Papa Francesco: il discernimento aiuta ad una scelta giusta

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A conclusione dell’udienza generale odierna in sala ‘Paolo VI’ papa Francesco ha affidato il popolo ucraino alla protezione della Vergine Immacolata Maria: “Domani è una bella giornata, ricorre la Solennità dell’Immacolata Concezione: con lo sguardo rivolto alla Vergine Maria, siate sempre audaci nel promuovere i valori dello spirito. A Lei, madre dolcissima, chiediamo di essere conforto per quanti sono provati dalla brutalità della guerra, specialmente per la martoriata Ucraina. Preghiamo per questo popolo martire che sta soffrendo tanto!”

Poco prima, salutando i pellegrini polacchi, il papa aveva ricordato un anniversario della Seconda Guerra Mondiale, molto funesto per gli ebrei: “Il Centro per le Relazioni Cattolico-Ebraiche dell’Università Cattolica di Lublino ha commemorato l’anniversario dell’Operazione Reinhardt. Essa, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha provocato lo sterminio di quasi due milioni di vittime, soprattutto di origine ebraica. Il ricordo di questo orribile evento susciti in tutti propositi e azioni di pace”.

Mentre, proseguendo il ciclo di catechesi sul discernimento, il papa ha concentrato la riflessione dell’udienza generale sul tema della conferma della buona scelta: “Nel processo del discernimento, è importante rimanere attenti anche alla fase che immediatamente segue la decisione presa per cogliere i segni che la confermano oppure quelli che la smentiscono.

Io devo prendere una decisione, faccio il discernimento, pro o contro, sentimenti, prego… poi finisce questo processo e prendo la decisione e poi viene quella parte in cui dobbiamo essere attenti, vedere. Perché nella vita ci sono decisioni che non sono buone e ci sono segni che la smentiscono invece le buone la confermano”.

E per compiere una scelta buona è necessario dedicare tempo: “Abbiamo visto infatti come il tempo sia un criterio fondamentale per riconoscere la voce di Dio in mezzo a tante altre voci. Solo Lui è Signore del tempo: esso è un marchio di garanzia della sua originalità, che lo differenzia dalle imitazioni che parlano a suo nome senza riuscirci.

Uno dei segni distintivi dello spirito buono è il fatto che esso comunica una pace che dura nel tempo. Se tu fai un approfondimento, poi prendi la decisione e questo ti dà una pace che dura nel tempo, questo è un buon segnale e indica che la strada è stata bella. Una pace che porta armonia, unità, fervore, zelo. Tu esci dal processo di approfondimento migliore di come sei entrato”.

Ecco l’esigenza di dedicare spazio alla preghiera: “Per esempio, se prendo la decisione di dedicare mezz’ora in più alla preghiera, e poi mi accorgo che vivo meglio gli altri momenti della giornata, sono più sereno, meno ansioso, svolgo con più cura e gusto il lavoro, anche le relazioni con alcune persone difficili diventano più agevoli…:

questi sono tutti segni importanti che vanno in favore della bontà della decisione presa. La vita spirituale è circolare: la bontà di una scelta è di giovamento a tutti gli ambiti della nostra vita. Perché è partecipazione alla creatività di Dio”.

Ed ha sottolineato alcuni aspetti per comprendere una scelta buona: “Un primo aspetto è se la decisione viene considerata come un possibile segno di risposta all’amore e alla generosità che il Signore ha nei miei confronti. Non nasce da paura, non nasce da un ricatto affettivo o da una costrizione, ma nasce dalla gratitudine per il bene ricevuto, che muove il cuore a vivere con liberalità la relazione con il Signore”.

Un altro elemento riguarda la ‘tranquillità’ di ‘sentirsi parte di un disegno più grande’: “In piazza San Pietro ci sono due punti precisi (i fuochi dell’ellisse) da cui si vedono le colonne del Bernini perfettamente allineate.

In maniera analoga, l’uomo può riconoscere di aver trovato quello che sta cercando quando la sua giornata diviene più ordinata, avverte una crescente integrazione tra i suoi molteplici interessi, stabilisce una corretta gerarchia di importanza e riesce a vivere tutto ciò con facilità, affrontando con rinnovata energia e forza d’animo le difficoltà che si presentano”.

Il terzo elemento riguarda la possibilità di ‘rimanere liberi nei confronti di quanto deciso’, senza essere troppo ‘possessivi’: “Solo Dio sa che cosa è veramente buono per noi. La possessività è nemica del bene e uccide l’affetto, state attenti a questo, la possessività è nemica del bene, uccide l’affetto: i tanti casi di violenza in ambito domestico, di cui abbiamo purtroppo notizie frequenti, nascono quasi sempre dalla pretesa di possedere l’affetto dell’altro, dalla ricerca di una sicurezza assoluta che uccide la libertà e soffoca la vita, rendendola un inferno”.

Infatti solo la libertà consente di amare: “Possiamo amare solo nella libertà, per questo il Signore ci ha creato liberi, liberi anche di dirgli di no. Offrire a Lui ciò che abbiamo di più caro è nel nostro interesse, ci consente di viverlo nella maniera migliore possibile e nella verità, come un dono che ci ha fatto, come un segno della sua bontà gratuita, sapendo che la nostra vita, così come la storia intera, è nelle sue mani benevole.

E’ quello che la Bibbia chiama il timore di Dio, cioè il rispetto di Dio… Questo è l’uomo libero, che benedice il Signore sia quando vengono le cose buone sia quando vengono le cose non tanto buone: benedetto sia e andiamo avanti!”

Ed ha concluso l’udienza generale, affermando la necessità di porre fiducia in Dio: “Riconoscere questo è fondamentale per una buona decisione, e rassicura su ciò che non possiamo controllare o prevedere: la salute, il futuro, le persone care, i nostri progetti.

Ciò che conta è che la nostra fiducia sia riposta nel Signore dell’universo, che ci ama immensamente e sa che possiamo costruire con Lui qualcosa di stupendo, qualcosa di eterno. Le vite dei santi ce lo mostrano nella maniera più bella”.

(Foto: Santa Sede)

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