Tempo di auguri per l’anno nuovo

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E’ tempo di auguri. Di parole lanciate in aria come fuochi d’artificio. Riscaldando gli animi. Improvvisando un luminoso avvenire. E spegnendosi, dopo un istante. Semplicemente, a dire il vero, non saprei augurarvi che una salute sufficiente. Il resto dipenderà da voi.

Da voi dipenderà la possibilità di non invecchiare. Di mantenervi non sempre giovani, – sappiamo, la vita è fatta di stagioni – ma giovanili. Amanti della vita. Entrando in un monastero, un giorno, un anziano monaco dietro di me si lasciava sfuggire : “Sapessi quanta paura di invecchiare mi prende a volte!” Lo guardavo interrogativo.

“Ma siii… non per le quattro rughe che mi vengono. Ma ho paura che il cuore mi diventi piccolo, stanco della vita, intollerante di tutto, sempre pronto a condannare… quando invece dovrebbe diventare più grande e più misericordioso, perchè sta per incontrare Dio!”. “Lasciatemi le mie rughe, – cantava Alda Merini – sono la mia vita”.

Da voi dipenderà fermare il tempo. “Ogni tanto dobbiamo fare una pausa, per permettere alla nostra anima di unirsi a noi”: si dice in Estremo Oriente. Andare più lentamente, apprezzare la lentezza di un gesto, cambiare ritmo. Semmai, fare un reset: respirare, unicamente.

Sì, respirare è il gesto semplice, essenziale che ci fa rinascere. Ossigena mente, anima e corpo. Espirazione e ispirazione. La lezione più grande del nostro fisico: il dare e il ricevere. Come il senso vero delle nostre relazioni.

Così, far posto alla solidarietà, ai legami che invisibilmente ci uniscono tutti, dipenderà da voi. « I miracoli sono compiuti dagli uomini uniti » recita un proverbio indiano. Al contrario, spesso ci troviamo prigionieri del nostro ego, della vittoria del nostro io. Del gusto dell’ultima parola.

Riscoprire, invece, il valore del ‘noi’, di ciò che segretamente ci lega, come i milioni di nodi nascosti di un tappeto d’Anatolia… ‘Non posso farti male, senza ferirmi’, ricordava Gandhi.

Da voi dipende essere sentinelle del mattino, vegliare in noi e nell’altro sulla forza oscura del male. Resistere nel bene, saldi sui valori in cui si crede : hanno bisogno di testimoni, per non lasciarsi sconfiggere. ‘Esistere è resistere’ rifletteva un vecchio professore.

Sì, resistere alla notte, che porta il nome di prepotenza, di privilegio di pochi, di arroganza, di tendenza a spezzare il debole, ad escludere l’altro, chi proviene da altrove. Di chiudersi nel proprio mondo, mandando in pezzi il bene comune.

Da voi dipende la forza del dialogare, del saper conciliare con l’altro, dell’apertura al suo mondo differente, al suo punto di vista diverso: “Se tu pensi come me sei mio fratello, ripete un proverbio africano, se tu pensi altrimenti sei due volte mio fratello, perchè grazie alla ricchezza che tu mi dai e che ti do, cresciamo entrambi in umanità”.

Dipenderà, infine, da te dopo una sconfitta, una caduta o un incidente di percorso saperti rialzare: “Se cadi sette volte, rialzati otto” suggerisce il saggio in Oriente. Saper ripartire dirà a tutti che si è ancora vivi, e non del tutto abbattuti.

E sarà saper fare “dell’interruzione un cammino nuovo, della caduta un passo di danza, della paura una scuola, del sogno un ponte e della ricerca un incontro”. (F.Pessoa). In fondo, era questo, in realtà, il mio augurio. Per un domani più umano, più grande e più fraterno.

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