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Papa Francesco: la Parola di Dio rigenera

Nella giornata della Parola del Signore papa Francesco nell’Angelus domenicale ha raccontato l’inizio dell’insegnamento di Gesù, che annuncia la liberazione e da senso alla vita:

“C’è l’unzione dello Spirito Santo. A volte, capita che le nostre prediche e i nostri insegnamenti rimangono generici, astratti, non toccano l’anima e la vita della gente. E perché? Perché mancano della forza di questo oggi, quello che Gesù ‘riempie di senso’ con la potenza dello Spirito è l’oggi. Oggi ti sta parlando.

Sì, a volte si ascoltano conferenze impeccabili, discorsi ben costruiti, che però non smuovono il cuore e così tutto resta come prima… Per questo chi predica, per favore, è il primo a dover sperimentare l’oggi di Gesù, così da poterlo comunicare nell’oggi degli altri. E se vuole fare lezioni, conferenze, che lo faccia, ma da un’altra parte, non al momento dell’omelia, dove deve dare la Parola così che scuota i cuori”.

Ed ha ringraziato chi annuncia il Vangelo: “La Parola di Dio, infatti, è viva ed efficace, ci cambia, entra nelle nostre vicende, illumina il nostro quotidiano, consola e mette ordine. Ricordiamoci: la Parola di Dio trasforma una giornata qualsiasi nell’oggi in cui Dio ci parla. Allora, prendiamo in mano il Vangelo, ogni giorno un piccolo brano da leggere e rileggere”.

E’ un invito a leggere il Vangelo: “Portate in tasca il Vangelo o nella borsa, per leggerlo nel viaggio, in qualsiasi momento, e leggerlo con calma. Con il tempo scopriremo che quelle parole sono fatte apposta per noi, per la nostra vita.

Ci aiuteranno ad accogliere ogni giornata con uno sguardo migliore, più sereno, perché, quando il Vangelo entra nell’oggi, lo riempie di Dio. Vorrei farvi una proposta. Nelle domeniche di quest’anno liturgico viene proclamato il Vangelo di Luca, il Vangelo della misericordia… Familiarizziamo col Vangelo, ci porterà la novità e la gioia di Dio!”

Mentre nella celebrazione eucaristica papa Francesco ha sottolineato che la Parola svela Dio: “Gesù, all’inizio della sua missione, commentando quel determinato passo del profeta Isaia, annuncia una scelta precisa: è venuto per la liberazione dei poveri e degli oppressi. Così, proprio attraverso le Scritture, ci svela il volto di Dio come di Colui che si prende cura della nostra povertà ed ha a cuore il nostro destino”.

Gesù annuncia la vicinanza di Dio: “Il Dio vicino, con quella vicinanza che è compassionevole e tenera, vuole sollevarti dai pesi che ti schiacciano, vuole riscaldare il freddo dei tuoi inverni, vuole illuminare le tue giornate oscure, vuole sostenere i tuoi passi incerti.

E lo fa con la sua Parola, con la quale ti parla per riaccendere la speranza dentro le ceneri delle tue paure, per farti ritrovare la gioia nei labirinti delle tue tristezze, per riempire di speranza l’amarezza delle solitudini. Ti fa andare, ma non in un labirinto: ti fa andare nel cammino, per trovarlo di più, ogni giorno”.

Ed allora la Parola porta all’uomo: “Ci porta a Dio e ci porta all’uomo. Proprio quando scopriamo che Dio è amore compassionevole, vinciamo la tentazione di chiuderci in una religiosità sacrale, che si riduce a culto esteriore, che non tocca e non trasforma la vita. Questa è idolatria. Idolatria nascosta, idolatria raffinata, ma è idolatria. La Parola ci spinge fuori da noi stessi per metterci in cammino incontro ai fratelli con la sola forza mite dell’amore liberante di Dio”.

Gesù è venuto per annunciare la liberazione: “Nella sinagoga di Nazaret Gesù ci rivela proprio questo: Egli è inviato per andare incontro ai poveri, che siamo tutti noi, e liberarli. Non è venuto a consegnare un elenco di norme o ad officiare qualche cerimonia religiosa, ma è sceso sulle strade del mondo a incontrare l’umanità ferita, ad accarezzare i volti scavati dalla sofferenza, a risanare i cuori affranti, a liberarci dalle catene che ci imprigionano l’anima. In questo modo ci rivela qual è il culto più gradito a Dio: prendersi cura del prossimo”.

Per questo la Parola di Dio mette in crisi: “Non ci lascia tranquilli, se a pagare il prezzo di questa tranquillità è un mondo lacerato dall’ingiustizia e dalla fame, e a farne le spese sono sempre i più deboli. Sempre pagano i più deboli.

La Parola mette in crisi quelle nostre giustificazioni che fanno dipendere ciò che non va sempre da altro e dagli altri. Quanto dolore sentiamo nel vedere i nostri fratelli e sorelle morire sul mare perché non li lasciano sbarcare! E questo, alcuni lo fanno in nome di Dio”.

La Parola di Dio invita all’azione: “Ci esorta ad agire, a unire il culto di Dio e la cura dell’uomo. Perché la sacra Scrittura non ci è stata data per intrattenerci, per coccolarci in una spiritualità angelica, ma per uscire incontro agli altri e accostarci alle loro ferite. Ho parlato della rigidità, di quel pelagianesimo moderno, che è una delle tentazioni della Chiesa.

