La diocesi di Milano sceglie la pace

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‘Scegliere la pace. Un impegno personale, una prospettiva per tutti’: oggi al Centro sportivo ‘Pertini’ di Cornaredo (via dello Sport, 70) è in programma, dalle ore 10 alle ore 17, una giornata di confronto, approfondimento e festa rivolta a obiettori in congedo, giovani del servizio civile e cittadini sensibili al tema della costruzione della pace, che si concluderà con l’intervento dell’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini.

In un contesto segnato da guerre e instabilità politiche, anche nel cuore dell’Europa, l’iniziativa, organizzata da Caritas Ambrosiana insieme a CSI (Centro Sportivo Italiano), FOM (Fondazione Oratori Milanesi) e alla Pastorale Giovanile della Diocesi di Milano, vuole valorizzare l’esperienza e i percorsi di quelle migliaia di “costruttori di pace” che, prima con l’obiezione di coscienza e poi con il servizio civile, si sono impegnate in attività di gratuità e prossimità alle persone più fragili, contribuendo a costruire la cultura della non violenza.

Nella mattinata sono previsti gli interventi di Francesco Vignarca (Rete Italiana Pace e Disarmo) e Mao Valpiana (Movimento Nonviolento), seguiti da una intervista tripla, a cura del giornalista di ‘Famiglia Cristiana’ Alberto Chiara, a Guido Acquaviva, obiettore di coscienza, già funzionario dei Tribunali penali internazionali, Silvia Motta, opeatrice sociale, già volontaria Servizio civile ad Haiti, e Lorenzo Radice, sindaco di Legnano, come ha spiegato Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana, presentando l’iniziativa:

“Noi e le altre pastorali diocesane siamo interessati a comprendere gli scenari odierni per aggiornare la cultura della non violenza, patrimonio della nostra storia. Intendiamo inoltre calibrare sempre meglio le azioni di pace che svolgiamo e sosteniamo in tanti luoghi di conflitto nel mondo e nelle nostre comunità locali, dove proviamo a gettare semi di fraternità e a creare durature condizioni di convivenza e riconciliazione”.

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, nello scorso febbraio, sono numerose le iniziative promosse dalla diocesi di Milano per sensibilizzare sul tema della pace. In particolare, durante la scorsa Quaresima, parrocchie, comunità, movimenti si sono mobilitati per rispondere all’appello dell’arcivescovo dal titolo ‘Noi vogliamo la pace’: un invito alla politica per la ricerca più convinta di una soluzione diplomatica ai conflitti e al contempo la richiesta a ciascuno di assumere un impegno personale per promuovere la pace, raccogliendo quasi 52.000 adesioni.

Inoltre per il prossimo anno saranno finanziate 120 azioni progettuali nelle parrocchie del territorio regionale della Lombardia, coordinate dagli Uffici diocesani della Pastorale giovanile di Milano, che sono nel progetto ‘Giovani IN cammino’, approvato dalla giunta regionale della Lombardia con uno stanziamento di € 720.000.

Don Stefano Guidi ha così spiegato il contributo all’iniziativa sul sito della Chiesa di Milano: “Ormai da diversi anni il bando regionale ‘Giovani IN cammino’, grazie alla preziosa collaborazione e al contributo di Regione Lombardia, consente agli oratori lombardi di progettare importanti iniziative educative, con lo scopo di animare il vissuto degli adolescenti e dei giovani del proprio territorio e di proporsi come argine educativo che resiste al vuoto di senso e di relazioni significative.

Invito le parrocchie lombarde a cogliere con impegno questa grande opportunità. Il bando ‘Giovani IN cammino’ è una dimostrazione importante di come la collaborazione tra istituzioni civili ed ecclesiali sia in grado di promuovere il bene di tutti”.

Ed  in occasione dell’apertura degli oratori mons. Mario Delpini ha inviato ai ragazzi una lettera: “C’è una bella lampada nella cappella dell’oratorio. Forse l’hanno portata gli adolescenti dalla fiaccolata, forse è lì da diverso tempo e nessuno se ne è accorto, forse l’hanno costruita e decorata in estate i ragazzi del laboratorio di ceramica. E’ una bella lampada: colorata, panciuta. Contiene un bel po’ d’olio. C’è uno stoppino consistente.

La bella lampada è spenta. Potrebbe far luce e diffondere allegria, ma è spenta. E’ un soprammobile. E’ inutile. Ogni giorno si accumula un po’ di polvere e sbiadiscono i suoi bei colori. Oggi però Sofia è stata incaricata di accenderla. Ha preso il fuoco dalla lampada rossa del Santissimo Sacramento e ha acceso la bella lampada dell’oratorio.

Adesso arde una fiamma gagliarda e lieta, vivace e incantevole. Perché arde la lampada? Perché è stata accesa. La lampada è viva, è piena di vita, perché ha ricevuto il fuoco. Ecco perché siamo vivi: perché abbiamo ricevuto la vita. La vita è un dono. Chi vive, vive di una vita ricevuta. Noi riceviamo la vita da Gesù che è la vita del mondo”.

Ed ha invitato a raccontare la vita: “Le fotografie sono belle, ma non possono raccontare le cose più importanti: quello che il Signore scrive nei cuori, come l’amicizia incoraggi a vivere, come la vita diventi vita piena.Impariamo così che il dono della vita non è un documentario, non è una fotografia, ma l’incontro con chi può darci vita, con Gesù e con gli angeli che Gesù manda per rivelarci quanto grande sia il tesoro che è in noi e quanta gioia e quanto amore ne possano venire.

In conclusione, buona festa dell’oratorio, per celebrare la grazia di vivere della vita ricevuta; la gioia della domenica che dà senso a tutti i giorni; il sogno di una vita condivisa per aggiustare il mondo; i momenti segreti in cui accogliamo la visita di Gesù e dei suoi angeli. Sono stato ad Assisi il 6 settembre per pregare nel Santuario della Spogliazione e affidare al beato Carlo Acutis questo nuovo anno di vita comunitaria e di proposta oratoriana”.

(Foto: arcidiocesi di Milano)

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