Papa Francesco: Natale è Dio con noi

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“Grazie di questa visita. Grazie di cantare così gioiosi. E grazie per il vostro lavoro. Non perdere l’entusiasmo, non perdere la mistica. Ho scritto un discorso che non leggerò adesso. Lo portate con voi. Lo consegnerò a Lei, perché lo faccia conoscere. E’ per voi. E grazie tante! Non perdere la gioia. Adesso vorrei salutare ognuno di voi. Ma prima preghiamo un po’ e chiediamo la benedizione”.

Con queste parole papa Francesco ha salutato i ragazzi dell’ACR, che, come ogni anno, lo vanno a trovare per porgergli gli auguri natalizi, preferendo ringraziarli per aver allietato con un canto l’incontro; mentre nel discorso consegnato li ha invitati a non perdere l’entusiasmo, la mistica e la gioia, spiegando il mistero del Natale:

“Il Natale ci ricorda che Dio ci ama e che vuole stare con noi. Per questo Gesù è nato, si è fatto piccolo, è vissuto in una famiglia con Maria e Giuseppe, e continua ad essere presente al nostro fianco e in ciascuno di noi: perché ci ama, ci è amico.

Questo è un dono stupendo. E ne porta con sé un altro: che anche noi possiamo amarci gli uni gli altri come fratelli. Quanto bisogno ne abbiamo oggi! Tanti popoli, tanti ragazzi soffrono a causa della guerra!”

 Quindi li ha esortati a non dimenticare i bambini di Gaza: “Sapete quanti bambini sono morti a Gaza in questa ultima guerra? Più di tremila. E’ incredibile, ma è la realtà.

E in Ucraina sono più di cinquecento, e nello Yemen, in anni di guerra, sono migliaia. Il loro ricordo ci invita ad essere a nostra volta luci per il mondo, per toccare il cuore di tante persone, specialmente di chi può fermare il turbine della violenza.

Amare Dio e amarci tra noi: solo così il mondo ritroverà la luce e la pace di cui ha bisogno, come cantavano gli angeli a Betlemme. Amare Dio e gli altri: in famiglia, in parrocchia, a scuola e lungo le strade che percorrete ogni giorno, per aiutare tutti a credere che è ancora possibile cambiare rotta, scegliere la vita e tornare a sperare”.

Ed infine ha indicato i tre modi di amare, come indicato nel cammino associativo di quest’anno: “Primo, amare Dio; secondo amare gli altri; terzo amare il creato. Mi piace lo slogan del vostro cammino associativo di quest’anno: ‘Questa è casa tua!’

Vi aiuta a capire che Dio ci chiama a riconoscere e rispettare la bellezza che ci circonda, nella natura e nelle persone, e così a crescere nella condivisione e nella fraternità. Vivete con impegno questo percorso: anch’esso contiene un messaggio di speranza.

Cari ragazzi, nel Natale Dio ci mostra il suo amore e ci invita ad amare: Lui, gli altri e il creato. Rispondiamo al suo invito unendo, con la nostra amicizia e con la nostra tenerezza, il cielo e la terra in un unico grande abbraccio! Auguro Buon Natale a voi, alle vostre famiglie e a tutta l’Azione Cattolica”.

Mentre agli organizzatori del concerto per i poveri nell’aula Paolo VI il papa ha sottolineato che riuscire ad offrire un concerto gratuito a migliaia di persone indigenti è il vero senso della fraternità:

“Sono contento perché voglio ringraziarvi. Ciascuno di voi ha dato il suo contributo; e mons. Frisina ha saputo ancora una volta orchestrare l’insieme. E’ più facile fare armonia con le note che con le persone…, ma non è il vostro caso! Voi siete stati capaci di fare armonia tra voi, grazie!”

La caratteristica di questo concerto, giunto alla quarta edizione, non è soltanto di essere un concerto ‘per i poveri’ ma ‘con i poveri’: “Il vostro è un concerto con i poveri. Questo è decisivo, Questo con è la chiave. Passare dal ‘per’ al ‘con’. Passare dal per i poveri al ‘con’ i poveri. Si parte dal per ma si vuole arrivare al con. E questo è cristiano.

Dio è venuto per noi, ma come? In che modo? Venendo ad abitare con noi, anzi, diventando come noi. Questo mistero ci lascia sempre senza parole. E’ troppo grande, ci supera. Eppure lo possiamo sperimentare nell’incontro con l’altro diverso da me: quando il mio dare qualcosa per lui o per lei, diventa un ricevere, diventa un condividere, diventa amicizia”.

Affinché questo succeda occorre la preghiera: “Carissimi, vi ringrazio e vi chiedo di pregare perché ciò avvenga: non basta la musica, non bastano le luci, gli addobbi, no, ci vuole la preghiera. La affidiamo all’intercessione di Maria, nostra Madre. Prego per voi”.

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