Nella XXIX Giornata dei missionari martiri Anselmo Palini racconta Hélder Camara

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Nella stessa data, 41 anni fa, mons. Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, fu assassinato durante la celebrazione della messa, punito per le sue denunce contro le violenze della dittatura militare nel Paese. Come il Santo de America ogni anno centinaia di donne e uomini sparsi per il globo rimangono fedeli al messaggio evangelico di pace e giustizia fino all’ultimo istante di vita.

I testimoni della fede cristiana hanno percepito la presenza di Dio nella loro vita e per questo hanno abbracciato la stessa sorte dei perseguitati, degli impoveriti e degli ultimi. Hanno intrecciato le loro vite con quella del Padre e dei fratelli scegliendone lo stesso destino: non la morte ma la vita eterna.

Per questa ricorrenza ricordiamo mons. Hélder Camara con il prof. Anselmo Palini, insegnante e saggista, che ha scritto ‘Hélder Camara. Il clamore dei poveri è la voce di Dio’, con prefazione di mons. Luigi Bettazzi e postfazioni di dom Piero Conti, vescovo di Macapà e di dom Carlo Verzeletti, vescovo di Castanhal, a cui abbiamo chiesto il motivo di un libro su Hélder Camara:

“Nella notte delle dittature e dei totalitarismi, delle guerre e dei genocidi, diffuse furono le complicità e grande l’indifferenza, assordanti i silenzi e imbarazzanti gli applausi. Vi sono state però anche persone che si sono opposte ai sistemi dittatoriali e che si sono alzate in piedi in nome della fedeltà ai valori della libertà, della giustizia, della pace.

Tra queste, un posto di primo piano spetta al vescovo brasiliano Hélder Camara. Di fronte alle profonde disuguaglianze ed alle  ingiustizie strutturali che caratterizzavano la società brasiliana, di fronte alla brutalità della dittatura militare, Hélder Camara ha operato con parole di verità e con azioni di giustizia.

Con questo libro proseguo nel lavoro di ricerca storica secondo il criterio della ‘memoria del bene’, ossia del riportare alla luce o comunque riproporre la vicenda biografica e il pensiero di chi ha combattuto il male che si trovava di fronte, spesso solamente con la forza disarmata della propria fede e della propria testimonianza”. 

‘Il clamore dei poveri è la voce di Dio: quale significato ha il sottotitolo?

“La prima fase della vita di Hélder Camara è stata quella dell’adesione come giovane sacerdote alle idee integraliste e a una visione assistenzialista e paternalista riferita ai problemi sociali. Questa fase è quella della convinta appartenenza ad una Chiesa militante contro il comunismo, considerato il  male supremo.

Ciò derivava fondamentalmente dall’educazione avuta in seminario e dalle posizioni della Chiesa brasiliana del tempo. Hélder Camara si è poi staccato lentamente da questa visione, ecco la fase del cambiamento, avvenuta soprattutto con il Concilio Vaticano II, durante il quale è stato un protagonista pur restando dietro le quinte.

Il cammino di conversione compiuto da Hélder Camara è giunto infine a percorrere i sentieri della profezia, soprattutto con la nomina a vescovo di Olinda e di Recife. Il sottotitolo indica proprio che l’incontro con i poveri e gli oppressi, in particolare proprio a Olinda e Recife, lo ha condotto a diventare la loro voce, scontrandosi con quel potere politico ed economico che in gioventù aveva frequentato e appoggiato. Nel clamore dei poveri ha percepito la voce di Dio”.

A cosa è dovuto il suo cambiamento verso i poveri?

“L’incontro con le situazioni concrete di emarginazione, di miseria e di povertà lo ha portato a capire che il Vangelo di pace e di giustizia esigeva di schierarsi dalla parte degli ultimi. Poi il Concilio Vaticano II, con tutti gli incontri avuti in tale occasione con vescovi e teologi impegnati sulle nuove frontiere dell’evangelizzazione e della promozione umana, gli ha chiarito ulteriormente le idee. Infine la Conferenza di Medellin (1968) dell’Episcopato latinoamericano, con la scelta preferenziale per i poveri, gli ha fatto definitivamente capire che in un mondo caratterizzato da gravissime disuguaglianze sociali ci si doveva schierare a fianco di chi subiva maggiormente questa situazione, ossia i poveri e gli oppressi”.

Quanto influì l’Azione Cattolica nella sua formazione?

“Da giovane sacerdote Hélder Camara è stato assistente dell’Azione cattolica brasiliana.  Riconoscerà: ‘Noi abbiamo un’immensa gratitudine per l’Azione cattolica. E’ stata il nostro seminario, il nostro noviziato, ha formato alcuni dei nostri migliori militanti, ha preparato il Concilio’.

Se negli anni Cinquanta del secolo scorso, al pari di Hélder Camara, anche l’Azione Cattolica si situava su posizioni integraliste, con il Concilio Vaticano II e con Medellin avviene un radicale cambiamento: i laici di Azione cattolica diventano protagonisti di una nuova presenza della Chiesa nella società, accanto ai poveri e agli oppressi, per un vangelo sempre più incarnato e coniugato con le esigenze della giustizia.

L’esempio di questi laici sarà importante per Hélder Camara poiché a sua volta comprenderà ben presto che il vangelo di pace e di giustizia, la Buona Novella del regno, deve denunciare ad alta voce le situazioni di sfruttamento e di oppressione ed indicare le strade per superarle”.

Quanto hanno ‘contato’ la preghiera e l’eucarestia nell’azione di dom Camara?

“Sin da giovane sacerdote, dom Hélder, nell’intento di non farsi travolgere dall’attivismo e di ritagliare per sé alcuni momenti di incontro con Dio, si abitua a lunghe veglie notturne: dopo un paio di ore di sonno, si alza e rimane sveglio per un certo tempo, pregando, recitando il breviario,   analizzando la giornata appena trascorsa e programmando la successiva, scrivendo articoli e poesie, preparando la messa che avrebbe celebrato di prima mattina. Quindi torna a dormire per altre due-tre ore.

Queste veglie notturne l’accompagneranno per tutta la vita e rappresenteranno un essenziale momento di colloquio intimo con Dio e con se stesso. La messa che celebra all’inizio di ogni giornata è, per Hélder Camara, il momento centrale. Sull’altare  pone tutte le sue speranze e tutte le sue preoccupazioni. Le offre al Signore, chiedendo di essere aiutato e guidato nel cammino”. 

(Foto: Ave)

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