Con mercoledì delle ceneri inizia la Quaresima

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Mercoledì delle ceneri, inizio della Quaresima:  un tempo forte dell’anno liturgico che dura quaranta giorni. Il n. 40 è un numero simbolico; è il risultato di 10x 4; un numero dove n. 10 simboleggia la divinità: Dio uno e trino; si può infatti trasformare in un triangolo equilatero con un punto centrale di riferimento.

Il n. 4  simboleggia i quattro elementi che costituiscono la realtà (acqua, terra, aria e fuoco): questi, abbandonati a se stessi, determinano il caos, il disordine, la guerra, la morte; armonizzati dal n. 10 (da Dio uno e trino) determinano il cosmo: l’armonia, la pace, l’ordine.  La Quaresima inizia con l’austero rito delle ceneri con le quali il sacerdote imponendole sul proprio capo e sul capo dei fedeli annuncia: ‘Ricordati, uomo, che sei polvere e in polvere ritornerai’.

La Chiesa perciò invita tutti i suoi figli a raccogliersi in preghiera davanti a Dio, nostro padre, perché faccia scendere copiosa la sua benedizione, il perdono e la misericordia. Il Padre celeste ci conceda un particolare dono di grazia che ci permetta di riconoscere che ‘il nostro corpo tornerà in polvere’ e che la nostra anima deve ritornare davanti a Dio ‘più bianca della neve’.

Siamo chiamati a realizzare la conversione del cuore: ‘convertitevi, dice Gesù, e credete al Vangelo’. La conversione si attua vivendo l’amore verso Dio (che è nostro Padre)  e verso il prossimo (ogni uomo infatti è nostro fratello e sorella). Il vero cristiano si preoccupa  non di quello che dice la gente, ma di quello che Dio dice di ciascuno di noi.

La Chiesa ci indica perciò un itinerario che si può sintetizzare in tre parole: preghiera, digiuno, elemosina. A) La preghiera: può assumere varie espressioni:  è sempre un parlare con Dio; Dio ci parla e bisogna rispondere sempre ‘a tu per tu’ con Dio, come figli con il Padre.  B) Digiuno: oltre che sobrietà di cibo, è soprattutto sforzo sincero per togliere dal cuore tutto ciò che è frutto di orgoglio e mancanza di amore. C) Elemosina: scorgere accanto a noi tanti fratelli e sorelle che soffrono materialmente e spiritualmente. E’, perciò, un  invito alla solidarietà.

 La Santissima Vergine Maria, madre di Gesù e nostra, sa quanto siamo deboli, conosce le risorse di misericordia del suo Figlio, ci ottenga la grazia di fidarci del Figlio suo. E’ così, amici, che ci si prepara alla Pasqua di risurrezione.

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