Serve a soddisfare i bisogni dell’umanità, a migliorare il benessere e lo sviluppo integrale delle persone, oppure serve ad arricchire e aumentare il già elevato potere dei pochi giganti tecnologici nonostante i pericoli per l’umanità? E questa è la domanda di base. La risposta dipende da tanti fattori e diversi sono gli aspetti da esplorare”.
E’ ha proposto alcune sollecitazioni, che possono essere utili ad ulteriori approfondimenti: “Va approfondito il delicato e strategico tema della responsabilità delle decisioni prese utilizzando l’IA; questo aspetto interpella vari rami della filosofia e del diritto, oltre a discipline più specifiche. Vanno individuati gli opportuni incentivi e una efficace regolamentazione, da un lato per stimolare l’innovazione etica utile al progresso dell’umanità, dall’altro per vietare o limitare gli effetti indesiderati.
Tutto il mondo dell’educazione, della formazione e della comunicazione dovrebbe avviare un processo coordinato, per accrescere la conoscenza e la consapevolezza di come usare correttamente l’IA e per trasmettere alle nuove generazioni, sin dall’infanzia, la capacità critica nei confronti di tale strumento.
Vanno valutati gli effetti dell’IA sul mondo del lavoro. Invito i membri della Fondazione ‘Centesimus Annus’ e quanti partecipano alle sue iniziative a farsi parte attiva, nei rispettivi ambiti, per sollecitare un processo di riqualificazione professionale e l’adozione di forme atte a facilitare il ricollocamento delle persone in esubero presso altre attività.
Vanno esaminati attentamente gli effetti positivi e negativi dell’IA nel campo della sicurezza e della riservatezza. Vanno considerati e approfonditi gli effetti sulla capacità relazionale e cognitiva delle persone, e sui loro comportamenti. Non possiamo accettare che queste capacità vengano ridotte o condizionate da uno strumento tecnologico, cioè da chi ne detiene il possesso e l’uso. Infine (ma questo elenco non vuol essere esaustivo) occorre ricordare gli enormi consumi di energia richiesti per sviluppare l’IA, mentre l’umanità sta affrontando una delicata transizione energetica”.
Quindi per il papa il futuro dell’economia si ‘gioca’ sull’innovazione tecnologica: “Non dobbiamo perdere l’occasione di pensare e agire in un modo nuovo, con la mente, con il cuore e con le mani, per indirizzare l’innovazione verso una configurazione centrata sul primato della dignità umana. Questo non va discusso. Un’innovazione che favorisca sviluppo, benessere e convivenza pacifica e che protegga i più svantaggiati. E ciò richiede un ambiente normativo, economico e finanziario che limiti il potere monopolistico di pochi e consenta allo sviluppo di andare a beneficio di tutta l’umanità”.
Quella del papa, perciò, è una ‘sana’ provocazione’: “Mi congratulo per l’avvio della seconda ricerca comune tra la Fondazione e l’Alleanza Strategica di Università Cattoliche di Ricerca (SACRU) sul tema ‘Intelligenza Artificiale e cura della casa comune: un focus su imprese, finanza e comunicazione’, coordinata dalla signora Tarantola. Per favore, tenetemi al corrente di questo!
E concludo con una provocazione: siamo sicuri di voler continuare a chiamare ‘intelligenza’ ciò che intelligenza non è? E’ una provocazione. Pensiamoci, e chiediamoci se l’usare impropriamente questa parola così importante, così umana, non è già un cedimento al potere tecnocratico”.
(Foto:Santa Sede)
E’ il giorno della marcia della pace a Rondine
Rondine si mette in marcia per disegnare il suo ennesimo scenario di pace: domani 30 maggio alle ore 9.30 con ‘Rondine in cammino per la pace’, un serpentone di partecipanti in arrivo da mezza Italia scatterà dal parcheggio dell’ex Ipercoop: percorrerà la Setteponti, completamente chiusa al traffico al passaggio dei marciatori, attraverserà Ponte Buriano e salirà fino al colle della cittadella. Decine di volontari mobilitati e oltre 30 scuole che hanno dato il loro sì. L’anno scorso oltre 4000 persone avevano partecipato all’evento, ancora una volta senza simboli, sigle o bandiere, solo striscioni con messaggi di pace e dialogo.
