Intorno ai femminicidi

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Concludendo la nostra tematica, con il menzionato supporto letterario, dottrinale, teologico, pastorale e giurisprudenziale di amici e studiosi già citati, viene sottolineato infine che un tempo l’onore assumeva una nozione molto più ampia di quella attuale e la sua lesione necessitava obbligatoriamente di essere riparata, anche con le armi o con la violenza.

Non a caso, la legislazione italiana ben conosceva il delitto d’onore, cioè quel particolare reato commesso per la volontà di riparare la reputazione di una persona infangata dall’ altrui condotta. Con la legge 442 del 5 settembre 1981, il “delitto d’onore” ed il “matrimonio riparatore” vengono aboliti. Nel Decreto Legge 14 agosto 2013, n. 93 convertito in Legge 15 ottobre 2013, n. 119 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale 15 ottobre 2013, n. 242, vengono introdotte nuove norme per il contrasto della violenza di genere che hanno l’obiettivo di prevenire il femminicidio e proteggere le vittime.

Sulla base delle indicazioni provenienti dalla Convenzione del Consiglio d’Europa, fatta ad Istanbul l’11 maggio 2011, concernente la lotta contro la violenza contro le donne e in ambito domestico di Istanbul, il decreto mira a rendere più incisivi gli strumenti della repressione penale dei fenomeni di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e di atti persecutori (stalking).

Con il decreto legislativo 5 del 25 gennaio 2010 viene rafforzato il diritto delle lavoratrici a percepire, a parità di condizioni, la stessa retribuzione dei colleghi maschi. In caso di condanna per comportamenti discriminatori, l’inottemperanza del datore di lavoro al decreto del giudice è punita con l’ammenda fino a 50mila euro o con l’arresto fino a sei mesi.

Il provvedimento dà attuazione alla direttiva 2006/54/Ce sul principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego, modificando in più parti il Codice delle pari opportunità (Dlgs 198/06).

La L.120/2011 prevede l’obbligo da parte dei consigli di amministrazione delle società pubbliche di modificare i propri statuti per garantire l’equilibrio tra i generi. Un equilibrio che si considera raggiunto quando le donne sono almeno un terzo dei componenti eletti dell’organo amministrativo o di controllo.

Nel Decreto Legge 14 agosto 2013, n. 93 convertito in Legge 15 ottobre 2013, n. 119 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale 15 ottobre 2013, n. 242, vengono introdotte nuove norme per il contrasto della violenza di genere che hanno l’obiettivo di prevenire il femminicidio e proteggere le vittime.

Sulla base delle indicazioni provenienti dalla Convenzione del Consiglio d’Europa, fatta ad Istanbul l’11 maggio 2011, concernente la lotta contro la violenza contro le donne e in ambito domestico di Istanbul, il decreto mira a rendere più incisivi gli strumenti della repressione penale dei fenomeni di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e di atti persecutori (stalking).

Ulteriore intervento in materia sarà quello del c.d. CODICE ROSSO (Legge 19 luglio 2019, n. 69) che ha introdotto sanzioni più severe e nuovi reati (puoi leggere delle novità introdotte dal Codice Rosso qui – https://www.lagiuristaonline.it/coronavirus-e-violenza-domestica-dalla-mascherina-1522-al-codice-rosso/ ). Sull’onda dell’indignazione che ha scatenato l’omicidio di Giulia Cecchettin, il Parlamento adesso ha accelerato nella lotta al femminicidio. L’Aula del Senato ha approvato all’unanimità con 157 sì il disegno di legge del governo contro la violenza alle donne.

Il provvedimento, che ha già passato l’esame della Camera il 26 ottobre scorso è così definitivo. Il via libera arriva alla vigilia della Giornata contro la violenza alle donne del 25 novembre 2023. Si tratta di un pacchetto di misure che punta a rafforzare il ’Codice Rosso’ grazie al potenziamento di strumenti come l’ammonimento, il braccialetto elettronico, la distanza minima di avvicinamento e la loro applicazione ai cosiddetti ’reati spia’. (https://www.tgcom24.mediaset.it/politica/infografica/il-ddlcontro-la-violenza-di-genere-le-principali-misure_73267366-202302k.shtmlfbclid=IwAR29I1oVvPgblPn7o8vFuEKUaEfiUjjGQgkrIrrNm3SBflVew3k8JImrB-0).

Nonostante le importanti conquiste delle donne sono ancora molte le problematiche che affliggono il mondo femminile: il femminicidio è ancora un reato che conta un numero elevato di vittime; sono ancora molti i casi di discriminazione di genere negli ambienti di lavoro; il diritto all’interruzione di gravidanza in Italia trova ancora oggi la barriera, a volte insormontabile, degli obiettori di coscienza; le crescenti difficoltà delle donne nel coniugare gli impegni lavorativi e quelli familiari; ancora oggi le donne sono vittime di frequenti casi di stupri, violenze psico-fisiche e stalking.