E quest’altra, cercare una spiritualità angelica, è un po’ l’altra tentazione di oggi: i movimenti spirituali gnostici, lo gnosticismo, che ti propone una Parola di Dio che ti mette ‘in orbita’ e non ti fa toccare la realtà. La Parola che si è fatta carne e vuole diventare carne in noi”.

L’invito del papa è quello di essere profetici: “Chiediamoci allora: vogliamo imitare Gesù, diventare ministri di liberazione e di consolazione per gli altri, attuare la Parola? Siamo una Chiesa docile alla Parola?

Una Chiesa portata all’ascolto degli altri, impegnata a tendere la mano per sollevare i fratelli e le sorelle da ciò che li opprime, per sciogliere i nodi delle paure, liberare i più fragili dalle prigioni della povertà, della stanchezza interiore e dalla tristezza che spegne la vita? Vogliamo questo?”

(Foto: Santa Sede)

3^ domenica del Tempo Ordinario: Gesù, Parola di Dio

Assai significativo il brano del Vangelo. Ogni volta che leggiamo il Vangelo ci segniamo la fronte, la bocca e il cuore ad indicare che la ‘Parola di Dio’  va meditata nella mente, proclamata con la bocca (la parola), custodita nel cuore. L’episodio del Vangelo è semplice ed affascinante: in un giorno di sabato Gesù si reca nella sinagoga di Nazareth, sua città dove era vissuto per circa trent’anni e da tutti gli abitanti era conosciuto come il figlio di Maria e del falegname Giuseppe.

David Maria Sassoli: politico dalla parte degli ultimi

Venerdì 14 gennaio, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma, si è svolto il funerale del presidente del Parlamento europeo, David Maria Sassoli, celebrato dal card. di Bologna, Matteo Zuppi, legato a Sassoli da una lunga amicizia maturata ai tempi del liceo, alla presenza del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, del premier Mario Draghi, della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e del primo ministro spagnolo Pedro Sachez, commossi dal ricordo della moglie Alessandra Vittorini:

Il papa ribadisce il valore della Dottrina Sociale della Chiesa

La costruzione di un mondo ‘più solidale, giusto ed equo’ non è una ‘faccenda politica’, ma ‘è dare corpo alla fede’ in Dio ‘amante dell’uomo’ e della vita; quindi la Dottrina Sociale è parte essenziale della Chiesa: questo è il cuore del messaggio che papa Francesco ha lanciato ai partecipanti al convegno internazionale su ‘Solidarietà, cooperazione e responsabilità, gli antidoti per combattere le ingiustizie, le disuguaglianze e le esclusioni’, organizzato dalla Fondazione ‘Centesimus Annus Pro Pontifice’.

Alessandro Ginotta racconta ‘Gli ultimi cento giorni con Gesù’

Dopo ‘Cento Giorni con Gesù’ (Tau, 2017) ed ‘Altri cento giorni con Gesù’ (Tau, 2020), esce ‘Gli ultimi cento giorni con Gesù’: il libro completa la trilogia ed apre orizzonti inesplorati dentro lo stesso Vangelo.

Catanzaro in festa per le loro beate

Domenica 3 ottobre è stata festa  per l’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace a seguito della beatificazione di due laiche: Mariantonia Samà e Gaetana Tolomeo detta Nuccia, con la celebrazione eucaristica presieduta dal card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi.

Mons. Fontana: il Vangelo chiede di impegnarsi nelle nostre città

“La visita pastorale si svolge nel tempo che tutta la Chiesa si interroga per il grande sinodo che Papa Francesco ha chiesto di avviare in tutte le diocesi del mondo, perché tutti possano riflettere sulla Chiesa, sui bisogni dei poveri e su cosa comporta essere cristiani”.

XXII domenica: Religione vera è la Parola scevra da ipocrisia

Che cosa è la Religione? Dal verbo ‘religo’ indica il legame tra l’uomo e Dio. La religione può essere naturale e soprannaturale: è naturale se è frutto dell’intelligenza umana e si identifica con la coscienza che è la voce di Dio in noi; è religione soprannaturale  se proviene direttamente da Dio attraverso la rivelazione ed indica il rapporto che deve stabilirsi tra l’uomo e Dio.

XXI domenica: “Signore, tu hai parole di vita eterna”!

Il brano del Vangelo odierno conclude il discorso di Gesù a Cafarnao. La folla dei discepoli, che aveva ascoltato le parole di Gesù “Io sono il pane vivo disceso dal cielo! Chi mangia di questo pane avrà la vita eterna”, era rimasta sorpresa;  si aspettava un Messia diverso e il linguaggio di Gesù appare loro molto duro. Molti della folla preferirono andare via dicendo: “questa parola è dura! Chi può ascoltarla?”.

Mons. Nosiglia: san Giovanni Battista non ha avuto paura

Alla vigilia della festività di san Giovanni, mons. Cesare Nosiglia ha inaugurato l’hub sociale ‘Spazi Connessi’, che ospita 62 persone rifugiate in un contesto di forte autogestione, mentre è alle prime battute l’attività di un co-housing sociale (Ma.Ri. house) con 65 posti letto destinato a famiglie sottoposte a sfratto, city users e studenti universitari fuori sede.  Durante l’inaugurazione l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, ha spiegato le ragioni della scelta:

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