Tra i presenti annunciata quella del sindaco di Firenze Dario Nardella, con una nutrita delegazione dalla sua città, del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli e del Vescovo Andrea Migliavacca. Tutto sempre senza insegne di partiti o vessilli, secondo le linee del metodo Rondine “per abbracciare quei giovani coraggiosi che scegliendo Rondine rinunciano all’odio per il nemico, la forza del nonostante che lavora per preparare il giorno dopo a partire dal ricucire le ferite e prendendosi cura del dolore dell’altro” ricorda il Presidente di Rondine, Franco Vaccari.
Per la sola giornata di giovedì 30 maggio al fine di favorire la partecipazione alla marcia per la pace, sarà disponibile gratuitamente il servizio navette: dalle ore 8.00 alle ore 9.15 al Terminal della Stazione in Viale Piero della Francesca di Arezzo ci saranno dei bus di linea di Autolinee Toscane che accompagneranno i partecipanti al punto di partenza della marcia (Viale G. Amendola 15, Arezzo – Parcheggio Ipercoop). Dalle ore 12:30 alle ore 19:00, da Rondine sarà attivo un servizio di bus navetta che consentirà ai partecipanti di salire alla Cittadella parcheggiando a Ponte Buriano ma anche rientrare all’Ipercoop di Arezzo o al Terminal della Stazione.
Alla partenza sarà indicata la direzione della navetta. La marcia apre Youtopic Fest, una tre giorni ricca di personaggi ed incontri. Protagonista assoluta la senatrice Liliana Segre: all’arrivo della marcia saranno inaugurate le nuove strutture dell’Arena di Janine, realizzate raccogliendo la sua testimonianza della sua permanenza ad Auschwitz e il messaggio contro l’indifferenza che ha affidato ai giovani di tutto il mondo a partire da quelli di Rondine.
Strutture rese possibili grazie all’Associazione Nazionale Alpini che ha donato diecimila ore di lavoro per la sua costruzione ma anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, ABOCA, la Provincia Autonoma di Trento / Trentino Marketing, Eusider Group, Regione Toscana, GIACCA Costruzioni Elettriche, Gruppo ITALCER, Fondazione Giuseppe e Adele Baracchi, Fondazione Vincenzo Casillo, Vigiani, Chryso Italia, Alterini, Chimet, Roberta Cipriani Artist, AISA Impianti, Domus Petra. La senatrice a vita Segre porterà il suo saluto e il figlio Alberto Belli Pace sarà presente alla inaugurazione con il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e il un rappresentante della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti e l’artista Roberta Cipriani che presenterà l’opera “L’Albero della Vita” che sarà esposta nell’Arena.
Alcuni studenti di Rondine, che ospita oggi anche giovani russi e ucraini, chiuderanno con la loro testimonianza la mattinata. Poi eventi no stop tra formazione e solidarietà e in serata l’arrivo di due protagonisti: Pif, attore e regista intervistato alle 18.30 da Sergio Valzania, e Claudio Bisio. Bisio presenterà alle 20.30 il suo primo film da regista, ‘L’ultima volta che siamo stati bambini’: alla fine del film il dialogo e il confronto con il pubblico.
Tra i numerosi appuntamenti della giornata, tanti workshop dedicati soprattutto ai ragazzi, per imparare a praticare il metodo Rondine attraverso attività artistiche sportive e culturali. Tra questi alle ore 15.00 ‘GREEN IT UP! Giovani e comunità educanti protagonisti della transizione ecologica’. Promosso da Istituto Oikos, grazie al sostegno di AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Inoltre ‘La valutazione a scuola: necessità e problemi’, che vedrà protagonista la classe quinta della Sezione Rondine del Liceo Scientifico Redi di Arezzo, classe che conclude il suo per percorso scolastico nella sperimentazione della Sezione Rondine.
Per restare in tema alle ore 17.00 si prosegue con il panel dedicato alla scuola, ‘Le sfide della scuola nell’epoca digitale’. Tra i protagonisti Alex Corlazzoli, maestro, giornalista e scrittore, Johnny Dotti, pedagogista, scrittore e imprenditore sociale, Daniela Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo all’Università di Padova e presidente di Mind 4 Children, Marco Paschina Imprenditore nel campo dell’educazione, Caterina Grandi, ex studentessa di Rondine, Anna Martini, giornalista.
