Papa Francesco ai politici: la tecnologia è per il bene comune

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Incontrando i parlamentari e legislatori cattolici di tutto il mondo, papa Francesco li ha invitati a regolamentare l’uso delle tecnologie in favore del bene comune, sottolineando che il bene comune deve essere l’obiettivo di una buona politica:

“Sono lieto di incontrarmi nuovamente con voi, parlamentari di diversi Paesi, in questo momento critico della storia: un momento critico della storia. Ringrazio il Cardinale Schönborn e il Signor Alting von Geusau per le loro parole di saluto e di introduzione. E mi rallegro della presenza di Sua Santità Ignatius Aphrem II, Patriarca della Chiesa Siro-ortodossa.

Dagli inizi dell’International Catholic Legislators Network, nel 2010, avete accompagnato, sostenuto e promosso il lavoro della Santa Sede come testimoni del Vangelo nel servizio ai vostri Paesi e alla comunità internazionale nel suo insieme. Sono grato per il vostro amore alla Chiesa e per la collaborazione con la sua missione”.

Infatti ogni anno, l’International Catholic Legislators Network tiene un incontro a porte chiuse a Frascati con il patrocinio dell’arcivescovo di Vienna, il card. Christoph Schönborn, e di David Alton, membro cattolico della Camera dei Lord del Regno Unito; quest’anno i parlamentari si sono confrontati sul tema ‘Scienza. Tecnologia e futuro della libertà e della democrazia: delineare la nostra visione per vivere in dignità e libertà’, ed il papa ha ricordato questo momento ‘difficile’:

“La pandemia da Covid-19 si accanisce. Abbiamo certamente registrato progressi significativi nella creazione e nella distribuzione di vaccini efficaci, però ci rimane ancora molto lavoro da portare a termine. Ci sono stati già più di 200.000.000 di casi confermati e 4.000.000 di morti per questa piaga terribile, che ha causato anche tanta rovina economica e sociale”.

Inoltre il papa ha richiamato il ruolo del parlamentare: “Il vostro ruolo di parlamentari è dunque più che mai importante. Preposti a servire il bene comune, ora siete chiamati a collaborare, attraverso la vostra azione politica, a rinnovare integralmente le vostre comunità e la società intera.

Non solo per sconfiggere il virus, e nemmeno per tornare allo status quo antecedente la pandemia, no, sarebbe una sconfitta, ma per affrontare le cause profonde che la crisi ha rivelato e amplificato: la povertà, la disuguaglianza sociale, l’estesa disoccupazione e le mancanze di accesso all’educazione. Fratelli e sorelle, da una crisi non si esce uguali: usciremo migliori o peggiori. Da una crisi non si esce da soli: usciremo insieme o non potremo uscirne”.

Inoltre il papa ha ricordato il problema di amministrare la tecnologia: “Nella nostra epoca, segnatamente, una delle maggiori sfide in questo orizzonte è l’amministrazione della tecnologia per il bene comune. Le meraviglie della scienza e della tecnologia moderna hanno aumentato la nostra qualità di vita…

Tuttavia, abbandonate a loro stesse e alle sole forze del mercato, senza gli opportuni orientamenti impressi dalle assemblee legislative e delle altre pubbliche autorità guidate dal senso di responsabilità sociale, queste innovazioni possono minacciare la dignità dell’essere umano”.

Non si tratta di fermare il progresso tecnologico, ma di protezione la dignità umana: “Tuttavia, gli strumenti della politica e della regolazione permettono ai parlamentari di proteggere la dignità umana quando essa viene minacciata.

Penso ad esempio alla piaga della pornografia minorile, allo sfruttamento dei dati personali, agli attacchi alle infrastrutture critiche come gli ospedali, alle falsità diffuse tramite i social e così via. Una legislazione attenta può e deve guidare l’evoluzione e l’applicazione della tecnologia per il bene comune”.

Concludendo l’incontro papa Francesco ha invitato i parlamentari a promuovere la solidarietà: “I parlamentari naturalmente rispecchiano i punti di forza e di debolezza di quanti rappresentano, ciascuno con specificità da mettere a servizio del bene di tutti. L’impegno dei cittadini, nei diversi ambiti di partecipazione sociale, civile e politica, è imprescindibile…

Tuttavia, per guarire il mondo, duramente provato dalla pandemia, e per costruire un futuro più inclusivo e sostenibile in cui la tecnologia serva i bisogni umani e non ci isoli l’uno dall’altro, c’è bisogno non solo di cittadini responsabili ma anche di leaders preparati e animati dal principio del bene comune”.

(Foto: Santa Sede)

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