Papa Francesco ricorda la visita di papa san Giovanni Paolo II a Cuba

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Sabato scorso papa Francesco con una lettera al popolo cubano ha ricordato il venticinquennale del viaggio apostolico di papa san Giovanni Paolo II a Cuba dal 21 al 26 gennaio 1998, che è stato per tutti un momento di grazia, invitandoli a non dimenticare quei momenti: “Mi piacerebbe che in questo tempo rievocaste nei vostri cuori i gesti e le parole che il mio predecessore vi ha rivolto durante la sua visita, affinché risuonino con forza nel presente e conferiscano un nuovo impulso per continuare a costruire con speranza e determinazione il futuro della vostra nazione”.

Riprendendo il messaggio del papa santo scritto ai giovani nel 1998 papa Francesco li incoraggia a non dimenticare le radici cristiane: “Anche io vi incoraggio a tornare alle vostre radici cubane e cristiane, ossia alla vostra identità propria, che ha generato e continua a generare la vita del vostro paese.

Queste radici si sono rafforzate permettendoci di vederle crescere e fiorire nella testimonianza di tanti di voi che lavorano e si sacrificano ogni giorno per gli altri, non solo per i propri familiari, ma anche per i vicini e gli amici, per tutto il popolo, e in modo particolare per i più bisognosi.

Grazie per questo esempio di collaborazione e di aiuto reciproco che vi unisce e che rivela lo spirito che vi caratterizza: aperto, accogliente e solidale.

Continuate a camminare insieme con speranza, sapendo che sempre, e in particolare in mezzo alle avversità e alle sofferenze, Gesù e sua Madre Santissima vi accompagnano, vi aiutano a portare la croce e vi consolano con la gioia della resurrezione”.

Ricordando scrittori ed artisti cubani papa Francesco ha invitato i giovani a portare frutti nella società cubana: “Come segno della mia vicinanza e comunione con l’amato popolo cubano, che annovera grandi scrittori e artisti, vorrei ricordare alcune parole di padre Varela, che esprimono il bisogno di radicarsi nel bene e la fecondità di questo sforzo…

Confidando nel Dio della vita, vi invito a continuare ad andare più a fondo nelle vostre radici con coraggio e responsabilità, e a continuare a dare frutti uniti nella fede, la speranza e la carità”.

In quel messaggio ai giovani papa san Giovanni aveva sottolineato la loro capacità creativa: “Conosco bene i valori dei giovani cubani, sinceri nei loro rapporti, autentici nei loro progetti, ospitali con tutti e amanti della libertà.

So che, essendo figli dell’esuberante terra caraibica, si distinguono per le loro capacità artistiche e creative, per lo spirito gioviale e intraprendente, sempre disposti a lanciarsi in imprese grandi e nobili per la prosperità del Paese; si distinguono anche per la sana passione con cui affrontano le cose che interessano loro, nonché per la facilità con cui superano le contrarietà e le limitazioni.

Questi valori emergono con maggiore nitidezza quando incontrano spazi di libertà e motivazioni profonde. Ho potuto, inoltre, verificare e ammirare con emozione la fedeltà di molti di voi alla fede ricevuta dagli avi, tante volte trasmessa dalle madri e dalle nonne durante questi ultimi decenni, in cui la voce della Chiesa sembrava soffocata”.

Ed ha chiuso il discorso invitando i giovani a non perdere mai la speranza: “Cari giovani, la Chiesa ha fiducia in voi e conta su di voi. Alla luce della vita dei santi e dei testimoni del Vangelo, guidati dalla sollecitudine pastorale dei suoi Vescovi, aiutatevi a vicenda a rafforzare la vostra fede e ad essere gli apostoli dell’anno 2000, mostrando al mondo che Cristo ci invita ad essere gioiosi e che l’autentica felicità consiste nel donarsi per amore ai fratelli.

Che il Signore continui a distribuire abbondanti doni di pace e di entusiasmo a tutti i giovani figli e figlie dell’amata Nazione cubana! Questo è quanto il papa vi augura con viva speranza. Vi benedico di cuore”.

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