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Mons. Lorefice: santa Rosalia invita a compiere scelte coraggiose

“Le sono grato per l’invito a partecipare alla celebrazione dell’Eucaristia, presieduta dal Cardinale Parolin, in occasione del quarto Centenario del ritrovamento delle reliquie di Santa Rosalia… Come Sua Santità Francesco ha ricordato, Santa Rosalia è donna di speranza, che ha operato una scelta controcorrente. Una scelta, vorrei aggiungere, quasi di scandalo per i criteri della società in cui Santa Rosalia viveva e ancor più per quelli della società di oggi. Speranza e scelte coraggiose, fuori dalle convenienze: sono gli elementi di cui avvertiamo, con sempre maggiore urgenza, grande bisogno, nella speranza che le celebrazioni del Festino inducano a praticarle”: in occasione del Festino di santa Rosalia il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha scritto all’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, in occasione del Giubileo Rosaliano.

Ed oggi l’arcivescovo di Palermo ha celebrato una messa per la Casa comunale, invitando le Istituzioni a far ‘fiorire’ la città: “Rosalia è fiorita e fiorisce, qui a Palermo, come un giglio profumato e come una rosa fulgida, perché è stata pervasa dall’amore di Dio. Dio trasfigura la vita di noi umani, di noi creature! Rosalia siamo noi! A maggior ragione se siamo stati rigenerati dalle acque battesimali, se portiamo nel nostro DNA umano il DNA divino di Cristo Gesù”.

Ed ha ripetuto il messaggio di papa Francesco, fatto alcuni giorni fa, con l’invito ad aprirsi alla speranza: “Siamo di fronte ad una scelta epocale. Il Giubileo di Rosalia ce la mette davanti. I giorni che verranno potranno essere giorni di grazia, in cui fasciare le piaghe dei cuori spezzati, proclamare la libertà degli schiavi, consolare tutti gli afflitti annunziare la gioia dell’alba di un mondo nuovo. Per farlo però dobbiamo avere il coraggio di abitare nella notte e di stare accanto alla sentinella di Isaia, chiedendole incessantemente, tutti insieme: ‘Sentinella, quanto resta della notte?’ Rosalia è la sentinella della nostra Palermo”.

E’ un invito a prestare attenzione alle domande di chi ha bisogno: “Dobbiamo ripetere all’infinito la nostra domanda e quella che sale dalla Città, affiancando i disperati, i senza luce, tutti coloro che in carcere o sulle nostre strade sempre più insicure e accidentate gridano senza voce il loro desiderio di vita, di riscatto e di liberazione; gli scoraggiati e gli abbandonati nelle nostre case, negli ospedali e nelle case di riposo per anziani; ascoltando il lamento che sale dai vicoli e dalle piazze del centro storico segnati da violenza, furti e aggressioni, dallo spaccio a viso aperto delle nuove devastanti droghe che travolgono i nostri giovani”.

A queste domande si deve dare voce, nel ricordo della strage in cui persero la vita Borsellino e gli agenti della scorta: “Dobbiamo levare noi la nostra voce, per tutti i dimenticati, per quelli che restano all’ombra del dolore: nella nostra Palermo bella, tormentata e tormentosa. Nella nostra Palermo che si appresta a fare memoria di un suo illustre cittadino, il giudice Paolo Borsellino e degli uomini e donne della sua scorta barbaramente uccisi dalla mafia, strage che attende ancora (non senza connivenze, silenzi e depistaggi) verità e giustizia”.

Perciò la testimonianza di vita di Paolo Borsellino non deve essere persa: “Rosalia ci annuncia oggi che la parola in cui è racchiusa la speranza non è l’odio ma l’amore, l’unica vera forza trasformante la convivenza umana.  I tanti martiri della giustizia e della fede della nostra città ce lo confermano. Il 20 giugno 1992 Paolo Borsellino, facendo memoria del suo fraterno amico Giovanni trucidato insieme alla scorta a Capaci disse: ‘Perché non si è turbato; perché è stato sempre pronto a rispondere a chiunque della speranza che era in lui? Per amore!’ Chi ama Dio ama la città. Spera per e con la Città”.

E’ n invito agli amministratori locali di ‘servire’ la città per amore: “Questi hanno contribuito alla liberazione e alla trasfigurazione di Palermo amandola perdutamente: ‘amore urbis meae’. Amministratori di questa nostra Città il Giubileo Rosaliano vi chiede, vi ordina di amare questa Città! Chiede e ordina a tutti noi di amarla, con tutto il nostro essere, il nostro cuore, le nostre forze. Dimentichi di noi stessi, senza la ben minima ombra di un interesse personale o di parte. Disinteressatamente. Solo per amore”.

