I vescovi italiani chiedono un patto educativo per accogliere la vita

Condividi su...

Si è parlato anche di utero in affitto nel Consiglio permanente della Cei, che si è concluso mercoledì scorso e rispondendo ai giornalisti il segretario generale della Cei ed arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi, sulla questione dell’utero in affitto come crimine universale, ha affermato: ‘Per noi è un problema universale. Non siamo entrati nel merito specifico di questa tema’.

Quindi interpellato sulla trascrizione all’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali per la quale si sono mobilitati anche diversi sindaci, mons. Baturi ha osservato: “Preoccupa la propaganda e l’uso di slogan laddove servono invece strumenti giuridici per garantire la dignità delle persone.

Se invece si usano strappi per affermare una visione, si rischia di dimenticare la concretezza delle vite umane… Il tema del riconoscimento dei figli di coppie omosessuali non è sovrapponibile alla pratica della maternità surrogata”.

E nel comunicato conclusivo la Cei ha espresso preoccupazione per alcune ‘visioni’ che possono distorcere l’idea di famiglia: “Come sancito dalla Costituzione, infatti, la famiglia è e resta il pilastro della società, garanzia di prosperità e di futuro.

Riconoscere l’istituto familiare nella sua originalità, unicità e complementarietà significa tutelare, in primo luogo, i figli, che mai possono essere considerati un prodotto o l’oggetto di un pur comprensibile desiderio. In tal senso, molte persone ormai, pur con idealità diverse, riconoscono come inaccettabili pratiche che mercificano la donna e il nascituro”.

Infatti uguale preoccupazione è stata espressa per la crisi demografica: “Il recente Rapporto Istat ha confermato l’inesorabile calo della popolazione con il saldo negativo tra nascite e decessi. La costante diminuzione delle nascite dice di una sfiducia nel futuro che fa rinviare la genitorialità e che determina squilibri generazionali con inevitabili ripercussioni nel tessuto sociale del Paese: nella scuola, nel lavoro, nel sistema del welfare, nelle pensioni.

Eppure le famiglie italiane desiderano avere figli, come testimoniato, ad esempio, dalle indagini dell’Istituto Toniolo. Per questo è auspicabile che vengano messe in atto tutte quelle politiche attive che favoriscono la natalità e la famiglia ricostruendo quella fiducia nel domani che sembra venuta meno negli anni”.

Per questo i vescovi hanno chiesto un patto educativo: “Dalla povertà educativa nascono l’abbandono scolastico, la realtà dei Neet, la noia e la rabbia giovanile che alimentano il fenomeno delle baby gang e sfociano in ripetuti episodi di violenza. E’ necessario e urgente dedicare tempo e risorse alla questione educativa, nell’ottica del Patto educativo globale proposto da papa Francesco”.

Inoltre i vescovi hanno continuato la riflessione sul significato di essere ‘minoranza creativa’, ribadendo che non c’è contraddizione tra la vita di fede e l’impegno sociale, che si nutrono entrambi dell’Eucaristia, vero centro dell’esperienza cristiana.

La Messa domenicale resta l’appuntamento essenziale per chi crede, che acquista concretezza nella sua connessione con quanto avviene al di fuori delle mura della chiesa, restituendo senso e profondità a tutte le attività che altrimenti perderebbero il loro radicamento…

Da qui la responsabilità dei cristiani e della Chiesa adoperarsi per il bene comune, inteso non come la somma di interessi individuali, ma come bene di tutto l’uomo e di tutti gli uomini”.

E l’Eucarestia resta il centro del cammino sinodale, ribadendo la necessità di fondare l’esperienza sinodale sulla liturgia: “La celebrazione eucaristica rappresenta il paradigma della sinodalità e concentra le dimensioni essenziali della Chiesa: il cammino dei discepoli, l’incontro con il Risorto, l’ascolto delle Scritture illuminate dal mistero pasquale, l’accoglienza del forestiero, la frazione del pane, la missione, il confronto con gli Apostoli.

La pagina evangelica di Emmaus, nella quale Luca rilegge in chiave eucaristica l’incontro con Gesù risorto e in chiave pasquale la liturgia della frazione del pane, è stata indicata come icona per il prossimo anno del Cammino sinodale, che inaugura la fase sapienziale”.

Inoltre, il Consiglio Permanente ha quindi puntato la sua attenzione sul fenomeno migratorio, che continua ad essere gestito in modo emergenziale e non strutturale: “La recente tragedia di Cutro è una ferita aperta che mostra la debolezza delle risposte messe in atto.

Il limitarsi a chiudere, controllare e respingere non solo non offre soluzioni di ampio respiro, ma contribuisce ad alimentare irregolarità ed illegalità. Servono invece politiche lungimiranti (sul piano nazionale e su quello europeo) capaci di governare i flussi di ingresso attraverso canali legali, ovvero vie sicure che evitino i pericoli dei viaggi in mare, sottraggano quanti sono costretti a lasciare la propria terra a causa della fame e della violenza alla vergogna dei centri di detenzione e diano loro prospettive reali per un futuro migliore”.

E’ stato un invito a potenziare i ‘corridoi umanitari’: “In questa ottica i corridoi umanitari rappresentano al contempo un meccanismo di solidarietà internazionale e un potente strumento di politica migratoria”.

Nel ribadire che il diritto alla vita va sempre tutelato e che il salvataggio in mare costituisce un obbligo per ogni Stato, i Vescovi hanno quindi ricordato quanto sia strategica per il bene comune un’accoglienza dignitosa che abbia nella protezione, nell’integrazione e nella promozione i suoi cardini.

Infine sono giunti gli auguri al neo presidente della Comece (Commissione delle Conferenze Episcopali dell’UE), mons. Mariano Crociata, da parte del presidente della Cei, card. Matteo Zuppi: “Le sfide sono tante e molteplici: da un piano condiviso per i migranti alle varie transizioni che interpellano tutti i Paesi, dal calo demografico alle prospettive per i giovani. Senza dimenticare il conflitto in corso in Ucraina.

C’è davvero bisogno che l’Unione Europea sia quel luogo sognato e costruito dai Padri fondatori. Siamo convinti che Mons. Crociata potrà dare un prezioso contributo. A lui rinnoviamo i nostri auguri e la nostra vicinanza, confermando la disponibilità della Chiesa in Italia a collaborare per l’edificazione della “casa comune” e per la comunione tra le Chiese in Europa”.

(Foto: Cei)

Free Webcam Girls
151.11.48.50