I catechisti corresponsabili della vita ecclesiale

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Lunedì 13 dicembre è stato pubblicato il Rito di Istituzione dei Catechisti attraverso una lettera di presentazione del Rito in latino del Prefetto Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, mons. Arture Roche, in cui si ribadisce che quello del catechista è un ministero laicale e stabile:

“Il ministero di Catechista è un ‘servizio stabile reso alla Chiesa locale secondo le esigenze pastorali individuate dall’Ordinario del luogo, ma svolto in maniera laicale come richiesto dalla natura stessa del ministero’: esso si presenta ampio e differenziato.

Anzitutto occorre sottolineare che si tratta di un ministero laicale che ha per fondamento la comune condizione di battezzato e il sacerdozio regale ricevuto nel Sacramento del Battesimo ed è essenzialmente distinto dal ministero ordinato che si riceve con il Sacramento dell’Ordine”.

Quello che risalta di più nella lettera riguarda la stabilità, regolato dalle Conferenze episcopali: “La ‘stabilità’ del ministero di Catechista è analoga a quella degli altri ministeri istituiti. Definire tale ministero come stabile, oltre ad esprimere il fatto che nella Chiesa esso è ‘stabilmente’ presente, significa anche affermare che i laici che abbiano l’età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza Episcopale, possono essere assunti in modo stabile (come i Lettori e gli Accoliti) al ministero di Catechista: ciò avviene mediante il rito di istituzione che, pertanto, non può essere ripetuto. Tuttavia, l’esercizio del ministero può e deve essere regolato nella durata, nel contenuto e nelle modalità dalle singole Conferenze Episcopali secondo le esigenze pastorali”.

I catechisti quindi nella Chiesa devono essere corresponsabili: “Catechisti in virtù del Battesimo sono chiamati ad essere corresponsabili nella Chiesa locale per l’annuncio e la trasmissione della fede, svolgendo tale ruolo in collaborazione con i ministri ordinati e sotto la loro guida… Tale finalità comprende diversi aspetti e il suo raggiungimento si esprime in molteplici forme, definite dalle esigenze delle comunità e dal discernimento dei Vescovi”.

Ed una definizione di catechista: “Per questo motivo, al fine di evitare fraintendimenti, occorre tenere presente che il termine ‘catechista’ indica realtà differenti tra loro in relazione al contesto ecclesiale nel quale viene usato.

I Catechisti nei territori di missione si differenziano da quelli operanti nelle Chiese di antica tradizione. Inoltre, anche le singole esperienze ecclesiali determinano caratteristiche e modalità di azione molto diversificate, tanto da risultare difficile farne una descrizione unitaria e sintetica”.

Il documento mette in evidenza il catechismo dell’iniziazione cristiana, per cui non tutti possono essere catechisti: “Un’attenta riflessione – che potrà certamente essere approfondita ripensando nel loro insieme e in modo armonico tutti i ministeri istituiti – merita il caso di coloro che accompagnano il percorso di iniziazione dei fanciulli, dei ragazzi e degli adulti.

Non pare opportuno che tutti vengano istituiti come Catechisti: come già ricordato, questo ministero ha ‘una forte valenza vocazionale che richiede il dovuto discernimento da parte del Vescovo’. E’, piuttosto, assolutamente conveniente che tutti costoro ricevano all’inizio di ogni anno catechistico un pubblico mandato ecclesiale con il quale viene loro affidata tale indispensabile funzione”.

E differenzia tra il catechista ed il lettore: “Non è escluso che alcuni di coloro che seguono l’iniziazione, dopo opportuno discernimento, vengano istituiti come ministri. Tuttavia, occorre domandarsi, in ragione del contenuto specifico di ogni ministero, quale sia il più adatto tra quello di Lettore e quello di Catechista.

Infatti, il rito di istituzione dei Lettori afferma che è loro compito educare alla fede i fanciulli e gli adulti e guidarli a ricevere degnamente i Sacramenti.

Considerando che è antica tradizione che ogni ministero sia direttamente legato ad un particolare ufficio nella celebrazione liturgica, risulta senz’altro evidente che il proclamare la Parola nell’assemblea ben esprime il servizio di chi accompagna il cammino di iniziazione: coloro che ricevono l’insegnamento catechistico vedrebbero nel Lettore che si fa voce della Parola l’espressione liturgica del servizio che rende a loro”.

La nota precisa anche gli ambiti del catechista: “L’ambito dell’annuncio e dell’insegnamento descrive, tuttavia, solo una parte dell’attività dei Catechisti istituiti: essi, infatti, sono chiamati a collaborare con i ministri ordinati nelle diverse forme di apostolato svolgendo, sotto la guida dei pastori, molteplici funzioni”.

La nota si conclude con un richiamo al motu proprio ‘Antiquum ministerium’ di papa Francesco: “E’ bene che al ministero istituito di Catechista siano chiamati uomini e donne di profonda fede e maturità umana, che abbiano un’attiva partecipazione alla vita della comunità cristiana, che siano capaci di accoglienza, generosità e vita di comunione fraterna, che ricevano la dovuta formazione biblica, teologica, pastorale e pedagogica per essere comunicatori attenti della verità della fede, e che abbiano già maturato una previa esperienza di catechesi.

E’ richiesto che siano fedeli collaboratori dei presbiteri e dei diaconi, disponibili a esercitare il ministero dove fosse necessario, e animati da vero entusiasmo apostolico”.

(Foto: Prospettive.eu)

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