Vivere il lutto insieme a Dio: un libro per prepararci alla Pasqua

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Uno dei problemi della nostra società segnata dal progresso è che considera la morte un tabù: se non se ne parla, allora non ci tocca… ma non è così. La morte arriva. A volte in un lampo – e da oggi a domani tutto sembra svanire -, a volte dopo anni di dolore e ci chiediamo il perché di un simile calvario. La morte è fredda, è violenta. È grigia. Ed è spregiudicata: non guarda in faccia nessuno.

La morte è illogica: siamo fatti per vivere! La morte toglie il respiro. A chi se ne va, ma anche a chi resta. Ci separa dagli affetti e sembra porre una distanza invalicabile tra noi e i nostri cari. Il lutto, allora, si presenta come un passaggio intenso e doloroso, come un macigno che ha bisogno di essere maneggiato, ma forse non sappiamo da che parte iniziare. E allora sprofondiamo in un abisso. Smettiamo di vedere la luce.

In questo buio invincibile, però, una voce ci raggiunge: ‘Tuo fratello risorgerà’. Sono le parole che Gesù rivolge all’amica Marta, dopo la morte del fratello Lazzaro (Giovanni 11:19-27). L’uomo, deceduto per una malattia, si trovava nel sepolcro da quattro giorni e, lo sappiamo per bocca dei parenti e degli amici, ‘mandava già cattivo odore’. Chi può dire davanti ad una tomba che puzza: ‘Quest’uomo, questa donna, ritornerà in vita’? Immagino gli sguardi dei presenti: lo avranno preso per pazzo. E invece Lazzaro è di fatto uscito da quel sepolcro, sotto agli occhi di tutti.

Gesù stesso, poi, dopo aver offerto la sua vita per noi sulla croce, è risorto, spezzando così alla morte il suo pungiglione. Ed ora mi chiedo: in che modo ci riguardano la resurrezione di Lazzaro e quella di Gesù? Cosa ci dice la gioia degli apostoli, che sono andati per il mondo a testimoniare il Risorto? Ci limitiamo a sospirare un ‘Beati loro!’, mentre noi siamo destinati alla disperazione? Esiste davvero una vita dopo la morte? E chi resta, come può essere consolato?

Dove troverà la voglia di vivere una mamma che ha perso – ingiustamente! – il suo bambino? Dove trarrà la forza un orfano, che aveva il diritto di crescere con il papà e la mamma? Ed una giovane donna, che ha promesso al suo sposo di essere carne della sua carne per sempre, come supererà il vuoto della vedovanza? Personalmente, ho conosciuto nel mio piccolo tante persone che hanno toccato con mano la Risurrezione. Sì, anche oggi. Dopo duemila anni.

La mamma del beato Carlo Acutis, ad esempio, afferma di vedere suo figlio ‘più vivo ora’ di quando stava fisicamente sulla terra, per tutto il bene che sta facendo con la sua storia e la sua intercessione. E non è l’unica ad aver fatto una simile esperienza. Per prepararci a vivere bene la Pasqua, che è proprio il passaggio dalla morte alla vita, vorrei proporre un libro, dove si riportano le testimonianze di persone che hanno vissuto il lutto insieme a Gesù e con Lui hanno ritrovato la pace.

Il titolo del libro è: ‘Vivere il lutto insieme a Dio per ritrovare la pace. Dieci storie vere’ (Mimep Docete). Il Signore ci chiede di testimoniarlo ai fratelli e alle sorelle scoraggiati. Le testimonianze che trovate nel libro cercano di fare proprio questo: portare speranza e consolazione dove l’uomo non ha più motivi per sperare. Perché la nostra speranza è Cristo, un Dio che non muore. Perché, se anche è toccato dalla morte, lui la oltrepassa, la vince, la distrugge. E può farlo anche con la morte che porti ora nel cuore.

Indice del libro:

Capitolo 1. Mamma, tu devi vivere: tanto noi due ristaremo insieme per sempre!

Capitolo 2. Se vuoi chiamare a te mia madre, Signore, dammi la forza!

Capitolo 3. Scrivere mi ha aiutato a parlare ancora con papà

Capitolo 4. L’ultima preghiera di David: “Dio, consola i miei genitori!” (Storia di David Buggi)

Capitolo 5. La perdita di un amico e la storia di Chiara Luce Badano

Capitolo 6. La nostra bambina ha vissuto poco, ma è stata un dono

Capitolo 7. Dio ha cura dell’orfano: la testimonianza di Gianna Emanuela Molla (Figlia di Santa Gianna Beretta Molla)

Capitolo 8. Con cuore di vedova

Capitolo 9. Quando mia sorella è morta abbiamo perso la bussola

Capitolo 10. Accompagnare una persona malata: come si fa?

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