Se tutti lo facessero

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La Giornata Internazionale del Volontariato è celebrata ogni anno, dal 1985, il 5 dicembre per riconoscere il prezioso contributo e l’impegno delle volontarie e dei volontari di tutto il mondo. In quest’anno tale data rappresenta un momento significativo per riflettere sul ruolo che i volontari hanno nel fare la differenza nella nostra società attraverso lo slogan ‘If everyone did’, che mette in evidenza la potenza delle azioni collettive di solidarietà.

Se tutti si impegnassero nel volontariato organizzato, l’associazionismo diventerebbe una enorme risorsa rinnovabile, con cui ciascuno potrebbe contribuire a risolvere le principali difficoltà, sociali e ambientali, dei nostri tempi.

Nel panorama nazionale, il volontariato di protezione civile è particolarmente noto e apprezzato per le sue specificità e per la sua generosità. E’ una tra le strutture operative del Servizio nazionale. I volontari di protezione civile si dedicano a garantire la salvaguardia e il benessere delle comunità ogni giorno e durante situazioni di emergenza, sono preparati per lavorare in stretto raccordo con le autorità locali e le altre strutture operative e per collaborare con loro alla gestione di eventi calamitosi.

Ma il volontariato di protezione civile non dà il proprio contributo esclusivamente in emergenza. Negli anni i volontari di protezione civile sono stati coinvolti e impegnati sempre di più in attività di prevenzione, partecipando alla pianificazione locale, al monitoraggio dei territori e alla campagna di comunicazione nazionale Io non rischio-buone pratiche di protezione civile per favorire la crescita della consapevolezza dei rischi tra i cittadini.

Come ha voluto ricordare il Capo del Dipartimento, Fabrizio Curcio, in questa occasione: “essere volontari di protezione civile permette di sviluppare competenze, conoscenze e relazioni significative che possono durare per tutta la vita. L’auspicio è che il numero di persone che si offrono volontari continui a crescere, grazie a una maggiore consapevolezza sul tema e in considerazione dell’importanza del volontariato per affrontare le sfide attuali e future. Il Dipartimento della Protezione Civile esprime gratitudine e sostegno ai volontari, cittadini che partecipano attivamente alle attività del Servizio nazionale ai diversi livelli, offrendo il loro tempo e le loro capacità”.

In Italia, secondo Istat (dati 2021), sono quasi 5.000.000 le persone che offrono se stessi e parte del loro tempo in un’attività di volontariato: “Alla luce dei risultati della rilevazione campionaria il 72,1% delle INP attive nel 2021 si avvale dell’attività gratuita di 4,661.000 di volontari. Anche se in calo rispetto agli ultimi dati disponibili riferiti al 2015 (-15,7%), i volontari italiani rappresentano uno dei pilastri portanti del settore, svolgendo attività che incidono fortemente sullo sviluppo economico e sociale del paese, sulla qualità della vita, sulle relazioni sociali e il benessere dei cittadini. Occorre sottolineare quanto sia stato più che mai rilevante il loro contributo nel far fronte alle vulnerabilità e ai disagi sorti in seguito all’emergenza sanitaria da Covid-19.

Sia in termini di istituzioni che di volontari la presenza più rilevante si registra nelle aree del Nord Italia, con il 29,3% di INP con volontari e il 30,2% di volontari nel Nord-ovest, e il 25,0% di INP con volontari e il 26,2% di volontari nel Nord-est.

Anche rispetto al numero di volontari presenti rispetto alla popolazione residente (790 volontari per 10mila abitanti a livello nazionale), prevalgono nella distribuzione sul territorio le regioni settentrionali, insieme a quelle centrali con 1.165 volontari per 10mila abitanti nel Nord-est, 892 nel Centro e 887 nel Nord-ovest. Nel Sud e nelle Isole si rilevano rispettivamente 492 e 509 volontari per 10.000 abitanti.

Anche se in tutte le aree del Paese si registra un calo del volontariato organizzato, la composizione percentuale dei volontari nelle diverse ripartizioni evidenzia una quota leggermente superiore a quella rilevata nel 2015 solo nelle regioni del Sud e in quelle del Nord-est”.

 La giornata di oggi rinnova dunque l’occasione per ringraziare quanti si spendono in varie forme, attività e varie associazioni, per gli altri. I Medici con l’Africa Cuamm, la prima organizzazione italiana che si spende per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. La sua storia racconta l’avventura umana e professionale di tanti professionisti e medici inviati in molti Paesi e soprattutto in Africa, per portare cure e servizi anche a chi vive nelle località più povere del mondo.

Un’avventura cominciata nel 1950 e mai interrotta, che ora li vede al fianco di medici e infermieri locali negli ospedali, nei distretti, nelle scuole e nelle università di Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania e Uganda.

La quota di istituzioni che si avvalgono di volontari è più alta rispetto al dato nazionale (72,1%) nei settori dell’ambiente (86% delle istituzioni attive nel settore), delle attività ricreative e di socializzazione (85,6%), della filantropia e promozione del volontariato (84,6%), della cooperazione e solidarietà internazionale (83,1% del totale del settore) e dell’assistenza sociale e protezione civile (78,3%).

I volontari impegnati nel settore non profit sono per il 57,5% uomini e il 42,5% donne in linea con il 2015. Il calo del volontariato organizzato registrato rispetto al 2015 (-15,7% a livello nazionale), è evidente per entrambe le categorie, ma quello relativo alla componente femminile è inferiore al dato nazionale (-17,6% per gli uomini, -13,0% per le donne).

Secondo l’attività prevalente l’incidenza di donne è più alta in questi settori: religione (con 55 volontarie su 100 volontari), cooperazione e solidarietà internazionale (53,4% di volontarie), filantropia e promozione del volontariato (52,7%), istruzione e ricerca (51%) e sanità (49,2%).

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