L’Italia ha ricordato Gino Strada

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“Gino Strada ha recato le ragioni della vita dove la guerra  voleva imporre violenza e morte. Ha invocato le ragioni dell’umanità dove lo scontro cancellava ogni rispetto per le persone. La sua testimonianza, resa sino alla fine della sua vita, ha contribuito ad arricchire il patrimonio comune di valori quali la solidarietà e l’altruismo, espressi, in maniera talvolta ruvida ma sempre generosa, nel servizio alla salvaguardia delle persone più deboli esposte alle conseguenze dei conflitti che insanguinano il mondo.

In coerenza con la nostra Costituzione che ripudia la guerra, Gino Strada ha fatto di questa indicazione l’ispirazione delle azioni umanitarie sviluppate in Italia e all’estero, esprimendo, con coraggio, una linea alternativa allo scontro tra i popoli e al loro interno. Nell’esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia e a quanti gli sono stati vicini, rendo onore alla sua figura”.

Con questo messaggio il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha ricordato il fondatore di Emergency, Gino Strada, scomparso venerdì 13 agosto, a cui si sono aggiunti moltissimi altri messaggi, tra cui quello di Pax Christi:

“Come Pax Christi siamo vicini ai suoi famigliari, alla figlia Cecilia impegnata in queste ore in mare a salvare vite umane, ma anche alla grande famiglia di Emergency, voluta insieme alla moglie Teresa. E alla sua ancor più grande famiglia formata da tutte le donne e gli uomini che ha curato e che ha contributo a curare in ogni parte della terra. Le persone che pagano il conto più alto di un mondo squilibrato e basato sulla follia delle armi e della guerra.

Siamo convinti che il modo migliore per ricordarlo (oltre alla preghiera con cui lo affidiamo al Padre) sia quello di continuare a dar voce a chi non ha voce. Di denunciare la follia delle spese militari e della guerra. Nel solco della Costituzione Italiana a cui Gino si è sempre richiamato. Di essere sempre dalla parte delle vittime.

Dopo la follia di 20 anni di guerra in Afghanistan finita tragicamente, abbiamo la conferma di come le parole di Gino Strada fossero giuste e vere. La sua testardaggine ci sia di stimolo per essere architetti e artigiani di pace”.

Anche il Movimento Internazionale della Riconciliazione ha voluto ricordare il fondatore di Emergency, partendo da una sua frase (‘Lavorare insieme per un mondo senza guerra è la miglior cosa che possiamo fare per le generazioni future’):

“Il cuore di Gino Strada ha smesso di pulsare. Lui che ha aiutato tanti cuori a  pulsare, fisicamente e spiritualmente. Con la sua Emergency ha aiutato a vivere tante persone colpite dalle armi, dalla miseria e dalle malattie, nelle aree tra le più tormentate della Terra.

Lui ora non può più operare, non può più gridare contro le guerre e le violenze, non può invocare il rispetto della vita e dei diritti degli ultimi, non può raccogliere aiuti per sostenere i tanti ospedali e presidi sanitari sparsi nei paesi più poveri, nelle zone di guerra.

Ma quel fluido che il suo cuore appassionato ha fatto circolare, continua a portare nutrimento a questa umanità sofferente. Continua perché tante persone, a partire dalle operatrici e operatori di Emergency, hanno recepito i suoi insegnamenti.

Anche per noi, appartenenti al MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), rimane un grande vuoto, ma anche noi, sostenuti dal suo esempio, continueremo a impegnarci perché la guerra sia messa al bando e siano messe al bando tutte le armi di guerra, che uccidono prima ancora di essere usate, perché sottraggono risorse necessarie per sfamare e curare chi è povero e sofferente”.

Nella sua pagina di facebook la figlia, Cecilia, impegnata sulla nave di ricerca e soccorso ‘ResQ People’ nel mar Mediterraneo a salvare i profughi, ha ringraziato tutti gli ‘amici’: “Amici, come avrete visto il mio papà non c’è più. Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perché sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio.

Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere… beh, ero qui con la ResQ – People saving people a salvare vite. E’ quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre. Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo”.

Mentre il presidente di Resq, Luciano Scarlettari, ha sottolineato una coincidenza: “Gino è stato una grande figura nell’ambito dell’aiuto umanitario e ha fatto cambiare molte cose grazie ad Emergency e tutto quello che ha fatto. Ha sempre sostenuto concretamente che non c’è essere umano preferito ad un altro, e l’ha dimostrato con i fatti. E’ stato un grande pacifista, ha sempre curato i feriti e condannato le guerre.

Noi di RESQ abbiamo l’onore di avere tra di noi la figlia Cecilia Strada, che in questo momento non può essere lì affianco a lui perché si trova in mezzo al mare a salvare le persone come suo padre e sua madre hanno sempre fatto. La scomparsa di Gino Strada coincide con il primo salvataggio di 85 persone avvenuto oggi. Come ResQ dedichiamo a lui queste 85 vite umane, che porteremo in un luogo sicuro”.

E Gino Strada ha costruito nel mondo tanti ospedali per salvare i civili dall’orrore della guerra: “Dobbiamo convincere milioni di persone del fatto che abolire la guerra è una necessità urgente e un obiettivo realizzabile. Questo concetto deve penetrare in profondità nelle nostre coscienze, fino a che l’idea della guerra divenga un tabù e sia eliminata dalla storia dell’umanità”.

Anche in Afghanistan abbandonato dagli Stati  occidentali nelle mani dei Talebani, dopo 20 anni di una guerra assurda, Emergency è presente attraverso centri sanitari e posti di primo soccorso, che sono un punto di riferimento fondamentale per le comunità delle zone più remote perché spesso rappresentano l’unica possibilità di ricevere cure e assistenza immediata. In Afghanistan mancano infatti strutture sanitarie gratuite e le caratteristiche del territorio e l’insicurezza rendono difficili gli spostamenti.

I Posti di primo soccorso sono invece collegati agli ospedali dell’associazione con un servizio di ambulanze operativo 24 ore su 24. Nel 2020 hanno effettuato circa 320.000 visite e più di 9.000 trasferimenti in ambulanza. Durante la cerimonia di consegna del ‘Right Livelihood Award 2015’ Gino Strada aveva raccontato le atrocità delle mine antiuomo sui bambini nel territorio afgano:

“La maggiore sfida dei prossimi decenni consisterà nell’immaginare, progettare e implementare le condizioni che permettano di ridurre il ricorso alla forza e alla violenza di massa fino alla completa disapplicazione di questi metodi. La guerra, come le malattie letali, deve essere prevenuta e curata. La violenza non è la medicina giusta: non cura la malattia, uccide il paziente”. 

(Foto: Emergency)

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