Papa Francesco invita a mettere Dio al primo posto

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Al termine del Regina Coeli della festa di Pentecoste papa Francesco ha ricordato la festa di domani dedicata a Maria, aiuto dei cristiani: “I fedeli cattolici in Cina domani celebrano la festa della Beata Vergine Maria, Aiuto dei cristiani e celeste Patrona del loro grande Paese. La Madre del Signore e della Chiesa è venerata con particolare devozione nel Santuario di Sheshan a Shanghai ed è invocata assiduamente dalle famiglie cristiane, nelle prove e nelle speranze della vita quotidiana”.

Ricordando la festa di domani ha invitato a pregare per i fedeli cinesi: “Vi invito, perciò, ad accompagnare con fervida preghiera i fedeli cristiani in Cina, nostri carissimi fratelli e sorelle, che tengo nel profondo del mio cuore. Lo Spirito Santo, protagonista della missione della Chiesa nel mondo, li guidi e li aiuti ad essere portatori del lieto annuncio, testimoni di bontà e di carità, e costruttori nella loro patria di giustizia e di pace.

E parlando della festività di domani, Maria Aiuto dei cristiani, un pensiero ai salesiani e alle salesiane, che lavorano tanto, tanto nella Chiesa per i più lontani, per i più emarginati, per la gioventù. Che il Signore li benedica e li porti avanti con tante vocazioni sante!”

Mentre prima della recita del Regina Coeli papa Francesco ha sottolineato la necessità di unità nella Chiesa: “E oggi ci dice tanto questa verità, questa realtà dello Spirito Santo, dove nella Chiesa ci sono dei gruppetti che cercano sempre la divisione, di staccarsi dagli altri. Questo non è lo Spirito di Dio. Lo Spirito di Dio è armonia, è unità, unisce le differenze.

Un bravo Cardinale, che è stato Arcivescovo di Genova, diceva che la Chiesa è come un fiume: l’importante è stare dentro; se tu stai un po’ da quella parte e un po’ da quell’altra parte non interessa, lo Spirito Santo fa l’unità. Usava la figura del fiume.

L’importante è stare dentro nell’unità dello Spirito e non guardare le piccolezze che tu stai un po’ da questa parte e un po’ da quella parte, che tu preghi in questo modo o in quell’altro… Questo non è di Dio. La Chiesa è per tutti, per tutti, come ha fatto vedere lo Spirito Santo il giorno di Pentecoste”.

Nella celebrazione eucaristica il papa ha ricordato che lo Spirito Santo è il Consolatore, come sottolinea la Sequenza: “Tutti noi, specialmente nei momenti difficili, come quello che stiamo attraversando, a causa della pandemia, cerchiamo consolazioni.

Ma spesso ricorriamo solo a consolazioni terrene, che svaniscono presto, sono consolazioni del momento. Gesù ci offre oggi la consolazione del Cielo, lo Spirito, il ‘Consolatore perfetto’…

Lo Spirito Santo, l’amore di Dio, fa così: scende dentro, in quanto Spirito agisce nel nostro spirito. Visita ‘nell’intimo il cuore’, come ‘ospite dolce dell’anima’. E’ la tenerezza stessa di Dio, che non ci lascia soli; perché stare con chi è solo è già consolare”.

Quindi ha invitato a guardare gli Apostoli: “Guardiamo agli Apostoli: erano soli quella mattina, erano soli e smarriti, stavano a porte chiuse per la paura, vivevano nel timore e davanti agli occhi avevano tutte le loro fragilità e i loro fallimenti, i loro peccati: avevano rinnegato Gesù Cristo. Gli anni passati con Gesù non li avevano cambiati, continuavano a essere gli stessi.

Poi ricevono lo Spirito e tutto cambia: i problemi e i difetti rimangono gli stessi, eppure non li temono più perché non temono nemmeno chi vuol fare loro del male. Si sentono consolati dentro e vogliono riversare fuori la consolazione di Dio. Prima impauriti, ora hanno paura solo di non testimoniare l’amore ricevuto”.

Ed ha invitato i cristiani ad essere consolatori: “Non facendo grandi discorsi, ma facendoci prossimi; non con parole di circostanza, ma con la preghiera e la vicinanza. Ricordiamo che la vicinanza, la compassione e la tenerezza è lo stile di Dio, sempre. Il Paraclito dice alla Chiesa che oggi è il tempo della consolazione.

E’ il tempo del lieto annuncio del Vangelo più che della lotta al paganesimo. E’ il tempo per portare la gioia del Risorto, non per lamentarci del dramma della secolarizzazione. E’ il tempo per riversare amore sul mondo, senza sposare la mondanità.

E’ il tempo in cui testimoniare la misericordia più che inculcare regole e norme. E’ il tempo del Paraclito! E’ il tempo della libertà del cuore, nel Paraclito”.

Inoltre il papa ha invitato ad essere ‘tutto’ e non ‘parte’: “Lo Spirito non plasma degli individui chiusi, ma ci fonda come Chiesa nella multiforme varietà dei carismi, in un’unità che non è mai uniformità. Il Paraclito afferma il primato dell’insieme. Nell’insieme, nella comunità lo Spirito predilige agire e portare novità”.

E di nuovo il papa ha sollecitato a volgere lo sguardo verso gli Apostoli: “Guardiamo agli Apostoli. Erano molto diversi: tra loro, ad esempio, c’erano Matteo, pubblicano che aveva collaborato con i Romani, e Simone, detto Zelota, che si opponeva a loro.

C’erano idee politiche opposte, visioni del mondo differenti. Ma quando ricevono lo Spirito imparano a non dare il primato ai loro punti di vista umani, ma all’insieme di Dio”.

E’ un invito a superare le divisioni: “Oggi, se ascoltiamo lo Spirito, non ci concentreremo su conservatori e progressisti, tradizionalisti e innovatori, destra e sinistra: se i criteri sono questi, vuol dire che nella Chiesa si dimentica lo Spirito. Il Paraclito spinge all’unità, alla concordia, all’armonia delle diversità. Ci fa vedere parti dello stesso Corpo, fratelli e sorelle tra noi. Cerchiamo l’insieme!”

Infine il papa ha consigliato di mettere Dio al primo posto: “l Paraclito afferma il primato della grazia. Solo se ci svuotiamo di noi stessi lasciamo spazio al Signore; solo se ci affidiamo a Lui ritroviamo noi stessi; solo da poveri in spirito diventiamo ricchi di Spirito Santo. Vale anche per la Chiesa. Non salviamo nessuno e nemmeno noi stessi con le nostre forze”.

La Chiesa è il ‘tempio dello Spirito’: “Se in primo luogo ci sono i nostri progetti, le nostre strutture e i nostri piani di riforma scadremo nel funzionalismo, nell’efficientismo, nell’orizzontalismo e non porteremo frutto.

Gli ‘ismi’ sono ideologie che dividono, che separano. La Chiesa non è un’organizzazione umana (è umana, ma non è solo un’organizzazione umana), la Chiesa è il tempio dello Spirito Santo.

Gesù ha portato il fuoco dello Spirito sulla terra e la Chiesa si riforma con l’unzione, la gratuità dell’unzione della grazia, con la forza della preghiera, con la gioia della missione, con la bellezza disarmante della povertà. Mettiamo Dio al primo posto!”

(Foto: Santa Sede)

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