Agostino Burberi: don Lorenzo Milani ha dato la parola ai poveri

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Oggi c’è anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Barbiana, nel Mugello, in occasione dell’apertura del Centenario della nascita di don Lorenzo Milani (1923-1967) per la XXII edizione della tradizionale Marcia della pace, curata dal comune di Vicchio con l’Istituzione culturale ‘Don Milani’, la Fondazione ‘Don Lorenzo Milani’, l’Associazione ‘Gruppo Don Milani’ di Calenzano, promotori del Comitato nazionale per il Centenario.

Era il 1954 quando don Lorenzo Milani arrivò a Barbiana, sperduta e minuscola frazione nel comune di Vicchio del Mugello, dove entrò in contatto con realtà di povertà ed emarginazione e dove dette vita alla sua scuola rivolta a bambini e a bambine:

“L’esperienza di Barbiana parla da sola; quella di don Lorenzo è davvero una scuola a tempo pieno, che scommette sulle possibilità che ogni ragazzo possa raggiungere i migliori risultati. Non scarta nessuno, ma a coloro che vengono inclusi chiede di dare il massimo”.

Il miglior modo per riproporre la figura e l’esperienza di don Milani è quello di ripartire dalle parole pronunciate da papa Francesco sulla tomba di Barbiana, il 23 aprile del 2017:

“Mi piacerebbe che lo ricordassimo soprattutto come credente, innamorato della Chiesa anche se ferito, ed educatore appassionato… Il Signore era la luce della vita di don Lorenzo, la stessa che vorrei illuminasse il nostro ricordo di lui L’ombra della croce si è allungata spesso sulla sua vita, ma egli si sentiva sempre partecipe del Mistero Pasquale di Cristo, e della Chiesa”.

Al presidente della Fondazione ‘Don Lorenzo Milani’, Agostino Burberi, allievo del sacerdote di Barbiana, abbiamo chiesto di spiegarci quale significato riveste la presenza del presidente della Repubblica a Barbiana:

“Per  noi importante; al funerale del nostro Priore non erano presenti autorità né civili né religiose; solo due preti amici. Dopo 50 anni, nel 2017 è venuto il papa in persona e lo ha riabilitato in modo solenne indicandolo come esempio di prete da prendere ad esempio ed il 27 maggio venga il presidente della repubblica a riconoscerne il valore civile ci sembra onestamente importante”.

Nella visita a Barbiana papa Francesco disse che don Milani ‘ha ridato la parola ai poveri’: in quale modo?

“Ha speso la sua vita per il riscatto dei figli dei contadini di Barbiana dando loro la cultura che ha permesso di farli uscire  dalle condizione di sottomessi e portarli ad impegnare la loro vita per il riscatto degli ultimi”.  

Per quale motivo Lorenzo Milani scelse di diventare sacerdote?

“La ragione profonda non è conosciuta,  era cresciuto senza nessun’educazione religiosa  ma aveva osservato che la sua condizione di ricco borghese contrastava con le condizioni dei poveri e che non era possibile che l’essere umano derivasse dalle scimmie e che doveva esserci qualcuno che aveva creato tutto questo. Certamente una chiamata del Signore”.

Per quale motivo don Milani aveva a cuore la scuola?

“Perché si era reso conto che non poteva insegnare la Parola a persone che non capivano il significato delle parole. Per lui prete la scuola era il mezzo per colmare quel fossato culturale che gli impediva di essere capito dal suo popolo quando predicava il Vangelo; lo strumento per dare la parola ai poveri, perchè diventassero più liberi e più eguali, per difendersi meglio e gestire da sovrani l’uso del voto e dello sciopero.

Con quella tenacia di cui era capace, quando era convinto di avere intuito una verità andò a cercare uno ad uno tutti i giovani operai e contadini del suo popolo. Entrò nelle loro case, sedette ai loro tavoli per convincerli a partecipare alla sua scuola perchè l’interesse dei lavoratori, dei poveri non era quello di perdere tempo intorno al pallone e alle carte come voleva il padrone, ma di istruirsi per tentare di invertire l’ordine della scala sociale”.

Quanto sono importanti le ‘esperienze pastorali’ per la Chiesa di oggi?

“Esperienze pastorali fu colpito da un provvedimento del Sant’uffizio che ne vietò la ristampa e la diffusione; da papa Francesco e dal card. Betori sono state ascoltate le nostre richieste e cancellato quel provvedimento. Credo che oggi vada riletto ed approfondito cosa che verrà fatta nel convegno sulla Chiesa promosso dell’ambito del centenario.

Le ‘Esperienze pastorali’ non forniscono sicuramente la ‘ricetta’ ai dilemmi laceranti del nostro presente, ma, senza dubbio aiutano a ragionare su un punto nodale del problema, quello del ‘punto di vista’ o della ‘strategia’ discorsiva e pratica di fronte all’ ‘urto’ tra culture e concezioni del mondo e della vita estremamente dissimili”.

La lettera ai cappellani militari: quanto era importa per don Milani la libertà di coscienza?

“Era ed è al centro dei suoi insegnamenti e resta un imperativo per l’umanità che si sta distruggendo in conflitti”.

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