Papa Francesco ai Pueri Cantores: il canto aiuta a pregare

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Nell’ultima udienza dell’anno papa Francesco ha incontrato  la Federazione Internazionale ‘Pueri Cantores’, scegliendo tre parole chiave per proporre la sua riflessione, quali gioia, preghiera e umiltà, perché il canto è fondamentale nella ‘vita della Chiesa’, in quanto è portatore di gioia:

“Il canto è gioia, specialmente quando è fatto in coro. E la gioia del vostro canto è un regalo che avete ricevuto da chi ha composto le musiche che eseguite, da chi ve le insegna e da chi ve le ha tramandate, a volte addirittura attraverso i secoli.

Pensate a quanti altri bambini e ragazzi hanno cantato le note che intonate! Erano bambini e bambine, ragazzi e ragazze come voi, pieni di vita e di sogni, che amavano giocare e stare insieme, e che hanno dedicato generosamente, come voi, tempo e fatica per imparare, eseguire e così consegnare anche a noi quello che hanno ricevuto”.

La musica, anche sotto l’espressione del canto, esprime bellezza: “Questa è la ‘tradizione’ del canto! E questo è molto bello: ricevere un dono prezioso e trasmetterlo arricchito della propria gioia. Come dice la Bibbia: ‘Dio ama chi dona con gioia’. Perciò, quando mettete il vostro entusiasmo nel cantare, voi fate un dono grande a quelli che vi ascoltano.

C’è tanto bisogno di gioia nel mondo! Molte persone, anche giovani, sono prigioniere dell’angoscia, o della noia; il canto e la musica possono toccare i cuori, regalare bellezza, restituire gusto e speranza per la vita. Questo è la gioia”.

Eppoi il canto aiuta a pregare: “Voi non siete artisti qualsiasi, non fate spettacolo. Aiutate gli altri a pregare con la vostra preghiera, la preghiera canora. Allora è importante per ognuno di voi tenere il cuore vicino a Gesù non solo quando canta, ma sempre, e questo si fa nella preghiera, ogni giorno. Se il vostro cuore è pieno di amore per Gesù, questo traspare nelle voci ed è come una freccia che coglie in pieno nel segno, arrivando al cuore delle persone”.

E’ sant’Agostino, che insegna che ‘il cantare è proprio di chi ama’ ed aiuta a pregare: “E’ vero: cantare è un atto d’amore, e facendolo preghiamo con le parole e con la musica, con il cuore e con la voce, con la devozione e con l’arte.

Così, quando per esempio cantate ‘Signore pietà’, oppure ‘Santo, santo, santo’, o ancora ‘il Signore è il mio pastore’, voi sentite con il cuore quello che dite, perché avete incontrato Dio che è generoso nel perdono, è Santo, è buono e attento a tutti i nostri bisogni, e cammina sempre con noi. Ma non solo.

Cantando e pregando insieme, in armonia, ascoltandovi, aspettandovi, inserendo i ritmi di ciascuno nel ritmo di tutti, voi aiutate la comunità a fare altrettanto, e insegnate quanto è bello camminare tutti insieme”.

Per questo il canto è scuola di umiltà: “Il canto è una scuola di umiltà, perché il cantore, anche nelle parti solistiche, è sempre inserito in un coro, che è più grande di lui e in cui tutti sono al servizio di tutti, anche il maestro che dirige. Il vostro canto, poi, è ancora più umile, perché è al servizio di Dio e dunque, mentre aiuta gli altri a incontrare il Signore, sa anche farsi da parte al momento giusto, per lasciare spazio al silenzio, dove ognuno può ascoltare nel segreto le parole che solo Gesù sa dire a ciascuno di noi.

Un cantore che cerca di mettere al centro sé stesso, o di prevalere sugli altri, non è un buon cantore, anzi, spesso rischia di rovinare il lavoro di tutti, e questo si sente subito. Perciò, non cercate di apparire: sforzatevi piuttosto di fondervi insieme, perché nell’unità, che viene dall’umiltà, il vostro canto esprima vera amicizia, con Dio, con gli altri e tra voi stessi”.

Ed infine il canto è unità: “Siete in tanti, qui presenti, eppure quando cantavate, poco fa, sembravate uno solo: è bello questo! Ciò non è avvenuto per caso, ma perché avete studiato le parti, avete fatto le prove, vi siete impegnati, e anche questo è un messaggio importante per tutti. Cantare bene insieme richiede fatica, come richiede fatica vivere bene insieme. Voi, però, con l’armonia delle vostre esecuzioni, con la luce dei vostri volti e con la bellezza delle vostre voci, ci aiutate a capire che ne vale la pena!”

(Foto: Santa Sede)

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