Papa Francesco: la Parola di Dio è indispensabile nella vita

Condividi su...

“E poi, pensiamo (parlando del Bambino Gesù) ai tanti bambini dell’Ucraina che soffrono, soffrono tanto, per questa guerra. In questa festa di Dio che si fa bambino, pensiamo ai bambini ucraini. Quando li ho trovati qui, la maggioranza non riesce a sorridere e quando un bambino perde la capacità di sorridere, è grave. Questi bambini portano su di sé la tragedia di quella guerra che è così inumana, così dura. Pensiamo al popolo ucraino, in questo Natale: senza luce, senza riscaldamento, senza le cose principali per sopravvivere, e preghiamo il Signore perché porti loro la pace il più presto possibile”: con questo appello per la pace in Ucraina papa Francesco ha concluso l’udienza generale prenatalizia, incentrata ancora sul discernimento.

Certo il discernimento è abbastanza complicato, ma papa Francesco ha invitato i fedeli a non scoraggiarsi, ma ad una lettura attenta della propria vita: “Nel nostro primo incontro avevamo visto che sempre, ogni giorno, che lo vogliamo o no, compiamo atti di discernimento, in quello che mangiamo, leggiamo, sul lavoro, nelle relazioni, in tutto. La vita ci mette sempre di fronte a delle scelte, e se non le compiamo in maniera consapevole, alla fine è la vita a scegliere per noi, portandoci dove non vorremmo.

Il discernimento però non si fa da soli. Oggi entriamo più specificamente in merito ad alcuni aiuti che possono rendere più agevole questo esercizio del discernimento, indispensabile della vita spirituale, anche se in qualche modo li abbiamo già incontrati nel corso di queste catechesi”.

Ed ha offerto un riassunto di questi incontri, sottolineando che è indispensabile il confronto con la Parola di Dio e la dottrina della Chiesa: “Esse ci aiutano a leggere ciò che si muove nel cuore, imparando a riconoscere la voce di Dio e a distinguerla da altre voci, che sembrano imporsi alla nostra attenzione, ma che ci lasciano alla fine confusi.

La Bibbia ci avverte che la voce di Dio risuona nella calma, nell’attenzione, nel silenzio. Pensiamo all’esperienza del profeta Elia: il Signore gli parla non nel vento che spacca le pietre, non nel fuoco o nel terremoto, ma gli parla in una brezza leggera”.

Per il papa l’immagine di questo racconto biblico è molto bella: “La voce di Dio non si impone, la voce di Dio è discreta, rispettosa, io mi permetterei di dire: la voce di Dio è umile, e proprio per questo pacificante. E solo nella pace possiamo entrare nel profondo di noi stessi e riconoscere i desideri autentici che il Signore ha messo nel nostro cuore. E tante volte non è facile entrare in quella pace del cuore, perché siamo indaffarati in tante cose tutta la giornata… Lasciamo nella calma che venga subito la voce di Dio. Ci aspetta per questo”.

La Parola di Dio è una presenza viva, richiamando una lettera di sant’Ambrogio: “Per il credente, la Parola di Dio non è semplicemente un testo da leggere, la Parola di Dio è una presenza viva, è un’opera dello Spirito Santo che conforta, istruisce, dà luce, forza, ristoro e gusto di vivere.

Leggere la Bibbia, leggere un pezzo, uno o due pezzetti della Bibbia, sono come piccoli telegrammi di Dio che ti arrivano subito al cuore. La Parola di Dio è un po’ (e non esagero) è un po’ un vero anticipo di paradiso”.

Il rapporto con la Parola di Dio permette di instaurare un rapporto ‘affettivo’ con Gesù: “Questo rapporto affettivo con la Bibbia, con la Scrittura, con il Vangelo, porta a vivere una relazione affettiva con il Signore Gesù: non avere paura di questo! Il cuore parla al cuore, e questa è un altro aiuto indispensabile e non scontato.

Molte volte possiamo avere un’idea distorta di Dio, considerandolo come un giudice arcigno, un giudice severo, pronto a coglierci in fallo. Gesù, al contrario, ci rivela un Dio pieno di compassione e di tenerezza, pronto a sacrificare sé stesso pur di venirci incontro, proprio come il padre della parabola del figlio prodigo”.

In fondo la Parola di Dio cambia la vita: “Chi rimane di fronte al Crocifisso avverte una pace nuova, impara a non avere paura di Dio, perché Gesù sulla croce non fa paura a nessuno, è l’immagine dell’impotenza totale e insieme dell’amore più pieno, capace di affrontare ogni prova per noi.

I santi hanno sempre avuto una predilezione per Gesù Crocifisso. Il racconto della Passione di Gesù è la via maestra per confrontarci con il male senza esserne travolti; in essa non c’è giudizio e nemmeno rassegnazione, perché è attraversata da una luce più grande, la luce della Pasqua, che consente di vedere in quelle azioni terribili un disegno più grande, che nessun impedimento, ostacolo o fallimento può vanificare.

La Parola di Dio sempre ti fa guardare dall’altra parte: cioè, c’è la croce, qui, è brutto, ma c’è un’altra cosa, una speranza, una resurrezione”.

La vita è una relazione di ‘amicizia’ con Gesù: “E’ molto bello pensare alla vita con il Signore come una relazione di amicizia che cresce giorno dopo giorno…

E questo ci ricorda un altro grande aiuto, il dono dello Spirito Santo, che è presente in noi, e che ci istruisce, rende viva la Parola di Dio che leggiamo, suggerisce significati nuovi, apre porte che sembravano chiuse, indica sentieri di vita là dove sembrava ci fossero solo buio e confusione.

Io vi domando: voi pregate lo Spirito Santo? Ma chi è questo grande Sconosciuto? Noi preghiamo il Padre, sì, il Padre Nostro, preghiamo Gesù, ma dimentichiamo lo Spirito!.. E’ interessante portare la vita in amicizia con lo Spirito Santo: Lui ti cambia, Lui ti fa crescere”.

In conclusione papa Francesco ha invitato ad intensificare la preghiera attraverso l’invocazione della Liturgia delle Ore: “Questa invocazione di salvezza è la richiesta insopprimibile che sgorga dal profondo del nostro essere. Il discernimento ha lo scopo di riconoscere la salvezza operata dal Signore nella mia vita, mi ricorda che non sono mai solo e che, se sto lottando, è perché la posta in gioco è importante. Lo Spirito Santo sempre è con noi… Ma non cancellare il dialogo con lo Spirito Santo”.

Mentre prima dell’udienza generale papa Francesco ha ricevuto le famiglie di quattro ragazzi israeliane vittime di Hamas, accompagnati dall’Ambasciatore di Israele presso la Santa Sede.

(Foto: Santa Sede)

Free Webcam Girls
151.11.48.50