Lisa Rossi muore a nove anni, ma prima contagia molti col suo amore per Gesù

Condividi su...

“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Mt 11,25). È Gesù stesso a dirci che non si è mai troppo piccoli per sentire, gustare, testimoniare l’amore di Dio. Semmai, al contrario, si può diventare ‘troppo grandi’ per farlo. I piccoli sono i prediletti del Signore: ce lo ricorda anche Lisa Rossi, una bambina di Urbania (Pesaro) che a tre anni si è ammalata di un brutto tumore e che ha lasciato questa terra all’età di nove anni, nel novembre del 2020.

Sappiate subito che della sua breve esistenza Lisa non ha sprecato neppure un istante. E che se c’è qualcuno che ha ‘vissuto poco’, di certo quel qualcuno non è lei, che in meno di un decennio ha travolto, conquistato, convertito, confortato, amato, incoraggiato decine e decine di persone. E nel suo ricordo, Gesù continua ad attirare anime a sé.

Cristo stesso, infatti, l’ha scelta per farsi conoscere, per mostrare il volto del Padre incredibilmente buono. La fede viva, gioiosa, spontanea di questa piccola è stata e continua ad essere come una sorgente d’acqua fresca in un mondo arido, assetato, bisognoso di Dio. In suo onore, oggi, esiste un oratorio e l’Associazione Grazie Gesù (di cui trovate anche la pagina Facebook).

La malattia di Lisa ha lasciato senza parole medici e specialisti di molte parti del mondo. La piccola, in sei anni, ha seguito una sola volta il protocollo medico tanto che il Primario di Oncoematologia dell’Ospedale Salesi di Ancona, dove la piccola era in cura, arrivò a dire: ‘Sono 30 anni che faccio questo lavoro e non ho mai visto una cosa del genere! Lisa segue una strada tutta sua’.

Spiegò che si trovava davanti ad una sorta di ‘malattia ad intermittenza’ dove sembrava che, a decidere i tempi di pausa e di progressione, cioè a comandare la malattia stessa, fosse Lisa.

Dall’esame del midollo, risultò una mutazione delle cellule malate che sono state dichiarate anomale, cioè mai viste prima, non solo al Salesi, ma anche al Gaslini di Genova, in Svizzera… Risultarono sconosciute persino ad un grande medico cinese, interpellato in quanto luminare della malattia di Lisa.

Tuttavia, non solo il protocollo medico fu stravolto da questa bimba. A spiazzare chiunque conobbe Lisa fu la sua energia, la sua forza e soprattutto il suo sorriso, che non si spegneva mai, qualunque cosa accadesse.

Appassionata di ginnastica artistica aveva trasformato la cameretta di ospedale in una vera e propria palestra, con tanto di attrezzi di ogni tipo per esercitarsi. Lisa saltava allegramente dal letto al corridoio. Un giorno, la sua dottoressa, si ritrovò ad esclamare: ‘Io non ci posso credere… Lisa tu nella flebo non hai la chemio, hai l’acqua benedetta!’

La mamma Federica racconta che più volte capitava che pazienti o i famigliari di bimbi ricoverati si recassero da lei dicendole: ‘Sono entrato/a in ospedale a pezzi, ma vedendo sua figlia sfrecciare nel reparto mi è tornata la voglia di vivere e di lottare!’ In effetti Lisa ha lottato come una guerriera sino all’ultimo e ripeteva: ‘Ignora la malattia e sorridi sempre! Perché se tu sorridi vinci e la malattia è come se non ce l’avessi!’

L’origine di questa vitalità e di questa insolita speranza era Gesù. Una delle frasi che usciva più spesso dalla bocca di Lisa era: ‘Grazie Gesù! Gesù, pensaci tu!’ Il rapporto tra Lisa e Gesù era intimo, quasi fisico, tanto che Lisa lo tirava in ballo in continuazione: ‘State tranquilli, fa tutto Gesù! Ci pensa Gesù!’

Lisa aveva solo 7 anni quando chiese carta e penna per scrivere una lettera da consegnare alla nonna in partenza per la Terra Santa. Su quella lettera dedicata a Gesù, oltre a scrivere una serie infinita di ‘Grazie!’, Lisa scrive questa frase: ‘Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio!’

Mamma e papà rimangono sbalorditi, perché non riescono nemmeno ad immaginare chi possa aver detto a Lisa una cosa simile: “Non pensate che queste frasi spiazzanti, che lei ci diceva tra una ruota e l’altra, venissero da noi genitori – spiega papà Enrico – perché noi siamo sempre stati più indietro di lei nella fede, come in tutto. Siamo noi che siamo sempre andati dietro a lei e tuttora andiamo dietro a lei”.

Pochi giorni prima di nascere in Cielo, Lisa chiede di poter ricevere l’Eucaristia e di essere lasciata sola nella sua stanza: ‘Voglio parlare da sola con Gesù!’ Dopo un po’, grida forte per l’emozione, cosicché mamma Federica si precipita da lei. Lisa trema come una foglia, è rossa paonazza ed ha le mani sopra il petto: aveva sentito delle dolcissime e forti carezze di Gesù.

Simpatica è la scena intrattenuta con un sacerdote. Il religioso la rimproverò: ‘Lisa, quando ti rivolgi al Signore, tu devi avere reverenza, devi chiedere per favore… devi dire ti prego… ti supplico… solo se Tu vuoi, Signore…’. La replica di Lisa fu forte: “Mamma! Ma non è vero niente. Quando hai bisogno di Dio tu devi dire: ‘Tu lo farai!’ e devi essere totalmente certa e sicura che Lui lo farà!”

Grazie Lisa: perché ci ricordi che non siamo mai soli. Dio c’è, ci ama e può renderci felici anche in mezzo alle difficoltà.

(Foto: facebook)

Free Webcam Girls
151.11.48.50