Un libro racconta gli ‘squilli’ del papa al pellegrinaggio Macerata-Loreto
Ogni singola persona che in questi 42 anni abbia solo sfiorato l’esperienza del Pellegrinaggio Macerata-Loreto porta impresso nella mente un ricordo unico, particolare. Ma c’è un’immagine che sicuramente abita il cuore di tutte le migliaia e migliaia di pellegrini ed è quel fiume festoso di gente che scorre sulla discesa di Montereale, da cui al sorgere del sole si scorge il Santuario, al canto ‘La strada’ di Claudio Chieffo: “E’ bella la strada per chi cammina, è bella la strada per chi va, è bella la strada che porta a casa e dove ti aspettano già”.
Ma che cosa ha da cantare questa gente? Il libro ‘Gli squilli di Francesco’ a cura della prof.sssa Daniela Fabiani, uscito per la Libreria Editrice Vaticana, aiuta a rispondere a questa domanda, in quanto raccoglie gli interventi telefonici di Papa Francesco che da 8 anni aprono il Pellegrinaggio Macerata-Loreto e una selezione di messaggi, lettere, mail di pellegrini che raccontano la loro esperienza nell’ascolto delle parole del papa.
Ogni singola persona si sente, in maniera totalmente imprevedibile, toccata e risvegliata dalla voce del papa. Quelle poche parole vanno a toccare un ‘punto infiammato’ che alberga nel cuore di ogni pellegrino, un fuoco che, più o meno confusamente, in mezzo al caos e alle fatiche della vita, spinge a partire per un cammino notturno di ventotto km; un punto spesso sopito nella distrazione quotidiana che le parole del papa riescono a liberare.
Due termini si ripetono con frequenza nelle lettere dei pellegrini per descrivere le parole del papa: ‘semplice’ e ‘profondo’. Ed è forse in questi due aggettivi che è racchiuso il segreto della forza del messaggio del papa, come ci spiega l’autrice del libro: “Il libro nasce dallo stupore generato dalla lettura delle lettere e mail inviate al comitato del Pellegrinaggio Macerata-Loreto dai pellegrini che, ascoltando le ormai famose telefonate del papa prima dell’inizio della Santa Messa, hanno poi sentito la necessità di scrivere per raccontare cosa le parole di papa Francesco avevano generato nella loro esperienza.
Il titolo nasce appunto da questo appuntamento telefonico: allo stadio di Macerata, appena si sente lo squillo del telefono di mons. Vecerrica, il silenzio è immediato, carico di attesa e di gioia; lo squillo è il segnale di un amico che telefona perché, lontano fisicamente, vuole comunque far sentire la sua vicinanza, la sua amicizia. Ed è così che il papa viene accolto: le mail inviate e che vengono riportate nel libro documentano appunto la ricchezza e la profondità di questo ‘dialogo’ telefonico che non potevano rimanere sconosciute”.
Perché il Papa da 8 anni è fedele al pellegrinaggio?
“A questa domanda non posso certo rispondere io; posso solo dire che l’evento del pellegrinaggio, e non solo quello di Macerata, è un gesto di fede cui il papa tiene molto. E’ innegabile comunque che la sua voce al telefono dimostra un affetto sincero, un desiderio di accompagnare tutti nel cammino e questo testimonia la presenza di un padre che non vuole mai lasciar soli i suoi figli. Infatti, quanto Papa Francesco suggerisce con le sue parole aiuta e sprona certamente per il cammino notturno ma resta nel cuore di ognuno come riferimento costante nella vita di tutto l’anno”.
Quali caratteristiche hanno le telefonate del Papa ai pellegrini?
“In genere sono telefonate che, pur se brevi, rivelano la sua vicinanza amicale ai pellegrini: l’inizio è sempre un saluto affettuoso e spesso anche scherzoso a mons. Vecerrica, come quando, nel 2019, ha chiesto a quest’ultimo se portava le scarpe da tennis definendo poi il suo abbigliamento ‘una bella macedonia’; rivolgendosi in seguito a tutti, fa una breve riflessione collegata al tema proposto per l’edizione di quell’anno e infine saluta augurando buon cammino e chiedendo di pregare per lui.
Parole semplici, da cui traspare un affetto paterno e un desiderio di condivisione di un cammino che aiuta a incontrare Gesù attraverso la figura della Madonna. Questa familiarità è testimoniata anche dal fatto che negli ultimi anni le sue telefonate sono diventate un dialogo vero e proprio, come tra amici che attraverso il telefono si scambiano riflessioni e esperienze”.
Quali reazioni hanno provocato le telefonate del Papa nei pellegrini?
“E’ difficile racchiudere in poche parole le varie reazioni dei pellegrini: la gratitudine per la sua presenza, anche in questo 2020 in cui, per la pandemia, il pellegrinaggio ha dovuto cambiare forma; lo stupore di una fedeltà che agli occhi dei pellegrini è il segno di una paternità capace di infondere l’energia necessaria per affrontare non solo il cammino notturno ma tutta la vita. Sono solo accenni della ricchezza contenuta nelle righe scritte dai pellegrini e che solo la lettura diretta può rendere evidente a tutti”.
(Tratto da Aci Stampa)