Papa Francesco invita a proteggere i bambini

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Sabato scorso papa Francesco ha incontrato l’associazione ‘Meter’ di don Fortunato Di Noto, accompagnato dal vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, e dal card. Paolo Lojudice: “Santità, portiamo al suo cuore il dolore e la sofferenza e le lacrime dei piccoli che hanno subito violenze, sono storie di Dio”.

Papa Francesco ha ringraziato l’associazione che dal 1989 combatte contro i pedofili, specialmente sul web: “In questi anni, col vostro lavoro generoso, avete contribuito a rendere visibile l’amore della Chiesa per i più piccoli e indifesi. Quante volte, come il buon samaritano del Vangelo, vi siete fatti vicini con rispetto e compassione, per accogliere, consolare, proteggere! Vicinanza, compassione e tenerezza: è lo stile di Dio. Quante ferite spirituali avete fasciato! Per tutto questo la Comunità ecclesiale vi è riconoscente”.

Il papa ha paragonato l’associazione ad una casa:  “La vostra Associazione possiamo paragonarla a una casa. Quando diciamo ‘casa’ pensiamo a un luogo di accoglienza, di riparo, di custodia. La parola casa ha un sapore tipicamente familiare, che evoca il calore, l’affetto, la tenerezza che si possono sperimentare appunto in una famiglia, specialmente nel momento dell’angoscia e del dolore.

E voi siete stati e siete ‘casa’ per tanti bambini violati nella loro innocenza o schiavizzati dall’egoismo degli adulti. Siete stati e siete casa di speranza, favorendo in molte vittime un percorso di liberazione e di riscatto. Vi incoraggio pertanto a proseguire in questa benemerita attività sociale e umana, continuando a offrire il vostro prezioso contributo nel servizio di protezione dell’infanzia”.

Ed ha sottolineato la necessità della loro attività: “Il vostro lavoro è quanto mai necessario perché, purtroppo, continuano gli abusi perpetrati ai danni dei bambini. Mi riferisco in modo particolare agli adescamenti che avvengono mediante internet e i vari social media, con pagine e portali dedicati alla pedopornografia”.

Per il papa è necessario affrontare la pedopornografia con determinazione: “Si tratta di una piaga che, da una parte, richiede di essere affrontata con rinnovata determinazione dalle istituzioni pubbliche, dalle autorità, e dall’altra, necessita di una presa di coscienza ancora più forte delle famiglie e delle diverse agenzie educative.

Anche oggi vediamo quante volte nelle famiglie, la prima reazione è coprire tutto; una prima reazione che c’è sempre anche in altre istituzioni e anche nella Chiesa. Dobbiamo lottare con questa abitudine vecchia di coprire. So che voi siete sempre vigili nel proteggere i bambini anche nel contesto dei più moderni mezzi di comunicazione”.

Ed infine si è soffermato sul logo dell’associazione: “Il logo della vostra Associazione è formato da una grande lettera ‘M’ che richiama l’idea di grembo, accoglienza, protezione e l’abbraccio ai più piccoli. All’interno della ‘M’ si trovano dodici stelle, simbolo della corona della Vergine Maria, Madre di Gesù e madre di tutti i bambini.

Ella, madre premurosa, tutta protesa ad amare suo Figlio Gesù, è modello e guida per l’intera Associazione, stimolando ad amare con carità evangelica i bambini vittime di schiavitù e di violenza. La carità verso il prossimo è inseparabile dalla carità che Dio ha per noi e che noi abbiamo per Lui. Per questo vi esorto a radicare sempre la vostra attività quotidiana nella quotidiana relazione con Dio: nella preghiera personale e comunitaria, nell’ascolto della sua Parola e soprattutto nell’Eucaristia, sacramento di unità e vincolo di carità”.

Il giorno precedente il papa aveva incontrato una delegazione degli Scout francesi, ricordando la necessità delle relazioni umane per superare le crisi: “Davanti a tutte queste difficoltà, il vostro movimento scout è un segno di incoraggiamento per i giovani, perché li invita a sognare e ad agire, ad avere il coraggio di guardare con speranza al futuro. Infatti, attraverso la vostra pedagogia del fratello e della sorella maggiori che proteggono e accompagnano i più piccoli, aiutandoli pazientemente a scoprire e a far fruttificare i talenti ricevuti dal Signore… E sono grato in modo particolare alle coppie che vi sostengono e che testimoniano in mezzo a voi la bellezza del matrimonio”.

Inoltre li ha ringraziati per il servizio che svolgono: “Lo scout, con la sua disponibilità al servizio del prossimo, è anche chiamato a lavorare per una Chiesa più ‘estroversa’ e per un mondo più umano.

Voi avete a questo scopo la nobile missione di testimoniare dovunque siete che, con la vostra fede e il vostro impegno, potete valorizzare la ricchezza delle relazioni umane e fare di esse un bene comune che aiuta un rinnovamento sociale.

Dunque, vi esorto a essere nello stesso tempo cristiani dinamici e scout fedeli! E lo sarete cercando di essere coerenti con i valori che portate, avendo delle convinzioni forti, basate sul Vangelo, in uno spirito di apertura agli altri. Allora le vostre azioni andranno a beneficio, in diversi modi, della società in cui vivete”.

Infine un invito a non scoraggiarsi, ma ad essere fedeli al Vangelo: “Vi invito a non scoraggiarvi davanti agli egoismi del mondo, a non chiudervi in voi stessi, a non essere giovani inerti, senza ideali e senza sogni.

Non perdete mai di vista che il Signore vi chiama tutti a portare senza paura l’annuncio missionario, là dove vi trovate, in particolare tra i giovani, nei vostri quartieri, nello sport, quando uscite con gli amici, nel volontariato e nel lavoro. Sempre e dovunque condividete la gioia del Vangelo che vi fa vivere!..

Cari amici, nuovamente vi incoraggio nel vostro sforzo per fare dello scoutismo cattolico un movimento di seminatori di speranza e di riscoperta della vita comunitaria. Ringrazio Dio per la vostra testimonianza durante questi cinquant’anni al servizio dei vostri fratelli e sorelle, e della Chiesa, che sostenete soprattutto con la vostra preghiera”.

(Foto: Santa Sede)

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