Prof. Luigi Alici: libertà da o libertà per?

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“Il libro intende indagare lo snodo, storico e teorico insieme, tra radicalità della domanda e pluralità delle risposte. Questo percorso nasce dentro due emergenze epocali, che in modi differenti hanno capovolto la forma attiva della globalizzazione: patire globale, più che potere globale”.

Con tali premesse è stato scritto il libro ‘Liberi tutti’ dal prof. Luigi Alici, già docente di filosofia all’Università di Macerata e già presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, che nella presentazione a Tolentino ha sottolineato l’evolversi della ricerca del libro:

“La ricerca intreccia un piano storico-filosofico, che attiene allo scompaginarsi dell’eredità moderna nel contesto attuale, con un piano etico-antropologico. In questo incrocio, il fenomeno di una crescita simultanea dei detrattori e dei fautori della libertà manifesta la difficoltà di tenere insieme i due versanti, per cui l’atto di slegarsi equivale di fatto a un esercizio libertario e irresponsabile, mentre l’atto di legarsi appare sempre meno come una condizione positiva.

E’ giusto chiederci come cambia oggi il nostro rapporto con la libertà, ma resta fondamentale indagare la radice del problema, da cui dipende la forma stessa di tale rapporto, prima ancora delle divaricazioni che esso può assumere. Guardando oltre il mito di uno slegarsi assoluto, che in realtà genera nuovi legami creando dipendenza dalle preferenze, è possibile intravedere un legarsi che libera, a un livello più alto e più aperto”.

Al termine dell’incontro abbiamo chiesto all’autore del libro di spiegarci quale libertà ci attende: “Solitamente si distingue tra una libertà di tipo negativo, che vuole solo rimuovere gli ostacoli esterni (libertà da…); ed una libertà fondata sull’autonomia di compiere le scelte della vita quotidiana (libertà di…).

Oggi, invece, abbiamo bisogno di una libertà per…, cioè di una libertà che si ponga grandi obiettivi. La libertà ‘grande’ non è nemica delle libertà piccole; anzi rende grandi le libertà piccole. Credo che oggi abbiamo bisogno di grandi orizzonti di libertà”.

In questo senso la democrazia è libertà?

“Certamente la libertà è una conquista personale, che non si conquista mai in maniera definitiva. La libertà è un cammino. La democrazia crea le condizioni per poter esercitare questo cammino; quindi il compito della democrazia è quello di rimuovere gli ostacoli esterni alla libertà.

Ma la democrazia non può darmi la libertà: quella conquista non può essere appaltata ad un’istituzione esterna. C’è bisogno di una collaborazione, che non dimentichi mai il ruolo personale della libertà”.

Ed allora quale rapporto esiste tra libertà e libero arbitrio?

“In passato questo rapporto è stato molto complesso, che già sant’Agostino aveva messo a fuoco, distinguendo tra libertà e libero arbitrio. Il libero arbitrio è la libertà considerata in astratto, cioè la possibilità di non avere interferenze quando compie alcune scelte. La libertà invece dice il libero arbitrio che riconosce il bene e lo abbraccia. Il bene fa la differenza fondamentale; per questo la libertà vive di un legame essenziale con il bene”.

A tal proposito come intendeva la libertà sant’Agostino?

“In sant’Agostino c’è una riflessione costante e molto complessa, che insiste soprattutto sui limiti del male e sulle conseguenze del peccato originale, che ferisce la nostra libertà e ci fa perdere l’equidistanza tra il bene ed il male.

A quel punto abbiamo bisogno di riscoprire e di affidarci alla Grazia divina, che non è sostitutiva della libertà, ma rimette la libertà in condizione di agire. Dopo che la Grazia riapre il cammino della libertà, la persona umana deve compiere quel cammino in autonomia e responsabilità”.

In questo cammino quale ruolo ha la fraternità?

“Come scrive papa Francesco nella lettera ‘Fratelli tutti’, la fraternità consente a libertà ed uguaglianza di riconciliarsi: libertà, fraternità ed uguaglianza sono le parole chiave della Rivoluzione francese.

Di queste parole la fraternità è entrata rapidamente in ombra, perché dopo la Rivoluzione francese nel segno della libertà, da un lato, o dell’uguaglianza, dall’altro, molte ideologie politiche si sono combattute duramente. Il compito della fraternità  è riconciliare la libertà con l’uguaglianza”.  

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