Terremoto: la solidarietà italiana al popolo del Marocco

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Al termine della recita dell’Angelus domenicale papa Francesco ha pregato per le vittime del terremoto che la notte di venerdì scorso ha colpito la popolazione del Marocco: “Desidero esprimere la mia vicinanza al caro popolo del Marocco, colpito da un devastante terremoto. Prego per i feriti, per coloro che hanno perso la vita (tanti!) e per i loro familiari. Ringrazio i soccorritori e quanti si stanno adoperando per alleviare le sofferenze della gente; il concreto aiuto di tutti possa sostenere la popolazione in questo tragico momento: siamo vicini al popolo del Marocco!”

Da Torino mons. Roberto Repole ha espresso vicinanza ai cittadini marocchini, che abitano nella città: “In queste giornate così dolorose per il Marocco, colpito dal durissimo terremoto di venerdì notte, desidero esprimere a nome mio e di tutta la Chiesa torinese affetto e partecipazione.

E’ un sentimento che vorrei andasse in modo speciale ai cittadini torinesi di origine marocchina (circa 22.000 in tutta la Città Metropolitana) che nel territorio diocesano vivono, qui lavorano e in queste ore soffrono per i familiari e per gli amici rimasti nei luoghi del sisma.

Prego e preghiamo per loro, siamo pronti ad aiutare come potremo unendoci alla rete ecclesiale italiana, ci sentiamo uniti ai fratelli della comunità islamica nell’invocazione dell’unico Dio Padre di tutti”.

Mentre la CEI ha stanziato € 300.000 dai fondi 8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica con un messaggio del presidente della Cei, card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna: “Alle sorelle e ai fratelli del Marocco giunga il nostro profondo cordoglio e la nostra vicinanza. Facendoci prossimi alla popolazione provata da questo tragico evento, preghiamo per le vittime e i loro familiari. Assicuriamo inoltre il sostegno delle nostre Chiese, stringendoci a tutti coloro che sono stati colpiti da questa calamità e alla comunità marocchina in Italia ferita negli affetti”.

Lo stanziamento della CEI aiuterà, attraverso Caritas Italiana, a far fronte alle prime necessità. Caritas Italiana, che collabora da molti anni con le Caritas in Marocco in vari progetti a favore di persone particolarmente vulnerabili, come i migranti e minori non accompagnati,  è in contatto con l’equipe Caritas locale e segue con attenzione le notizie che giungono dal Paese nordafricano per monitorare la situazione e valutare gli interventi più urgenti, come ha sottolineato il direttore don Marco Pagniello:

“In questo momento possiamo solo esprimere a parole tutta la nostra solidarietà, assicurando il sostegno delle nostre comunità che sapranno dare, nei prossimi giorni, segni concreti di vicinanza e condivisione”.

E’ possibile contribuire agli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale ‘Terremoto Marocco’ tramite:

• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 24 C 05018 03200 00001 3331 111

• Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT 66 W 03069 09606 100000012474

• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT 91 P 07601 03200 000000347013

• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063 119

Anche le Acli hanno espresso cordoglio per le vittime, i feriti e gli sfollati colpiti dal terremoto, assicurando preghiere per coloro che stanno vivendo questa tragedia. In particolare, il patronato Acli, presente con una propria sede nel Paese, garantisce il sostegno alla popolazione marocchina, anche in virtù della stretta collaborazione che si è rafforzata in questi mesi con il ‘CCME’ (il Consiglio della Comunità Marocchina all’Estero), per far pervenire aiuti concreti e per dare sostegno e assistenza a quanti si trovano in difficoltà.

L’arcivescovo di Rabat, card. Cristobal Lopez Romero ha fatto appello alla solidarietà: “In seguito al terremoto che ha colpito il Marocco la scorsa notte, la Chiesa cattolica in Marocco – diocesi di Rabat desidera esprimere la sua compassione per tutte le vittime, in particolare per le famiglie marocchine che sono in lutto o che hanno feriti tra i loro membri. Pensiamo anche a coloro che hanno perso la casa e i beni…

Facciamo appello alla solidarietà, emotiva ed effettiva, con coloro che in questo momento sono in difficoltà. Attraverso la Caritas diocesana vogliamo trasmettere gli aiuti che la nostra generosità riuscirà a mettere a disposizione dei bisogni più urgenti”.

Un ulteriore appello è stato rivolto ai cristiani del Marocco dallo stesso cardinale Lépez Romero, da mons. Emilio Rocha Grande, arcivescovo di Tangeri, dal presidente della Chiesa Evangelica, Karen Smith, da Maxim Massalitin, rappresentante della Chiesa Ortodossa e da Dennis Chiedu Obidigwu, rappresentante della Chiesa Anglicana:

“Di fronte a questa tragedia, vorremmo esprimere la nostra compassione e la nostra vicinanza all’intero Paese e a tutte le famiglie marocchine che sono in lutto, che hanno dei feriti, che hanno perso le loro case e i loro beni. Continueremo a pregare con questa intenzione, affinché la speranza prevalga sulla disperazione. Se le nostre comunità cristiane in generale sono state risparmiate, vogliamo incoraggiare la solidarietà finanziaria tra tutti, così da poter aiutarvi a ricostruire e soddisfare i bisogni più urgenti riguardanti la salute, l’istruzione, gli anziani, i malati e i bambini.

L’appello alla solidarietà nelle nostre comunità cristiane viene ascoltato, associandoci all’appello alla solidarietà lanciato dal Re e dal governo in tutto il Paese. Dio ci aiuti a trarre conseguenze positive da questo doloroso evento, trasformando tutto il nostro cuore in un cuore misericordioso, solidale e tenero verso tutti i nostri fratelli e sorelle, quando sono nella difficoltà”.

(Foto: Cei)

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