Papa Francesco: CHARIS è una ‘corrente di grazia’

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Con un’udienza di papa Francesco si è concluso l’evento dal titolo ‘Chiamati, trasformati ed inviati’ organizzato da Charis per ‘riflettere su diverse tematiche al centro dell’attualità della Chiesa’, in un incontro a cui hanno partecipato 2.000 persone provenienti da tutto il mondo con relatori quali il card. Raniero Cantalamessa, assistente ecclesiastico di Charis, ed il card. Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici la Famiglia e la Vita.

Nell’udienza conclusiva papa Francesco ha ribadito l’importanza di CHARIS, il servizio internazionale della Santa Sede per il Rinnovamento Carismatico Cattolico: “Ascoltando e accogliendo tutto quanto si è sviluppato in questi anni, a livello della ‘corrente di grazia’, che è il Rinnovamento carismatico cattolico, CHARIS è chiamato ad essere una voce che accompagna e che indica a tutte le comunità una strada da percorrere in comunione. CHARIS è, per così dire, una ‘finestra’ sul mondo vasto e variegato del Rinnovamento carismatico cattolico”.

CHARIS offre ampie vedute sul mondo: “Le persone che vi lavorano hanno la straordinaria opportunità di ‘affacciarsi’ da questa finestra e di guardare più lontano, di andare al di là dell’esperienza locale e conoscere la ricchezza di ciò che lo Spirito Santo suscita dappertutto, in contesti culturali, sociali, ecclesiali molto diversi.

Anche grazie al discernimento e alla condivisione di questa molteplicità di esperienze e di conoscenze, CHARIS può svolgere il suo servizio, aiutando i singoli gruppi a uscire da una certa ristrettezza di vedute e dando loro un respiro carismatico ed ecclesiale più ampio.

A proposito di questa ristrettezza di vedute, una volta una santa suora mi diceva che alcuni cattolici sono come i cavalli, che hanno i paraocchi e sono incapaci di guardare da una parte o dall’altra”.

E’ un incoraggiamento ad estendere l’annuncio del Vangelo nel mondo: “Si tratta di momenti di ‘primo annuncio’, molto kerigmatici, che offrono alle persone la possibilità di un incontro con Gesù vivo, con la sua Parola, con il suo Spirito, con la sua Chiesa sperimentata come ambiente accogliente, come luogo di grazia, di riconciliazione, di rinascita. Per questo vi ho esortato a proporre nel modo più vasto possibile questi Seminari”.

I ‘seminari di vita nuova’ è linfa anche per le parrocchie: “Oggi pertanto vi chiedo: si stanno offrendo i Seminari di vita nuova nei vari contesti ecclesiali, anche in quelli più piccoli, più remoti, anche in mezzo ai poveri, nelle zone periferiche? Ognuno dia la risposta dentro il suo cuore. Un ostacolo potrebbe essere quello di pensare che solo le grandi strutture e i leader più in vista possano tenere questi Seminari, mentre in realtà anche i piccoli gruppi parrocchiali e i responsabili locali possono organizzarli e proporli alle persone del loro territorio”.

Questo itinerario consente un cambio di vita: “E’ da considerare inoltre che i Seminari di vita nuova sono vissuti spesso dalle persone come esperienze molto coinvolgenti, che determinano un vero cambiamento di rotta nella loro vita. Cambiamento di rotta: dopo un seminario, la gente cambia la rotta!

Tuttavia essi sono un inizio, un fuoco che si accende, molto intenso, ma che rischia di affievolirsi se non viene alimentato. Proprio per questo, dopo i Seminari, sono necessari adeguati cammini formativi, che aiutino a tener viva la grazia ricevuta e sostengano un processo graduale di crescita nella fede, nella vita di preghiera, nella condotta morale, nella partecipazione ai Sacramenti, alla carità e alla missione della Chiesa”.

Ed ha ricordato loro il servizio a cui CHARIS è chiamato: “Non dimenticate che il vostro compito non è giudicare chi è ‘autentico carismatico’ e chi non lo è, non tocca a voi… Siete chiamati invece a offrire appoggio e consiglio ai Pastori per accompagnare tutti i gruppi e le realtà multiformi che fanno riferimento al Rinnovamento carismatico…

Il vero compito è servire. E’ buona cosa lasciare spazio alle nuove generazioni di responsabili e impegnarsi costantemente nella formazione dei giovani, fra i quali sorgeranno i futuri leader”.

Infine ha ricordato l’incontro del 2019 insieme ai presidenti dello Stato di Palestina e dello Stato di Israele: “Fratelli e sorelle, la guerra distrugge anche la memoria dei passi compiuti verso la pace. Guardiamo questa orchestra che sta facendo uno sforzo grande per la pace.

Guardiamo a questo ulivo, qui, un segno di pace. La guerra distrugge tutto, tutto. Toglie l’umanità… Distrugge la gioventù, non sa dire altra cosa che distruggere. Per favore, lottiamo per la pace. Non lasciamoci rubare questa memoria della pace! Adesso vi invito a pregare in silenzio per la pace”.

(Foto: Santa Sede)

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