2^ domenica di Natale: il Verbo si fece carne!

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La Liturgia oggi ci invita a ripensare il Natale attraverso la lettura del prologo del Vangelo di Giovanni. Una descrizione con linguaggio altamente filosofico e teologico che fa gustare la grandezza del mistero della nascita di Gesù, vero Dio e vero uomo. 

‘In principio era il Verbo’: il termine ‘Verbo’ traduce in italiano la parola ‘Verbum’. in greco ‘Logos’. Con tale termine ‘Verbo’ si esprime sia la parola che esce dalle labbra, sia il concetto   intrinseco ad ogni parola che non si vede (a meno che si tratta di una parola inutile e senza senso). Ad ogni Parola (che si sente) corrisponde un Concetto o Idea ( che non si vede, non si tocca ma spirituale).

La grande Parola o Verbum (che non si vede, non si ascolta con le orecchie) è questa realtà spirituale che si indica con il termine Verbum, o Idea, o Logos, o Sapienza eterna perché proviene dal Padre che è eterno, fuori del tempo e dello spazio. Il grande Dante, nel suo poema ‘Divina Commedia’ mette scritto sulla porta dell’ inferno: ‘Fecimi la Divina Potestate (Padre), la Somma Sapienza (Figlio) e il Primo Amore (Spirito S.)’.

Prima ancora della creazione del mondo, esisteva la Sapienza eterna, anzi tutto fu creato conforme a questa sapienza eterna di Dio ‘tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste’. Chi è allora Gesù? E’ questo Verbo o Sapienza eterna, che si è incarnato , ha preso corpo nel seno della Vergine Maria ed è nato a Betlemme.

La sua nascita è perciò una Luce divina che venne ad irradiare il cammino dell’uomo che, a causa del peccato, viveva nelle tenebre, nell’oscurità più profonda, perché era lontano da Dio, fonte della Luce vera. Questo prologo del Vangelo, che invito a leggere, costituisce la sintesi di tutto il Vangelo di Giovanni.

La nascita o incarnazione di questa mirabile Luce (o Sapienza divina) fu preparata ed annunziata da Giovanni Battista (che non era la Luce ma venne per rendere testimonianza alla Luce) e quando qualcuno stava scambiando  Giovanni per il Messia, Giovanni evidenziò: ‘Io non sono degno neppure di sciogliere i legacci dei suoi sandali … io battezzo con acqua ma Gesù battezzerà con lo Spirito e il fuoco!’.

La nascita di Gesù era stata preannunziata dai profeti, che parlavano in nome di Dio, purtroppo questo  popolo,  che viveva nelle tenebre e aveva dimenticato gli insegnamenti dei profeti, si era costruito nella mente un ‘Messia’ deformato: condottiero, capo di popoli, guerriero, re alla maniera umana. Gesù, incarnatosi per salvare l’uomo, nato  da Maria, come predetto, a Betlemme, venne tra i suoi, ma questi non lo riconobbero perché di fatto vivevano lontano da Dio.

La sua nascita fu allora annunziata da una ‘Luce’ ai pastori ( gli angeli), e ai magi (una stella), che vennero ad adorarlo. L’incarnazione del Verbo è perciò un evento, un fatto incontrovertibile, di cui si può solo prendere atto e non scaturisce da speculazione filosofica o scientifica ma da un intervento particolare di Dio grande e misericordioso.

Questo evento o si accetta o non si accetta, chi lo accoglie è chiamato ad essere ‘figlio di Dio’; ecco perché i cristiani pregano Dio ‘Padre nostro’. L’evento dell’incarnazione è avvenuto nel tempo ma non è legato al tempo, è un mistero e mistero di amore. Nella sua infinita misericordia Dio ha voluto  salvare l’uomo, ma nello stesso tempo rispetta la sua libertà: a tutti Dio dà i mezzi per salvarsi, la possibilità ma non costringe nessuno.

Il destino di ciascuno di noi è regolato dall’accoglienza o meno di Cristo Gesù, Sapienza eterna. Una persona non si salva perché è giusta, è religiosa, osserva la legge, ma si salva solo se accoglie Cristo Salvatore; è Cristo che salva. ‘A quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio’.

Accogliere Cristo significa innestarsi a Lui con il Battesimo, accogliere Cristo non con le parole ma con i fatti, con la vita; poiché Dio è amore, allora: ‘Ascolta Israele: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore… amerai il prossimo tuo come te stesso’.

All’inizio dell’anno, amico che ascolti, ti invito  a camminare con il piede giusto: ama e sarai dalla parte di Cristo Gesù. La preghiera, il riflettere sulla Parola di Dio, partecipare alla Messa sono mezzi insostituibile per vivere ed accogliere l’evento della incarnazione di Cristo Gesù.

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