Fratel Biagio Conte augura buona Pasqua
Ancora una volta Pasqua è celebrata in lockdown con persone sempre più in difficoltà ed inermi davanti ad un virus che da un anno colpisce il mondo ed anche l’Italia. Difficoltà anche di comunità in quanto la Settimana Santa, che culmina nella festa di Pasqua, significava ricchezza di tradizioni e di saperi sedimentati nel tempo che esprimevano la gioia della vita, che rinasceva.
Ora invece si è stremati, ma soprattutto delusi, ma la Pasqua irrompe ugualmente nella vita offrendo nuove occasioni, come ha sottolineato fratel Biagio Conte, fondatore della Missione ‘Speranza e Carità’, esortando a credere nelle ‘cose impossibili’:
“Siamo fortemente provati, colpiti, ma non affondati. Come dice San Paolo, ben vengano le sofferenze, le prove, le difficoltà, ma poi aggiunge, è quando siamo deboli è allora che siamo forti.
Con il buon Dio affrontiamo tutto, anche le cose impossibili, fra cui il virus; questa è la nuova e vera Pasqua. Accogliamo la resurrezione per una nuova e preziosa rinascita. Ognuno ha il suo ruolo per contribuire e costruire tutti insieme un mondo migliore. Con fede, speranza e carità, possiamo migliorare questa società.
Buona e Santa Pasqua ad ogni uomo e ad ogni donna di questa preziosa umanità. L’Augurio è rivolto a tutta la santa chiesa, a tutte le religioni, a chi non crede, alle istituzioni, alle professioni, ai ricchi e ai poveri, a tutti le famiglie e ai giovani, che sono il futuro e la nostra speranza”.
Infatti la Pasqua è stata resa possibile anche dalla testimonianza delle donne che hanno dato ragione alla vita non cedendo alla morte, perché sono state fedeli sull’esempio della Madre di Dio, come ha scritto sul sito della stessa Missione, Valentina Casella:
“Resta fedele al punto che alla fine non le serve correre al sepolcro vuoto per avere la certezza della Resurrezione perché sa che Dio non viene meno alla Sua Parola. L’essere fedele di Maria le permette di avere subito certezza della resurrezione!
In un mondo come quello di oggi, dove le certezze vacillano ed essere fedeli a un valore e fa dei giovani dei bigotti, additati da una società che ci vuole sempre diversi, sempre nuovi, a passo con ‘le mode’ del momento, Maria resta il porto sicuro a cui approdare per raggiungere la sicurezza della terra ferma”.
E’ questa la preghiera pasquale della giovane che apre alla gioia della Pasqua, incentrata sulla fedeltà: “Maria, che nella tua vita non hai mai smesso di fidarti della Parola di Dio, aiuta noi giovani a seguire il tuo esempio, per giungere alla santità.
Aiutaci a non dubitare della Parola che ci viene annunciata. Sostienici nelle difficoltà della sequela del Figlio tuo Gesù. Insegnaci ad abitare il dolore e la morte con la certezza della Resurrezione.
Aiutaci a riempire i vuoti della nostra esistenza con l’Amore vero, quello che viene da Dio. Sostieni e accompagna i nostri passi per le strade del mondo e resta a noi vicina nei momenti duri che la vita ci riserva.
Ti rendo grazie Maria per l’esempio che sei per la mia vita, ti rendo grazie perché attraverso il tuo grembo hai permesso che la morte non avesse l’ultima parola e ci hai donato la Vita”.
Inoltre nel messaggio pasquale l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, nel suo messaggio per la Pasqua ai fedeli della diocesi, ha indicato quali sono ‘i germogli della Pasqua di Cristo’:
“Quest’anno, nel metterci così duramente alla prova, ci ha anche regalato la rugiada della presenza compassionevole di Dio e della sua imprevedibile provvidenza, la prossimità con gli afflitti e i poveri, la fortezza nella resilienza, il balsamo della preghiera comune, la condivisione della speranza, la gioia del volto ‘altro’ e dell’affetto fraterno, il bene della cura vicendevole, il perdono reciproco, la creatività dei doni condivisi”.
La Pasqua è partecipazione alla speranza di una vita che rinasce: “Tutto quello che nel cuore delle donne e degli uomini muove verso la fiducia nella prova e verso la solidarietà nella precarietà, ogni volta che la vicinanza prevale sull’indifferenza, l’amore sull’odio, la riconciliazione sulla divisione, la gratuità sull’interesse, la misericordia sulla condanna, la vita sulla morte, l’accoglienza sul respingimento e il noi sull’io, ha come sorgente la Pasqua di Cristo.
Noi cristiani a Pasqua rinnoviamo il desiderio e l’impegno di prendere parte al gemito dello Spirito. Lo rinnoviamo, a maggior ragione, al tempo di questa pandemia, dentro e al termine di questo lungo inverno”.