Infine leggendo il messaggio inviatogli al presidente Mattarella l’arcivescovo ha invitato i cittadini a compiere scelte ‘coraggiose’: “Rosalia ha vegliato e veglia su questa Città, ma veglierà anche su come saremo autenticamente capaci di praticare ‘scelte coraggiose, fuori dalle convenienze’ per dare gambe alla speranza di quanti la abitano come Casa Comune.  Perseveriamo nell’amore, perché Palermo ha bisogno di chi la ami con i fatti e non solo a parole. Santa Rosalia, prega e veglia su questa tua Città”.

Mentre ieri l’arcivescovo di Palermo ha aperto le porte del palazzo arcivescovile per dialogare con i rappresentanti di tutti i popoli e religioni presenti in città: “Ci ritroviamo stamattina per innalzare il vessillo della diversità come benedizione, come preziosa risorsa. Per dire che la convivenza è possibile, che l’inimicizia non è scritta nel DNA della storia, che la guerra non è il destino del mondo. Lo diciamo sommessamente nella preghiera che ci unisce in quanto anelito, in quanto sospiro dell’umano levato verso l’altro, verso l’oltre, in tutte le lingue e in tutti i modi possibili.

Ma lo gridiamo anche, in questa ‘casa delle genti’, così come nella piazza di Palermo (simbolo di ogni piazza del mondo), perché non possiamo rassegnarci a una Terra violentata dalla perversa logica economica della massimizzazione del profitto, divisa e ferita dall’ingiustizia e dal sopruso, in cui i poveri, i piccoli vengono calpestati, annientati, trattati da escrementi della storia da parte di chi non sa che il loro esserci è il fango, l’adamà della vita”.

Ed ha narrato la storia di come fu ritrovato il corpo di santa Rosalia grazie ad una donna, Girolama La Gattuta: “Girolama trova il corpo di una donna che sarà la salvezza di Palermo dalla peste. E’ molto bello che stamattina ci ritroviamo per ricordare assieme questa scena così emozionante, 400 anni dopo. E’ Girolama, è una donna a essere scelta per riportare a Palermo il corpo di Rosalia. E’ un dato su cui riflettere. In una società come quella del XVII secolo, in un contesto storico in cui nulla era concesso alle donne del popolo, Rosalia ha scelto una donna come Girolama, in qualità di ‘apostola’ della sua memoria e della sua carne, così come Gesù di Nazareth scelse in quel mattino di Pasqua di farsi incontrare e annunciare dai soggetti meno credibili e considerati nella tradizione culturale del suo tempo: un manipolo di povere donne intrepide e amanti”.

E spesso le donne sono portatrici di ‘belle’ notizie: “Si parla tanto oggi della questione femminile, del divario di genere, della violenza sulle donne, piaghe di un mondo che fatica a riconoscere i nuovi soggetti, a fare spazio a chi non ne ha o non ne ha mai avuto. In questo contesto, il rinvenimento di Girolama ha il valore di una profezia. Il cammino di manifestazione della potenza e della bellezza del femminile è iniziato, nel racconto del Vangelo di cui oggi io sono testimone in mezzo a voi, [è iniziato] il mattino di Pasqua, si è rinnovato ogni volta che una donna ha offerto la propria testimonianza viva dell’euanghelion fino alla morte, ha attraversato popoli e culture. È stato il cammino di Sarah e di Rachele, di Ester e di Ruth, di Maria di Nazareth e di Maria di Magdala, di Mahapajapati Gotami e di Fatima al-Fihri, di Caterina da Siena e di Ildegarda di Bingen, di Rosalia Sinibaldi e Sarada Devi, di Etty Hillesum e di Nadia Murab”.

(Foto: Arcidiocesi di Palermo)

Kantiere Kairos, è online l’e-book ‘Diario di Quaresima’

“Il popolo sa bene di quale esodo Dio parli: l’esperienza della schiavitù è ancora impressa nella sua carne. Riceve le dieci parole nel deserto come via di libertà. Noi li chiamiamo “comandamenti”, accentuando la forza d’amore con cui Dio educa il suo popolo. E’ infatti una chiamata vigorosa, quella alla libertà. Non si esaurisce in un singolo evento, perché matura in un cammino”.

Dal messaggio di papa Francesco per la quaresima per la pop-rock band di musica cristiana Kantiere Kairòs, si apre una straordinaria sinergia: è online l’e-book ‘Diario di Quaresima (in cammino fra la polvere)’, uno straordinario mix di parole, illustrazioni e musica, che contiene le meditazioni del frate cappuccino p. Onofrio Farinola, le illustrazioni e la grafica di Alumera, la play list del gruppo insieme all’inedito ‘te o Me’ ‘che nasce da una domanda: scegli di guardare il male o scegli di guardare Me?’