Tuttavia, sono sempre più le donne che mostrano la loro forza e che mutano la loro storia, non vittime ma protagoniste. Fautrici delle proprie scelte, di lotte storiche e di vittorie quotidiane.

Gli uomini di qualsiasi età, cresciuti nelle epoche qui descritte e quelli che oggi hanno un innato senso di “supremazia” sulle donne (fondato sul nulla, spesso qualificati dalla giurisprudenza “criminali per sistema di vita”), che vivono la loro vita come se la SS. Trinità fosse un “trittico” da evitare per non appesantire la propria esistenza, determinante l’assenza della coscienza e volontà (cfr. elemento psicologico dei delitti) e la “consapevole” rinuncia (cfr. reati di omissione) a valorizzare il corpo, lo spirito e l’anima, non si arriverà mai alla concreta evoluzione antroposociologica di sé stessi, del prossimo e dell’umanità intera.

Pertanto chi desidera approfondire può consultare i link, di cui mi sono avvalso per i quali ringrazio i bravi autori da me citati, pubblicati su internet ed in tutte le testate del mondo nelle diverse lingue esistenti (Record femminicidi nel mondo nel 2022, quasi 89.000 donne …ANSA https://www.ansa.it › Mondo › Europa “Oltre 2,5 milioni le donne (10,1%) riferiscono situazioni di violenza psicologica e sono 80.000 (0,3%) quelle attualmente vittime di violenza fisica. A subire episodi di violenza sono soprattutto donne sotto i 60 anni con un livello di istruzione medio-alto, un lavoro e un reddito medio, coniugate o conviventi. Oltre la metà ha figli.

In Italia sono oltre 12 milioni, quasi il 51%, le donne tra i 18 e gli 84 anni che hanno riferito di essere state vittime almeno una volta, nel corso della propria vita, di un episodio di violenza fisica o psicologica. Di queste solo il 5% ha denunciato l’accaduto. Perché l’atto non era perseguibile nella metà dei casi, ma anche per perdono, vergogna, paura o sfiducia nel sistema giudiziario…..” (cfr. Ai microfoni di Zona Bianca, intervistato un magistrato in Nordest > Venezia Lunedì 27 Novembre 2023 “L’ eventuale dichiarazione dello stato di infermità mentale? In caso di semi infermità scatta un’ulteriore riduzione della pena mentre quando uno non è capace di intendere e di volere può essere addirittura assolto”-

Scarica l’articolo in .pdf: A cura di Avv. Roberto Tedesco -Il codice penale e quello di procedura penale disciplinano in maniera specifica il caso del reo che, al momento della commissione del fatto, ed anche nei momenti successivi, sia incapace di intendere e volere. La capacità di intendere e volere indica l’attitudine della persona a comprendere il valore del proprio comportamento, le conseguenze giuridiche, morali e fattuali che le proprie azioni od omissioni hanno verificato sulla realtà esterna. In ambito penalistico si riconduce l’incapacità di intendere e volere all’imputabilità cosi come prescritto dall’art. 85 c.p. che stabilisce che nessuno può essere punito per un fatto, preveduto dalla legge come reato, se, al momento in cui l’ha commesso non era imputabile, ossia incapace di intendere e volere”.

Come spiega al Corriere della Sera oggi 04 dic 2023 il professore Gian Luigi Gatta, ordinario di Diritto penale all’università Statale di Milano:

” ERGASTOLO SENZA LA PREMEDITAZIONE

• E se a Turetta non fosse contestata la premeditazione potrebbe comunque ricevere l’ergastolo? “Sì, la legge lo prevede anche nel caso in cui sussistano altre aggravanti: motivi abietti o futili o crudeltà o, da ultimo, anche il legame affettivo introdotto dal Codice Rosso Femminicidio”.

(Attuale situazione nel mondo: TUTTI I NUMERI SULLA VIOLENZA DI GENERE Fonte: Elaborazioni SKy Tg 24 su dati Ministero dell’Interno cfr. https://tg24.sky.it/stories/cronaca/femminicidi-italia/index.html)- 5/12/2023:

https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fwww.blogsicilia.it%2Foltrelostretto%2Ffunerali

-giulia-cecchettin-discorso-padregino%2F955814%2F%3Ffbclid%3DIwAR3KWDSooK0ub6a7nOqVbaPIoXGkyOx3Yt2sKq3lZus

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“AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA !!”

GRADIREI LE VOSTRE OPINIONI nel gruppo internazionale da me creato

“Teologia, Giurisprudenza, Istituzioni, Lavoro, Dibattiti https://www.facebook.com/groups/1793231040908299/ “.

Ringrazio tutti gli autori e gli amici da me qui citati

Dicembre 2023/Gennaio 2024- Francesco Trombetta

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