Questo è YouTopic Fest 2024 che terrà banco a Rondine fino a sabato 1 giugno con un cartellone serrato. Scopri il programma e iscrivi per partecipare gratuitamente https://youtopicfest.rondine.org/. Il festival è realizzato con il patrocinio di: Regione Toscana, Consiglio Regionale della Toscana, Provincia di Arezzo, Comune di Arezzo, Comune di Castiglion Fibocchi e Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Unione dei Comuni del Pratomagno.
Con il contributo di Tutela Legale, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Istituto per il Credito Sportivo. Con il sostegno di Estra S.p.A., Chimet, Camera di Commercio Arezzo Siena, BDC School, COINGAS S.p.A.
In collaborazione con Festival dei Cammini di Francesco, Sustainability Award, Solea, BARTLEBYFILM, Medusa Film, Fondazione il Cuore si scioglie, Unicoop Firenze, Coldiretti Arezzo, Anna Lindh Foundation, Sugar, Castiglione del Cinema, Fattoria La Vialla, Fondazione Arezzo InTour, D.O.G. Operatori di strada. Con la media partnership di QN-La Nazione, Famiglia Cristiana, Vatican News, Radio Vaticana.
Da Assisi una lettura interreligiosa del Cantico di san Francesco d’Assisi
“Prendiamo in esame un testo chiave di san Francesco d’Assisi, il ‘Cantico di frate sole’ (o ‘Cantico delle Creature’) ed alcune delle sue tante possibili riletture, sul versante interreligioso. Francesco d’Assisi è un simbolo del dialogo interreligioso, fra l’altro per l’incontro in Egitto con il Sultano mussulmano al-Malik al-Kamil durante la quinta Crociata (1219)… L’obiettivo del corso macroecumenico per la ‘casa comune’,nel quadro della denominazione della Cittadella di Assisi, ‘Cittadella Laudato Sì’, è di favorire occasioni di incontro, di dialogo, riflessione tra esponenti ed esperti di tutte le religioni del mondo sull’ecologia integrale, nella convinzione che dal patrimonio di fede di ogni confessione religiosa si possano trarre insegnamenti e percorsi inediti. Ed il ‘Cantico di frate Sole’ offre molte suggestioni al riguardo”.
Il corso ‘Il Cantico delle fedi’, che si svolge online, inizia oggi pomeriggio con la scrittrice di racconti d’infanzia e vincitrice del Premio Andersen, Giusi Quarenghi, che propone una lettura laica del cantico del santo assisate; proseguirà giovedì 2 maggio con il missionario saveriano, Tiziano Tosolini, direttore del Centro Studi Asiatico di Osaka e docente di filosofia al Centro Studi Interreligiosi all’Università Gregoriana di Roma, che illustrerà la lettura buddhista del Cantico; giovedì 12 settembre il teologo. Adnane Mokrani, docente di studi islamici e di relazioni islamo-cristiane, offrirà una lettura mussulmana del Cantico; infine, giovedì 7 novembre la registra teatrale e studiosa di ebraismo, Miriam Camerini, proporrà ne lettura ebraica.
Al presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi, don Tonio Dell’Olio, chiediamo di spiegarci in cosa consiste ‘il Cantico delle fedi’: “E’ la ricerca sapiente delle tracce e delle ispirazioni che permeano il ‘Cantico di Frate Sole’ di Francesco d’Assisi nella spiritualità e nel patrimonio di fede delle religioni. Il cantico delle fedi è un ‘laboratorio macroecumenico per la casa comune” composto da ricercatori appartenenti a diverse religioni e da esperti. A breve inizierà un Corso di formazione online che, organizzato dal Laboratorio, si rivolge primariamente agli insegnanti ma anche a tutte le donne e gli uomini che desiderano far crescere la propria conoscenza (e la propria esperienza) di fede e di vita in relazione con l’ambiente alla luce del Cantico delle creature”.
Quante ‘letture’ può offrire il ‘Cantico delle Creature’?
“Il ‘Cantico delle creature’ è un portone spalancato verso il cielo e verso la terra, verso Dio e verso tutte le sue creature. C’è una lettura teologica ma c’è una parola affidata al creato che si rivolge a Dio con i suoni del vento e dell’acqua, col crepitìo del fuoco e con il calore dei raggi del sole. Oggi si direbbe che si tratta di una lettura immersiva in cui nessuno può pretendere la delega di parlare a nome di altri ma tutti gli elementi del creato hanno dignità di parola perché fratelli e sorelle, talvolta anche madri. Poi il ‘Cantico delle Creature’ propone una rilettura del perdono e della morte con cui ci si confronta come donne e uomini in cammino sulla terra e nella storia”.