Presentando questo cammino quaresimale Jo e Gabriele Di Nardo, fondatori della band calabrese, hanno spiegato il motivo di questa pubblicazione: “Un cammino che trova il senso solo se metti insieme i sensi: una Parola da gustare, una musica da ascoltare, un miracolo da vedere, polvere da toccare. Il deserto è il tempo per ritrovarsi e ritrovare. Ed è in questo tempo che si riscopre la bellezza dell’amore: l’amore nasce sempre nel deserto. Noi in questi giorni lo abbiamo sperimentato sulla nostra carne. Ci credevamo solitari erranti nel deserto e ci siamo ritrovati fratelli in cammino. Ed è proprio vero che ‘dove due o tre sono riuniti in Lui, Lui ci sarà’.

Kantiere Kairòs’è una pop/rock band di musica cristiana, fondata nel 2008 dai fratelli Jo e Gabriele Di Nardo e composta anche da Antonello Armieri, voce e chitarra acustica, e dal bassista Davide Capitano,  per raccontare il loro cammino di fede, l’amore per la Santa Trinità, la piena fiducia in quell’unica Madre e Vergine che indica la strada verso il Figlio Salvatore, Maria.

Quindi da Antonello Armieri, autore dei brani di’Kantiere Kairòs’ ci facciamo raccontare la genesi di questo e-book: “Da un’idea di Alumera. Per una bellissima coincidenza, Alumera ha ascoltato il nostro nuovo brano, appunto ‘te o Me’, e ci ha proposto di associare alle meditazioni di p. Onofrio Farinola le nostre canzoni, fino a stilare una vera e propria playlist inserita poi nel suo bellissimo Diario di Quaresima”.

Perché la scelta tra ‘te o Me’?

“Soprattutto nel tempo di Quaresima siamo portati a mettere in discussione il rapporto che abbiamo (o non abbiamo) con Dio. Di che natura è la nostra relazione con Lui? Siamo certi di abbandonarci al Suo amore nonostante la nostra sporcizia, nonostante la nostra umanità inquinata, nonostante le nostre ipocrisie? Quale voce ascoltiamo in questo deserto, la nostra o la Sua? Abbiamo trascritto il Suo richiamo in prima persona, per ricordarci che la Sua voce è sempre in noi”.

Cosa è il deserto?

“Il mio personale concetto di deserto è quello espresso qualche giorno fa alla stessa Alumera. Deserto per me è essere abitato dalla sensazione di assenza: assenza di stupore, di interesse, di gioia, in qualche modo anche assenza di sete, quasi apatia e rassegnazione. Convincermi che Dio si sia allontanato da me e che io non sia stato abbastanza in gamba per fare quello che mi aveva chiesto al primo incontro. Deserto è dubitare, è assenza di fiducia nel Signore che mi aveva promesso la sua vicinanza, sempre”.

In quale modo Dio guida alla libertà attraverso il deserto?

“Sulla base delle parole bibliche commentate da papa Francesco, sappiamo che è Dio a liberare Israele, a commuoversi, e non è Israele a chiederlo. Così anche noi, se crediamo nell’amore protettivo e sanificante del Signore, non dobbiamo temere i deserti che la vita ci chiama ad attraversare. Siamo certi che Lui provvederà e ci porterà alla libertà, se glielo permetteremo, fidandoci e affidandoci”.

In quale modo è possibile riconoscere Gesù?

“Nelle mie scelte personali, e quindi nel mio personale discernimento, riconosco Gesù nella pace, nella libertà che una determinata scelta regala al mio cuore. Rispondere semplicemente alla domanda ‘in questo caso, cosa avrebbe fatto Gesù?’ è già una strada essenziale per riconoscerLo, in modo molto pratico. ‘Nel deserto delle voci’ invece, quando regna la confusione e sono stanco e demoralizzato, mi affido al Rosario, perché Maria mi riporta amorevolmente a riconoscere Suo Figlio, sempre”.

Come è il cammino tra la polvere?

“Se parliamo di concretezza, in questo tempo quaresimale è fatto di creazione di più spazi per Dio nella mia vita. Avere più tempo per Lui, meditare la Parola, provare a non farmi distrarre troppo da ciò che fa rumore nel mondo e offrire qualche digiuno in più a pane e acqua, perché, nonostante possa sembrare arcaico per qualcuno, sono fermamente convinto che il digiuno alimentare è quello più efficace e pratico.

Oltretutto ho l’impressione che anche nell’ambito ecclesiale si tenda un po’ a raggirarlo per preferirgli altri tipi di digiuni (assolutamente leciti e sani). Ma a mio avviso toccare l’uomo nei suoi punti vitali ed essenziali è qualcosa che smuove concretamente il cammino interiore”.

