La preghiera all’Immacolata di papa Francesco per l’umanità: Abbiamo bisogno di Te

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“Vergine Immacolata! Veniamo a te con il cuore diviso tra speranza e angoscia. Abbiamo bisogno di te, Madre nostra! Ma prima di tutto vogliamo ringraziarti,  perché in silenzio, come è nel tuo stile, tu vegli su questa città, che oggi ti avvolge di fiori per dirti il suo amore. In silenzio, giorno e notte, vegli su di noi: sulle famiglie, con le gioie e le preoccupazioni (tu lo sai bene); sui luoghi di studio e di lavoro; sulle istituzioni e gli uffici pubblici; sugli ospedali e le case di cura; sulle carceri; su chi vive per strada; sulle parrocchie e tutte le comunità della Chiesa di Roma. Grazie per la tua presenza discreta e costante, che ci dà conforto e speranza”.

Così inizia l’atto di omaggio di papa Francesco alla statua dell’Immacolata di piazza di Spagna di oggi pomeriggio, che è anche un appello per la pace attraverso un’invocazione che abbraccia non solo la città, ma tutto il mondo, specialmente i popoli ucraino, palestinese ed israeliano:

“Abbiamo bisogno di te, Madre, perché tu sei l’Immacolata Concezione. La tua persona, il fatto stesso che tu esisti ci ricorda che il male non ha né la prima né l’ultima parola; che il nostro destino non è la morte ma la vita, non è l’odio ma la fraternità, non è il conflitto ma l’armonia, non è la guerra ma la pace.

Guardando a te, ci sentiamo confermati in questa fede che gli avvenimenti a volte mettono a dura prova. E tu, Madre, rivolgi i tuoi occhi di misericordia su tutti i popoli oppressi dall’ingiustizia e dalla povertà, provati dalla guerra; guarda al martoriato popolo ucraino, al popolo palestinese e al popolo israeliano, ripiombati nella spirale della violenza”.

Il papa affida alla Madonna tutte le madri ‘addolorate’: “Oggi, Madre santa, portiamo qui, sotto il tuo sguardo, tante madri che, come è successo a te, sono addolorate. Le madri che piangono i figli uccisi dalla guerra e dal terrorismo. Le madri che li vedono partire per viaggi di disperata speranza. Ed anche le madri che cercano di scioglierli dai lacci delle dipendenze, e quelle che li vegliano in una malattia lunga e dura”.

 Inoltre Le affida ogni donna vittima di violenza: “Oggi, Maria, abbiamo bisogno di te come donna, per affidarti tutte le donne che hanno sofferto violenza e quelle che ancora ne sono vittime, in questa città, in Italia e in ogni parte del mondo. Tu le conosci ad una ad una, conosci i loro volti.

Asciuga, ti preghiamo, le loro lacrime e quelle dei loro cari. Ed aiuta noi a fare un cammino di educazione e di purificazione, riconoscendo e contrastando la violenza annidata nei nostri cuori e nelle nostre menti e chiedendo a Dio che ce ne liberi”.

La preghiera si conclude con la richiesta di conversione: “Mostraci ancora, o Madre, la via della conversione, perché non c’è pace senza perdono e non c’è perdono senza pentimento. Il mondo cambia se i cuori cambiano; e ognuno deve dire: a partire dal mio. Ma il cuore umano solo Dio lo può cambiare con la sua grazia: quella in cui tu, Maria, sei immersa fin dal primo istante.

La grazia di Gesù Cristo, nostro Signore, che tu hai generato nella carne, che per noi è morto e risorto, e che tu sempre ci indichi. Lui è la salvezza, per ogni uomo e per il mondo. Vieni, Signore Gesù! Venga il tuo regno d’amore, di giustizia e di pace!”

Mentre a conclusione dell’Angelus recitato affacciatosi dalla finestra papa Francesco aveva  sottolineato lo stupore e la fedeltà alla Parola di Dio: “Rimane sorpresa, colpita, turbata: si stupisce quando si sente chiamare ‘piena di grazia’ (è umile la Madonna) cioè ricolma dell’amore di Dio. E’ un atteggiamento nobile: sapersi stupire di fronte ai doni del Signore, non darli mai per scontati, apprezzare il loro valore, gioire della fiducia e della tenerezza che essi portano con sé”.

Eppoi la Madonna è stata fedele nelle azioni quotidiane: “Il Vangelo, prima dell’Annunciazione, non dice nulla di Maria. Ce la presenta come una ragazza semplice, apparentemente uguale a tante altre che vivevano nel suo villaggio. Una giovane, che proprio grazie alla sua semplicità ha conservato puro quel Cuore Immacolato con cui, per grazia di Dio, è stata concepita.

Ed anche questo è importante, perché per accogliere i grandi doni di Dio è decisivo saper fare tesoro di quelli più quotidiani e che meno appaiono. E’ precisamente con la fedeltà quotidiana nel bene che la Madonna ha permesso al dono di Dio di crescere in lei; è così che si è allenata a rispondere al Signore, a dirgli ‘sì’ con tutta la sua vita”.

(Foto: Santa Sede)

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