Come leggere oggi il ‘Cantico delle Creature’?
“Prima che leggerlo bisognerebbe ascoltarlo. Papa Francesco l’ha fatto pulsare in quell’enciclica stupenda che porta il nome del Cantico e tocca i nodi nevralgici del cambiamento d’epoca che stiamo vivendo. Ci insegna a rileggere il Cantico non solo come un inno della natura ma come una lente che ci educa a guardarci dentro intimamente, personalmente e come umanità”.
Per quale motivo lodare Dio per tutte le sue creature?
“Maturiamo quella lode come un’esigenza prima che come un dovere. Quando ci immergiamo nel creato non possiamo che aprirci al sentimento della gratitudine e della lode perché scopriamo che tutto è dono, anzi espressione gratuita dell’amore del Creatore”.
Perché la nuova denominazione ‘Cittadella Laudato Sì’?
“Innanzitutto per la collocazione assisana che è tutt’altro che una mera coincidenza: è la scelta di una spiritualità e uno stile di vita. Inoltre per rafforzare un’attenzione che la Pro Civitate Christiana, che è l’associazione che anima le iniziative e le attività di ‘Cittadella Laudato sì’, ha sempre riservato alla cura della casa comune. Basterebbe scorrere i titoli e i relatori dei convegni e dei Corsi di studio che da più di 80 anni vengono proposti, per rendersene conto. Infine ci sembra che in questo modo riusciamo a offrire un contributo specifico alla richiesta che ci viene formulata dal magistero di Papa Francesco”.
Eppoi ad agosto il corso ‘Cum tucte le creature: natura e contronatura’: in quale modo rapportarci con il creato?
“L’attenzione all’ecologia integrale non può prescindere dalla denuncia dei danni che vengono arrecati quotidianamente all’ambiente e alle persone vittime di sfruttamento, guerre e privazione di diritti. C’è un greenwashing diffuso e pervasivo che non può essere assecondato e va smascherato a 360 gradi. Inoltre crediamo che uno dei punti fermi del cammino verso una nuova coscienza ecologica consista nel sentirsi parte del creato: né superiori dominatori, nè dirimpettai”.
Il prof. Masullo illustra i punti importanti dell’esortazione apostolica ‘Laudate Deum’
Papa Francesco: alfabetizzare ad una cultura di pace
Venerdì scorso si è celebrata la Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione, istituita il 17 novembre 1965 dall’Unesco per ricordare l’importanza dell’alfabetizzazione, in quanto tale processo è considerato centrale per la risoluzione delle grandi problematiche mondiali come la povertà, la mortalità infantile, la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, la violazione dei diritti umani ed il mancato raggiungimento della parità di genere.
Ad Amelia ‘Madre Terra, Sorelle Stelle’
Da Roma appello per impegno a disinvestire dalle fonti fossili
‘Mentre ci apprestiamo a vivere un inverno che si preannuncia tra i più freddi per l’Europa dalla fine della Seconda Guerra mondiale’, il ‘Movimento Laudato Sì’ e l’Azione cattolica italiana, insieme alle realtà cattoliche nazionali italiane che hanno già aderito alla campagna cattolica per il disinvestimento dai combustibili fossili, Aggiornamenti Sociali, Altis – Alta Scuola impresa e società dell’Università cattolica del Sacro Cuore, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Caritas Italiana, Focsiv – Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontario, Provincia euromediterranea (Italia, Malta, Albania e Romania) della Compagnia di Gesù, Masci (Movimento adulti Scout cattolici italiani), Mcl (Movimento cristiano lavoratori), Movimento dei Focolari Italia, hanno lanciato a tutte le organizzazioni cattoliche italiane l’appello a sottoscrivere “l’impegno a disinvestire dalle fonti fossili per un economia di pace e quale testimonianza di prossimità verso i nostri fratelli e sorelle che resistono sotto i bombardamenti, senza elettricità, al freddo in Ucraina”.
La Giornata del Creato invita alla conversione
La società civile verso le elezioni politiche
Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha chiuso la porta al Partito Democratico, dopo l’accordo portato a casa da Letta con Fratoianni, Bonelli e Di Maio e Tabacci, un insolito silenzio aveva avvolto la giornata di Calenda. Ora la rottura. A nemmeno una settimana dall’intesa siglata martedì scorso con pubbliche strette di mano e foto ricordo con il segretario democratico.