Il papa raccomanda alle missionarie della Carità la tenerezza materna

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Giovedì scorso papa Francesco ha incontrato le partecipanti al Capitolo generale delle ‘Piccole Suore Missionarie della Carità’ (Opera don Orione), sottolineando che il fondatore della congregazione aveva dato la missione di ‘far sperimentare la misericordia di Dio’ alla gente, attraverso tre caratteristiche:

“Quando san Luigi Orione fondava la vostra prima comunità vi dava come missione quella di ‘far sperimentare la Provvidenza di Dio e la maternità della Chiesa’. Vi chiamava cioè a incarnare l’agire misericordioso di Dio e della Chiesa con spirito materno. Per farlo poi vi indicava tre vie fondamentali: essere unite a Gesù, vicine ai fratelli e attive nel servizio”.

San Orione fondò le congregazioni per una maggiore unità con Gesù: “San Luigi Orione ha fondato la vostra Congregazione (assieme ai Figli della Divina Provvidenza, alle Suore Sacramentine Adoratrici non vedenti e alle Suore Contemplative di Gesù Crocifisso) sotto l’insegna del motto paolino Instaurare omnia in Christo: ‘Ricondurre a Cristo, unico capo, tutte le cose’.

E’ chiaro allora che l’unione a Cristo per voi deve essere la radice di ogni attività. Il Concilio Vaticano II ci ha ricordato questo come un valore basilare per tutti i religiosi, dicendo che essi tanto più arricchiscono l’apostolato e la vitalità della Chiesa quanto più fervorosamente vivono uniti a Cristo, come i primi discepoli”.

Questo significa incarnare il ‘modo di vivere’ di Gesù, come specifica san Paolo: “Don Orione aveva presente questa realtà quando affermava che ‘per conquistare Dio e afferrare gli altri occorre prima vivere una vita intensa di Dio in noi stessi’, una fede che bruci dentro e risplenda attorno a noi.

E allora lasciatevi sempre prima di tutto conquistare dal Signore, dalla sua presenza viva nell’Eucaristia, nella sua Parola, in voi stesse grazie allo Spirito Santo.

Ricordatevi che, come madri, il dono più grande che potete fare ai figli che Dio vi affida è quello di trasmettere loro il vostro amore tenero e appassionato per Gesù, di insegnare loro ad amarlo e conoscerlo come voi lo conoscete e lo amate, e di renderli partecipi della vostra fede in Lui”.

La seconda indicazione è la vicinanza ai fratelli: “La seconda indicazione lasciatavi da don Orione è quella di essere vicine ai fratelli. Gesù stesso, infatti, ci ha detto: ‘Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me’.

Allora anche il vostro servizio potete viverlo come incontro con Lui, animate dallo stesso amore. E’ Lui che si fa povero e piccolo nei poveri e nei piccoli; è Lui che in loro vi chiede calore e protezione”.

E’ un invito ad avere la ‘tenerezza’ materna: “Abbiate dunque sempre, tra voi e verso gli altri, un senso di tenerezza materna, mai di freddezza. E se qualche volta questo malanno del cuore si fa sentire, cacciatelo subito via, con pensieri, parole e gesti di accoglienza e di gentilezza!

Sappiamo bene che è meglio un pezzo di pane condiviso con un sorriso che una pietanza magari raffinata, ma condita di gelo e insipida di amore. Le vostre case e i luoghi del vostro servizio siano pieni di calore materno!”

Ed infine il servizio ai poveri, come una mamma ai figli: “Servire ‘i poveri, i piccoli, gli afflitti da ogni male e dolore’, con le ‘maniche rimboccate’, da buone mamme, con compassione, creatività e fantasia, nella carità. Una mamma non si arrende mai di fronte ai bisogni dei suoi figli:

non fa mai mancare loro le attenzioni, le sorprese, le tenerezze e anche i rimproveri necessari; riesce a inventarsi soluzioni e rimedi impensati, anche di fronte a situazioni difficili o nell’incomprensione degli altri: è perché una mamma ama, e l’amore rende liberi e creativi!”

Questa premura è un invito per i giovani ad amare Dio e la Chiesa: “Del resto, è soprattutto questo che fa sentire i figli ‘a casa’, al sicuro, accettati al di là delle loro capacità, dei successi, delle condizioni sociali, della provenienza e dell’appartenenza religiosa, perché una madre vuole bene a tutti, non fa differenze.

Così ama Cristo, così ama la Madre Chiesa, e così auguro anche a voi di saper amare, con questa maternità domestica, con cuore generoso e con ‘olio di gomito’! In questo modo darete gioia e speranza a molti, e un esempio concreto di vita sana, prezioso specialmente per i giovani, spesso disorientati da modelli esistenziali fragili e vuoti”.

(Foto: Santa Sede)

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