Una preghiera per la pace per la Terra Santa

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La Presidenza della CEI, oggi, promuove una Giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace e la riconciliazione, in comunione con i cristiani di Terra Santa secondo le indicazioni del card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, che a nome di tutti gli Ordinari ha chiesto alle comunità locali di incontrarsi ‘nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione’.

Ed è stato lo stesso patriarca che ha spiegato l’iniziativa: “Il dolore e lo sgomento per quanto sta accadendo sono grandi. Ancora una volta ci ritroviamo nel mezzo di una crisi politica e militare. Siamo stati improvvisamente catapultati in un mare di violenza inaudita. L’odio, che purtroppo già sperimentiamo da troppo tempo, aumenterà ancora di più, e la spirale di violenza che ne consegue e creerà altra distruzione. Tutto sembra parlare di morte”.

Nonostante la situazione il patriarca ha invitato a non essere vinti dalla morte: “Ma in questo momento di dolore e di sgomento, non vogliamo restare inermi. E non possiamo lasciare che la morte e i suoi pungiglioni (1Cor 15,55) siano la sola parola da udire. Per questo sentiamo il bisogno di pregare, di rivolgere il nostro cuore a Dio Padre. Solo così potremo attingere la forza e la serenità di vivere questo tempo, rivolgendoci a Lui, nella preghiera di intercessione, di implorazione, e anche di grido”.

E’ l’invito a pregare per la pace nella giornata odierna: “A nome di tutti gli Ordinari di Terra Santa, invito tutte le parrocchie e comunità religiose ad una giornata di digiuno e di preghiera per la pace e la riconciliazione. Chiediamo che nel giorno di martedì, 17 ottobre, tutti facciano un giorno di digiuno e astinenza, e di preghiera. Si organizzino momenti di preghiera con adorazione eucaristica e con il rosario alla Vergine Santissima.

Probabilmente in molte parti delle nostre diocesi le circostanze non permetteranno la riunione di grandi assemblee. Nelle parrocchie, nelle comunità religiose, nelle famiglie, sarà comunque possibile organizzarsi per avere semplici e sobri momenti comuni di preghiera. E’ questo il modo in cui ci ritroviamo tutti riuniti, nonostante tutto, e incontraci nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione”.

Una richiesta accolta da tutti i parroci e da tutte le comunità religiose presenti in Israele e nella Cisgiordania. In particolare a Gaza, don Youssef, vicario parrocchiale di p. Gabriel Romanelli, e le suore organizzano ogni giorno momenti di preghiera con i fedeli: “Di mattina, alle otto si celebra la messa giornaliera nel pomeriggio facciamo orazione e recitiamo il santo rosario. Solo un miracolo potrà mettere fine a questa tragedia”.

In Cisgiordania abuna Ibrahim Shomali, parroco di Reneh, un villaggio arabo situato tra Nazaret e Cana di Galilea ha rivolto un invito ai parrocchiani a partecipare all’adorazione eucaristica ed al santo rosario: “La Vergine chieda a suo figlio, come ha fatto a Cana, un miracolo per ottenere la pace in Terra Santa, oggi martoriata da barbarie ingiustificabili”.

Anche i francescani hanno rivolto un appello per pregare e digiunare per la pace, come ha sottolineato p. Francesco Patton, custode di Terra Santa: “Nei santuari da noi custoditi, che ci richiamano a quanto Gesù ha detto e fatto per la nostra riconciliazione, le nostre fraternità pregheranno per tutte le vittime, specialmente per i civili, gli ostaggi e per i loro familiari.

Preghiamo perché nei cuori si spengano l’odio, la rabbia e la paura che generano la violenza. Preghiamo perché la comunità internazionale favorisca iniziative di mediazione e di pace, nella tutela specialmente dei civili”.

Anche la diocesi di Arezzo-Cortona-SanSepolcro si associa a tutta la Chiesa italiana, che ha indetto nella stessa data una giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace e la riconciliazione, e ha suggerito una particolare intenzione di preghiera:

“Di fronte alla drammaticità degli eventi e alla brutalità del terrorismo, degli attacchi e delle guerra la Chiesa di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, legata da stretti vincoli di amicizia e di comunione alla Chiesa di Gerusalemme, si unisce ai cristiani di Terra Santa per implorare da Dio il dono della pace…

Ancora una volta di fronte al dramma della violenza, dell’odio, della guerra, invito tutti i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le religiose e tutti i fedeli della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro a sostare in preghiera nella nostra Cattedrale per affidare all’intercessione della Madonna l’invocazione del dono della pace”.

Anche il FIAC (Forum Internazionale di Azione Cattolica) si impegnano a intensificare la preghiera per la pace e invitano tutti a unirsi alle tante iniziative per la pace e la riconciliazione in atto o che verranno messe in atto nei prossimi giorni, invitando ogni persona, ogni giorno alle ore 13.00 del proprio Paese a pregare ‘Un Minuto Per la Pace’ con  l’Ave Maria:

“Le Ac del mondo accolgono l’invito lanciato dal patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, a nome di tutti gli Ordinari di Terra Santa, per una Giornata di digiuno, preghiera e astinenza per la pace e la riconciliazione da tenere nelle parrocchie, nelle comunità religiose o in famiglia. Invito fatto proprio e rilanciato dalla Conferenza episcopale italiana”.

Anche le Comunità Agostiniane di Cascia si riuniscono nella cappellina della Basilica di Santa Rita a Cascia, proprio accanto all’urna che custodisce il corpo della taumaturga, per recitare il rosario, come ha detto la Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, suor Maria Rosa Bernardinis: “Viviamo da giorni lo stesso dolore e sgomento con cui il Patriarca Latino di Gerusalemme ha aperto il suo appello. Rispondiamo alimentando con la preghiera la speranza di riuscire a portare pace tra le righe storte della nostra storia.

Chiediamo l’intercessione di Santa Rita, che con coraggio e fede ha scelto di essere donna di pace in un tempo di faide, costruendo per tutti la riconciliazione, non con forza e odio ma con dialogo, amore e compassione. Il Signore ci conceda di attingere al suo carisma per trasformare la violenza e essere oggi impronte di pace, finalmente parte della soluzione e non del problema”. 

 Inoltre, sempre nella cappellina, per tutta la giornata sarà possibile pregare con adorazione del Santissimo Sacramento.

(Foto: FIAC)

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