(Tratto da Aci Stampa)

Giornata contro lo spreco alimentare: Italia ‘sprecona’

‘Make the difference. Stop #foodwaste’ è il tema della 11^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare in calendario oggi per ricordare la necessità di moltiplicare le buone pratiche quotidiane ed ad ogni livello (cittadini, enti pubblici, imprese, associazioni, scuole), che punta a focalizzare sulla filiera di produzione, distribuzione e commercio del cibo. L’iniziativa è promossa dalla campagna ‘Spreco Zero’ di Last Minute Market con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del Ministero degli Affari Esteri e dell’ANCI e di RAI per la sostenibilità, media partner Radio1 RAI e Radio2 RAI con FNSI – Unagra e Tele Ambiente.

Online ‘te o Me’, inedito del Kantiere Kairòs

Per la pop-rock band di musica cristiana Kantiere Kairòs, il mese di febbraio si apre con una straordinaria sinergia: è on line l’e-book ‘Diario di Quaresima (in cammino fra la polvere)’, uno straordinario mix di parole, illustrazioni e musica. Contiene infatti le meditazioni del frate cappuccino padre Onofrio Farinola, le illustrazioni e la grafica di Alumera, la play list del gruppo insieme all’inedito ‘te o Me’ “che nasce da una domanda: scegli di guardare il male o scegli di guardare Me?”

Difficile, benefica alterità…

Nei miei anni di studio a Friburgo o a Parigi capitava spesso di trovarsi di fronte ad un bivio, ad una difficoltà, per scegliere un argomento, una materia, un indirizzo… Avevo persone amiche accanto per dirmi ‘fai come ti senti!’ e ‘fa quello che ti pare meglio’. Quale dannosa terapia! Si era portati a prendere la via più breve, il percorso più piacevole o il soggetto più amato.

Papa Francesco: il discernimento aiuta ad una scelta giusta

A conclusione dell’udienza generale odierna in sala ‘Paolo VI’ papa Francesco ha affidato il popolo ucraino alla protezione della Vergine Immacolata Maria: “Domani è una bella giornata, ricorre la Solennità dell’Immacolata Concezione: con lo sguardo rivolto alla Vergine Maria, siate sempre audaci nel promuovere i valori dello spirito. A Lei, madre dolcissima, chiediamo di essere conforto per quanti sono provati dalla brutalità della guerra, specialmente per la martoriata Ucraina. Preghiamo per questo popolo martire che sta soffrendo tanto!”

Nella Giornata del Ringraziamento i vescovi invitano ad un’agricoltura sostenibile

‘Le scelte assurde di investire in armi anziché in agricoltura fanno tornare attuale il sogno di Isaia di trasformare le spade in aratri, le lance in falci’: è quanto affermano i vescovi italiani nel messaggio della Conferenza episcopale italiana per la 72^ Giornata Nazionale del Ringraziamento, che si celebra oggi sul tema ‘Coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto (Am 9,14). Custodia del creato, legalità, agromafie’. Nel documento è sottolineato che ‘all’interno dell’attività agricola si infiltra un agire che crea grandi squilibri economici, sociali e ambientali’:

Il papa invita i giovani ad avere il coraggio della speranza

Papa Francesco ha concluso il 35^ viaggio apostolico a Cipro ed in Grecia ed è atterrato a Roma, ringraziando la presidente della Repubblica ellenica, Katerina Sakellaropoulou, per l’accoglienza, ma ha avuto ancora tempo per incontrare i giovani alla Scuola ‘San Dionigi’ delle Suore Orsoline a Maroussi, e dopo aver Dopo aver ascoltato le loro testimonianze li ha invitati ad essere più sociali, riprendendo le testimonianze:

Festa di san Giuliano: mons. Marconi chiede discernimento

Nell’ultimo giorno di agosto Macerata ha celebrato il patrono, san Giuliano ospitaliere, con molta attenzione alle norme anticovid: 211 le persone e gli ambulanti a cui è stato controllato il possesso del green pass e 706 quelle fermate per l’uso della mascherina; mentre è stato elevato un solo verbale per assenza del ‘green pass’ e due sono state le sanzioni per il mancato uso di mascherina e una per detenzione di vetro e lattine.

XXI domenica: “Signore, tu hai parole di vita eterna”!

Il brano del Vangelo odierno conclude il discorso di Gesù a Cafarnao. La folla dei discepoli, che aveva ascoltato le parole di Gesù “Io sono il pane vivo disceso dal cielo! Chi mangia di questo pane avrà la vita eterna”, era rimasta sorpresa;  si aspettava un Messia diverso e il linguaggio di Gesù appare loro molto duro. Molti della folla preferirono andare via dicendo: “questa parola è dura! Chi può ascoltarla?”.

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