XXX Domenica Tempo Ordinario: amare Dio e i fratelli

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Gesù nel Vangelo focalizza quale deve essere il nostro rapporto con Dio e i fratelli; l’episodio si inserisce nella risposta di Gesù ai farisei, che si erano radunati per mettere alla prova Gesù e coglierlo in fragranza. Chiesero: Maestro, qual è il grande comandamento della legge? 

Mosè nel libro della Legge elenca ben 603 precetti e divieti; Gesù risponde con una sola parola: ‘l’amore’.  Dio è infatti amore: chi ama è con Dio; la legge si esprime in modo assai chiaro: ‘Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente’.

E’ un amore che totalizza, che coinvolge la struttura psicologica più profonda dell’uomo: cuore, anima, mente. Il secondo comandamento poi è simile al 1°: amerai il prossimo tuo come te stesso. I due comandamenti vengono associati nel ruolo di principio, di cardine su cui poggia tutta le rivelazione: ‘da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti’.

I comandamenti non sono come pietre che cadono sulla testa dei fedeli ma rispondono alle esigenze più profonde dello spirito umano; comandamenti che si enunciano con un verbo al futuro ad indicare un’azione non conclusa ma che dura quanto il tempo: amare, infatti, non un dovere ma è una necessità intrinseca per vivere bene e vivere sempre: se vuoi vivere … amerai, se vuoi essere felice … amerai, se vuoi realizzarti pienamente … amerai:  Amerai Dio, amerai il prossimo, amerai te stesso.

L’amore non ha come oggetto solo Dio, che non si vede, ma ha come oggetto il prossimo che vedi, anzi la misura  del tuo amore verso Dio si coglie dal tuo amore verso il prossimo.  Quanto devi amare il tuo prossimo? … tanto quanto ami te stesso; quello che desideri per te, devi farlo anche agli altri. Da questo comandamento scaturisce tutta la luce che illumina la Chiesa.

Amerai Dio con tutto te stesso: mente, cuore, anima;  un amore che non ha confini, un amore che trascende le umane contingenze; un amore che sgorga da noi ed investe il nostro modo di pensare e di agire; un amore che ci proietta oltre i nostri limiti perché creati ad immagine e somiglianza di Dio.  Accanto al primo comandamento c’è un secondo: amerai il prossimo tuo come te stesso.

Il comandamento dell’amore è la cosa più preziosa; come la moneta, esso ha due facce: amore verso Dio e amore verso i fratelli. L’amore verso Dio ci proietta verso una realtà trascendente; l’amore verso il prossimo ci porta a riflettere dentro di noi e ci proietta verso i fratelli.  Chi siamo noi? Esseri creati ad immagine di Dio, ogni giorno in cammino verso il cielo: se sbagliamo strada, se deviamo, avremo sbagliato tutto.

Chi è il prossimo? E’ tuo fratello con il quale sei chiamato a camminare mano nella mano perché insieme diretti verso la stessa meta. Il prossimo è un membro dello stesso organismo, un essere elevato alla dignità di figlio di Dio per il quale Cristo Gesù è morto in croce. Ami veramente Dio, che non vedi, se ami il fratello che vedi; Il tuo amore verso Dio si misura dal tuo amore verso i fratelli.

Un dottore della Legge domanda a Gesù: chi è il mio prossimo?  Per l’ebreo il prossimo era solo l’altro ebreo; Gesù risponde con la parabola del buon samaritano per fare ben capire che il ‘prossimo’ è l’uomo nella sua espressione più debole: E’ il forestiero (immigrato), è la vedova, è l’orfano, è chiunque ha bisogno di aiuto; è il povero   che ha bisogno di qualcosa per mangiare o per coprirsi. 

Con Gesù il prossimo assume una dimensione universale:  questo comandamento che riguarda il prossimo Gesù lo colloca accanto al primo  e Giovanni dirà: ‘Chi ama Dio deve amare anche il fratello’ (Gv. 4,20). L’amore non è qualcosa di etereo, ma chi è cristiano deve dedicare al prossimo la stessa cura, lo stesso amore che si conferisce a Dio.

Amare veramente Dio comporta necessariamente amare il  prossimo perché nostro fratello e anch’esso figlio di Dio; tanto è vero che noi preghiamo Dio dicendo ‘Padre nostro’, ed è la preghiera insegnata dallo stesso Gesù: possiamo dire a Dio ‘Padre nostro’ se siamo e ci comportiamo veramente da ‘fratelli’: allora e solo allora qualunque cosa chiederemo al Padre, Egli ci ascolterà. O Padre, per intercessione di Maria, accresci in noi la fede, la speranza e la carità e perché possiamo ottenere ciò che prometti, fa che amiamo ciò che comandi.

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