Papa Francesco: san Giuseppe è padre nella tenerezza

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“Il mio pensiero va alle popolazioni delle Isole di Tonga, colpite nei giorni scorsi dall’eruzione del vulcano sottomarino che ha causato ingenti danni materiali. Sono spiritualmente vicino a tutte le persone provate, implorando da Dio sollievo per la loro sofferenza. Invito tutti a unirsi a me nella preghiera per questi fratelli e sorelle”: al termine dell’udienza generale odierna, svoltasi nell’aula Paolo VI, papa Francesco ha pregato per le popolazioni delle Isole di Tonga, colpite il 15 gennaio dal vulcano sotterraneo Hunga Tonga-Hunga Ha’pai.

Poi ha fatto un appello per i lavoratori della compagnia aerea ‘AirItaly’, una società privata messa in liquidazione nel 2020 che ha licenziato alla fine dell’anno appena concluso 1332 dipendenti: “Saluto poi i lavoratori della Compagnia aerea AirItaly, ed auspico che la loro situazione lavorativa possa trovare una positiva soluzione, nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie”.

L’udienza generale è stata incentrata sulla tenerezza di san Giuseppe, caratteristica tipica di Dio, partendo dalla sua lettera apostolica: “Nella Lettera Apostolica ‘Patris corde’ ho avuto modo di riflettere su questo aspetto della tenerezza, un aspetto della personalità di san Giuseppe.

Infatti, anche se i Vangeli non ci danno particolari su come egli abbia esercitato la sua paternità, però possiamo stare certi che il suo essere uomo ‘giusto’ si sia tradotto anche nell’educazione data a Gesù”.

Ha evidenziato che Gesù ha usato sempre la parola ‘padre misericordioso’: “Molte parabole hanno come protagonista la figura di un padre. Tra le più famose c’è sicuramente quella del Padre misericordioso, raccontata dall’evangelista Luca.

Proprio in questa parabola si sottolinea, oltre all’esperienza del peccato e del perdono, anche il modo in cui il perdono giunge alla persona che ha sbagliato…

C’è una grande tenerezza nell’esperienza dell’amore di Dio. Ed è bello pensare che il primo a trasmettere a Gesù questa realtà sia stato proprio Giuseppe. Infatti le cose di Dio ci giungono sempre attraverso la mediazione di esperienze umane”.

Ed ha raccontato di un’esperienza fatta dai giovani: “Tempo fa un gruppo di giovani che fanno teatro, un gruppo di giovani pop, ‘avanti’, sono stati colpiti da questa parabola del padre misericordioso e hanno deciso di fare un’opera di teatro pop con questo argomento, con questa storia. E l’hanno fatta bene.

E tutto l’argomento è, alla fine, che un amico ascolta il figlio che si era allontanato dal padre, che voleva tornare a casa ma aveva paura che il papà lo cacciasse e lo punisse.

E l’amico gli dice, in quell’opera pop: ‘Manda un messaggero e di’ che tu vuoi tornare a casa, e se il papà ti riceverà che metta un fazzoletto alla finestra, quella che tu vedrai appena prendi il cammino finale’.

Così è stato fatto. E l’opera, con canti e balli, continua fino al momento che il figlio entra nella strada finale e si vede la casa. E quando alza gli occhi, vede la casa piena di fazzolettini bianchi: piena. Non uno, ma tre-quattro per ogni finestra. Così è la misericordia di Dio.

Non si spaventa del nostro passato, delle nostre cose brutte: si spaventa soltanto della chiusura. Tutti noi abbiamo conti da risolvere; ma fare i conti con Dio è una cosa bellissima, perché noi incominciamo a parlare e Lui ci abbraccia. La tenerezza!”

Il perdono è l’esperienza della tenerezza di Dio: “Dio non fa affidamento solo sui nostri talenti, ma anche sulla nostra debolezza redenta… Il Signore non ci toglie tutte le debolezze, ma ci aiuta a camminare con le debolezze, prendendoci per mano. Prende per mano le nostre debolezze e si pone vicino a noi. E questo è tenerezza.

L’esperienza della tenerezza consiste nel vedere la potenza di Dio passare proprio attraverso ciò che ci rende più fragili; a patto però di convertirci dallo sguardo del Maligno che ‘ci fa guardare con giudizio negativo la nostra fragilità’, mentre lo Spirito Santo ‘la porta alla luce con tenerezza’…

Dio perdona sempre: mettetevelo, questo, nella testa e nel cuore. Dio perdona sempre. Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono. Ma lui perdona sempre, anche le cose più brutte”.

Per questo san Giuseppe è lo specchio della paternità di Dio: “Ci fa bene allora specchiarci nella paternità di Giuseppe che è uno specchio della paternità di Dio, e domandarci se permettiamo al Signore di amarci con la sua tenerezza, trasformando ognuno di noi in uomini e donne capaci di amare così.

Senza questa ‘rivoluzione della tenerezza’ (ci vuole, una rivoluzione della tenerezza!) rischiamo di rimanere imprigionati in una giustizia che non permette di rialzarsi facilmente e che confonde la redenzione con la punizione”.

Ed ha ricordato i carcerati: “Per questo, oggi voglio ricordare in modo particolare i nostri fratelli e le nostre sorelle che sono in carcere. E’ giusto che chi ha sbagliato paghi per il proprio errore, ma è altrettanto giusto che chi ha sbagliato possa redimersi dal proprio errore.

Non possono esserci condanne senza finestre di speranza. Qualsiasi condanna ha sempre una finestra di speranza. Pensiamo ai nostri fratelli e alle nostre sorelle carcerati, e pensiamo alla tenerezza di Dio per loro e preghiamo per loro, perché trovino in quella finestra di speranza una via di uscita verso una vita migliore”.

L’udienza è stata conclusa dalla preghiera a san Giuseppe: “San Giuseppe, padre nella tenerezza, insegnaci ad accettare di essere amati proprio in ciò che in noi è più debole. Fa’ che non mettiamo nessun impedimento tra la nostra povertà e la grandezza dell’amore di Dio.

Suscita in noi il desiderio di accostarci al Sacramento della Riconciliazione, per essere perdonati e anche resi capaci di amare con tenerezza i nostri fratelli e le nostre sorelle nella loro povertà.

Sii vicino a coloro che hanno sbagliato e per questo ne pagano il prezzo; aiutali a trovare, insieme alla giustizia, anche la tenerezza per poter ricominciare. E insegna loro che il primo modo di ricominciare è domandare sinceramente perdono, per sentire la carezza del Padre”.

(Foto: Santa Sede)

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