San Francesco: da Assisi una benedizione all’Italia e al mondo

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Le celebrazioni della festa di san Francesco sono l’appuntamento più importante dell’anno per le comunità francescane e per migliaia di fedeli in tutta Italia con la cerimonia della donazione dell’olio e la Santa messa della mattina seguiti in tutto il mondo.

Anche quest’anno migliaia di pellegrini hanno omaggiato il Santo patrono d’Italia con la loro presenza ad Assisi; nel pomeriggio si è svolta la processione che dalla Basilica inferiore è giunta a quella superiore, terminando con la benedizione all’Italia e al mondo pronunciata con le stesse parole che Francesco utilizzò per benedire fra Leone, uno tra i suoi primi compagni, ora seppellito accanto alla tomba del Santo: “Il Signore ti benedica e ti custodisca. Mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te. Volga a te il suo sguardo e ti dia pace. Il Signore ti dia la sua grande benedizione”.

Quest’anno la ‘Lampada Votiva dei Comuni d’Italia’ è stata accesa da mons. Antonello Mura, vescovo di Nuoro e Lanusei e presidente della Conferenza Episcopale Sarda, con i vescovi della Sardegna, che nell’omelia ha sottolineato che anche oggi il santo assisiate continua a dare coraggio: “Lui continua ad incoraggiarci, a ripetere parole e segni affinché li condividiamo con le persone provate dalla fatica di vivere, con quelle escluse dalla tavolata comune e dalle esperienze di fraternità: Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro”.

Ed ha ricordato l’abbraccio con il lebbroso: “Non saremmo qui a parlare di san Francesco senza questo episodio, in cui ci insegna ad amare e a scegliere i ‘piccoli’ di ogni età, non solo perché in essi riconosciamo il Cristo, ma perché accettando la loro umanità, per quanto difficile e scomoda, accogliamo veramente l’umanità di Cristo e quella dei nostri fratelli e sorelle, qualunque sia la loro condizione. Che anzi, più è problematica e più merita attenzione e considerazione”.

E durante la pandemia ha mostrato il significato di abbraccio: “La pandemia ci ha offerto esempi di abbracci che, pur non passando dal corpo, hanno evidenziato gesti di straordinaria umanità. Sono avvenuti con volti e sensibilità che hanno colorato di solidarietà le corsie degli ospedali e delle Case per anziani, così come i luoghi di incontro con la disabilità fisica e mentale e con i giovani e anziani smarriti e confusi.

Ma non basta… Sono in tanti che ci vengono incontro, cercando l’abbraccio della fraternità: hanno problemi di salute o di futuro, vengono da vicino e da lontano, sono costretti ad elemosinare attenzioni perché tenuti fuori dall’agenda dei programmi da realizzare”.

Infine il vescovo di Nuoro e Lanusei ha tracciato la strada della fraternità francescana: “Dio, in san Francesco ha rinnovato prospettive fraterne per l’umanità; con lui è possibile vivere in maniera differente le relazioni, la vita e la stessa creazione.

Lui continua a dirci, ad immagine di Gesù, che il mondo e la Chiesa cambiano solo in un modo: riparandole, a condizione però che iniziamo da noi stessi. Chiediamo al Signore Gesù e a sua madre Maria di lavorare sul nostro cuore in profondità, rendendolo libero e ricco di vera sapienza, capace di recuperare da San Francesco quei gesti che abbracciano la vita umana e la rendono più fraterna”.

Prima della celebrazione eucaristica fra Marco Moroni Mauro Berti, custode del Sacro Convento di Assisi ha salutato i vescovi della Sardegna: “La vostra terra offre un patrimonio straordinario dal punto di vista naturale ed economico, ma senza dubbio la sua ricchezza principale sono le persone. Un tesoro di volti, creatività, tradizioni, costumi… Un’unicità resa possibile da una feconda alternanza tra isolamento e incontro di popoli e culture”.

Nel saluto ha ricordato che #tuttoèconnesso: “E’ a nostra forza, una forza debole, sempre sottomessa al gioco delle libertà. Come san Francesco ci testimonia, vale sempre la pena credere che ci sono energie di bene e di fraternità in tutti, e che nessuno è così povero (economicamente, culturalmente, politicamente…) da non poter dare qualcosa che arricchisca tutti, anche se parla un’altra lingua, ha altri costumi, si rivolge diversamente all’Onnipotente e buon Signore”.

E’ un invito agli italiani di impegnarsi: “Mentre è forte il rischio di polarizzarci nell’affrontare i tanti problemi come quello della pandemia, rivolgo l’auspicio che ognuno di noi in Italia, al di là delle convinzioni personali, si chieda sempre: che cosa posso fare di buono per tutti e non solo per quelli che la pensano come me? Guarderemo insieme così al bene comune. E questo è stupendamente francescano!”

E per il prossimo anno fra Carlos Trovarelli, ministro generale dei francescani, nel messaggio letto da fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi, ha annunciato che l’offerta dell’olio per la lampada votiva sarà compiuta da tutte le regioni:

“Nella situazione che ci troviamo a vivere a causa dell’emergenza sanitaria ancora in corso in Italia e nel mondo abbiamo pensato che il prossimo anno questo gesto significativo possa essere compiuto non da una singola regione ma, in via del tutto eccezionale, da rappresentanti di istituzioni e organizzazioni che stanno aiutando il popolo italiano a far fronte agli effetti della pandemia.

Augurandoci che il Covid-19 fra un anno abbia finalmente allentato la sua morsa, vorremmo che tutto ciò possa essere vissuto come un momento di ringraziamento a San Francesco. In ogni caso sarà un momento solenne in cui le istituzioni e la popolazione si ritrovano unite per affidarsi nuovamente al Santo Patrono d’Italia”.

Infine dalla Sicilia fratel Biagio ha rivolto gli auguri a papa Francesco: “Auguri di Pace, Bene e Speranza al nostro papa Francesco, ai francescani e alle francescane e a tutte quelle persone, fratelli e sorelle, che, nel mondo, portano il nome di Francesco e Francesca“.

Fratel Biagio, fondatore della Missione di Speranza e Carità di Palermo, ospita in gratuità 400 persone disagiate e si trova da 88 giorni (dal 9 luglio) in penitenza e preghiera, nutrendosi solo di pane e acqua e talvolta di un po’ di miele: 

“Restiamo uniti nella preghiera affinchè il mondo si ravveda e questa umanità ritorni al più presto al buon Dio e al bene, perché senza le opere di bene la vita è insignificante e senza risposta non c’è salvezza. Aiutiamo chi è in difficoltà e nel bisogno; le opere buone contribuiscono a migliorare la nostra società; tutto ritornerà in bene alla stessa persona che le metterà in pratica.

Grazie San Francesco, sei un esempio per tutti noi; hai avuto il coraggio di lasciare tutto, liberandoti da tutte le ricchezze materiali, per donarti al buon Gesù e a tutti i poveri che purtroppo questa società continua ancora oggi ad abbandonare.

San Francesco, uomo di bontà e di amore, testimone di vera speranza, ci raccomandiamo a te, intercedi verso il buon Dio per tutti noi e continua a pregare dall’alto del cielo per ogni uomo e donna di questa umanità, malata nel corpo, nella mente e nello spirito, affinché possiamo al più presto scoprire che la vita è un dono che abbiamo ricevuto dal buon Dio…

Grazie San Francesco per la tua preziosa testimonianza che ancora oggi è viva ed è presente; è donando che si riceve e allora fa che anche noi possiamo diventare strumenti di vera pace e di tanto bene”.

(Foto: Sanfrancescopatronoditalia)

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