A Tolentino il Ser.Mi.T festeggia 30 anni

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Quest’anno il Ser.Mi.T (Servizio Missionario Tolentino) compie 30 anni di volontariato, nato da un’iniziativa di don Rino Ramaccioni e di Maria Antonietta Bartolozzi inizialmente per sostenere i missionari in alcuni Paesi, specialmente in Africa, in India ed in Brasile; negli anni il sostegno è  portato anche in Italia e nella città per sostenere chi ha difficoltà ad arrivare a fine mese: ora il Sermit è attivo, all’estero, con le adozioni a distanza, ed in città con i servizi erogati, quali pacchi alimentari od il ‘Centro di Ascolto’, grazie ad una cinquantina di volontari, di cui la metà attivi.

Però l’avventura del Ser.Mi.T. inizia ‘idealmente’ nel 1962, quando 13 vescovi indiani, presenti al Concilio Vaticano II, visitano la città per venerare la reliquia di san Tommaso da Tolentino, martire a Thane nel 1321, e chiedono un aiuto per i poveri delle loro comunità.

Antonietta Bartolozzi concretizza la richiesta dei vescovi dando vita alle ‘adozioni a distanza’ di bambini indiani. Dopo alcuni anni, durante i campi-scuola del Movimento Lavoratori di Azione Cattolica, un gruppo di giovani visita il Ser.Mi.G, di Torino e, su impulso di don Rino Ramaccioni, dà vita ad un gruppo missionario: così nel 1993 nasce il Ser.Mi.T.

Quindi domenica 1^ ottobre all’Abbadia di Fiastra il ‘compleanno’ è stato ‘festeggiato’ con una messa concelebrata da don Rino Ramaccioni e da p. Carlo Pragasam, un indiano divenuto sacerdote proprio grazie al sostegno del Sermit:

“Io apprezzo gli amici del Sermit di Tolentino per il loro instancabile lavoro caritativo e tutti quelli che, collaborando con loro, adottano i nostri bambini dando loro una possibilità di futuro. Posso dire che non sarebbe stato possibile per me realizzare in India scuole, chiese, ospedali, pozzi, né permettere a tanti ragazzi di diventare infermieri, medici, insegnanti, tecnici, ingegneri. Tutto è stato possibile grazie al vostro aiuto”.

Anche dal Brasile il missionario p. Alberto Panichella ha inviato gli auguri per questo compleanno: “Dio vi benedica grandemente. In una società dove purtroppo regna molto egoismo, voi agite per costruire una società fondata sulla giustizia e sulla pace!

Grazie infinite anche da parte dei brasiliani per i costanti e generosi aiuti che ci mandate per tante necessità della missione in Amazzonia! Gesù Cristo Liberatore degli oppressi vi riempia della sua Grazia nel vostro ottimo cammino. Santa Teresa di Lisieux e san Francesco vi proteggano”.

Il presidente dell’associazione, Luciano Ruffini, ha sottolineato che la Dottrina Sociale della Chiesa è alla base della ‘mission’: “Il Sermit, per dare senso e concretezza alla sua mission, ha incluso nel suo statuto anche la formazione culturale, ispirata alla Dottrina Sociale Cristiana, quanto mai necessaria oggi per essere opportunamente preparati ad affrontare i temi della solidarietà, della giustizia sociale e della pace.

Intendiamo continuare sulla strada tracciata dai soci fondatori ed ispiratori: Antonietta Bartolozzi, don Rino Ramaccioni, Fiorella Gattari e tanti altri amici tuttora attivi e presenti. Desideriamo confermare le azioni di sostegno missionario attraverso i microprogetti di sviluppo”.

Inoltre per il trentennale ha organizzato un incontro sulla ‘profezia’ del volontariato con il fondatore della Comunità di Capodarco, don Vinicio Albanesi: “I tempi cambiano, ma esigenze e problemi sorgono. Se uno legge la storia si rende conto che i problemi sociali mandano segnali a cui occorre rispondere”.

Mentre il presidente nazionale dell’UCSI, Vincenzo Varagona, ha raccontato il ‘sogno profetico’ di Carlo Urbani: “Il suo sogno era un mondo senza diseguaglianze, in cui a tutti sia offerta la stessa possibilità di vivere una vita dignitosa. Non aveva esitato a cercare di arrivare alle leve del potere, inteso come servizio al prossimo, per raggiungere questo risultato”.

E pochi giorni fa suor Stephanie, che gestisce una casa di accoglienza ed una scuola frequentata da oltre 800 bambini, ha raccontato la grave situazione del Burundi: “Il problema principale è la fame: il 62% della popolazione è sotto la soglia di povertà. Ed un chilo di zucchero costa € 2, mentre un operaio guadagna € 1 al giorno ed il lavoro manca per gran parte della popolazione”.

Mentre venerdì 24 novembre il Sermit ha invitato il dott. Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant’Egidio, che offrirà una panoramica sui ‘corridoi umanitari’, che, nati dalla collaborazione tra istituzioni (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministero dell’Interno e società civile: Caritas Italiana, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche e Tavola Valdese) sono un programma di trasferimento e integrazione in Italia rivolto a migranti in condizione di particolare vulnerabilità: donne sole con bambini, vittime del traffico di essere umani, anziani, persone con disabilità o con patologie.

Chi desidera può contribuire al sostegno delle iniziative del Ser.Mi.T. queste sono le coordinate: Intesa Sanpaolo – IT09D036969200100000006377; BNL – IT09F0100569200000000002001; Poste Italiane – IT66N0760113400000014616627.

(Tratto da Avvenire)

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