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Oratori: Vino nuovo in otri nuovi. Educatori per l’oratorio che verrà
Riprende dopo una pausa di alcuni anni il Seminario di Pastorale Oratoriana, appuntamento tradizionale del Centro Oratori Romani dedicato a educatori e responsabili di oratorio, laici, religiosi e sacerdoti, per uno sguardo al mondo dell’oratorio da diversi punti di vista e in dialogo con le sempre nuove sfide pastorali. Titolo dell’incontro sarà ‘Vino nuovo in otri nuovi. Educatori per l’oratorio che verrà’ per una mattinata di approfondimento presso il Seminario Romano Maggiore (Piazza San Giovanni in Laterano, 4), dalle ore 8:30 alle ore 13:00 di sabato 12 ottobre.
Aprirà i lavori don Fabio Rosini, Direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Universitaria, che approfondirà il carisma educativo del catechista di oratorio. Seguirà una intervista a Roberto Mauri, autore del libro ‘Campo Base. L’oratorio che verrà?’ per lanciare la sfida di ricercare nuove forme pastorali. Concluderà, infine, la riflessione Fabrizio Lo Bascio, coordinatore del Centro Studi Pastorali del COR, che accompagnerà i partecipanti in una sintesi della giornata e nella riflessione sul sogno missionario del COR per gli oratori di Roma all’inizio di un nuovo anno pastorale.
“Il Seminario ha l’intenzione di riattivare una riflessione pastorale sull’oratorio” sottolinea Lo Bascio invitando l’intera comunità diocesana coinvolta negli oratori a partecipare per portare il proprio contributo. “Vogliamo aiutarci reciprocamente per la comprensione e la realizzazione efficace dell’oratorio, come esperienza educativa ecclesiale, con una tradizione tutta sua nel passato, con sfide educative e sociali nel presente, con un futuro da immaginare.
Abbiamo scelto di tratteggiarne tre: l’educatore, l’oratorio come esperienza educativa ed infine l’azione pastorale per l’oratorio a livello diocesano o cittadino. In qualche modo tutte e tre possono e devono rinnovarsi: un educatore che riscopre il suo carisma, un ‘vino nuovo’, un oratorio che assume una forma paradigmatica rinnovata, un ‘otre nuovo’ ed, infine, una prospettiva più ‘ampia’ che si interroga su come promuovere e diffondere tutto questo oggi nel tessuto ecclesiale e urbano di Roma”.
A Camerino inaugurato il nuovo Centro pastorale diocesano
Domenica 9 giugno a Camerino è stato inaugurato il nuovo Centro pastorale diocesano nei locali dell’ex seminario, di cui l’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche, mons. Francesco Massara, ne è stato il più convinto promotore, sensibile da sempre alla necessità di realizzare luoghi di aggregazione per le nuove generazioni. L’ex Seminario, danneggiato dal sisma del 2016, è stato ritenuto idoneo a questa ‘missione’ ed al termine di un’importante ristrutturazione, è riconsegnato all’arcidiocesi che lo mette a disposizione della comunità camerte.
Il nuovo Centro pastorale ospita alcune ampie sale per l’oratorio e gli incontri pastorali, un centro di ascolto della Caritas diocesana, un ambiente polivalente ed una spaziosa sala multimediale di ultima generazione. Per favorire le possibilità di incontro e di svago, il centro è dotato anche di uno spazio esterno attrezzato con un moderno campo da calcetto, uno da beach volley, oltre ad altri spazi verdi per i giochi. Grazie all’installazione di un ascensore, una parte dell’edificio ospita la casa del clero con cinque camere per i sacerdoti anziani che necessitano di assistenza in un ambiente familiare dove condividere la loro esperienza umana e sacerdotale.
Trentatré posti-letto sono riservati agli studenti, aggiungendo così ulteriore disponibilità di alloggio agli universitari, oltre quella già messa a disposizione nel Residence Next Generation, inaugurato nel centro storico di Camerino alla fine del 2022, come spiegato da una nota dell’arcidiocesi: “Per la prima volta, nel nostro territorio, viene realizzata un’opera fruibile contemporaneamente da tre generazioni (anziani, adulti e bambini), un significativo esempio di condivisione per promuovere il dialogo intergenerazionale, pur nella differenza delle attività pensate per ciascuno. Per questa ragione, l’arcivescovo ha voluto intitolare il nuovo Centro pastorale ad alcune figure camerti che hanno lasciato un’impronta indelebile nel cuore di tutti”.
La zona dedicata all’Oratorio ed alle attività pastorali è stata intitolata a Stefania Scuri e Maurizio Cavallaro, provenienti dall’esperienza dello scoutismo: la giovialità e lo spirito di servizio che hanno animato la loro vita rappresentano un esempio per tutti ed uno stimolo a ‘lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato’; mentre gli spazi sportivi esterni sono stati dedicati a mons. Quinto Martella.
Il Centro di ascolto gestito dalla Caritas diocesana, invece, è stato dedicato a mons. Renzo Rossi, sacerdote scomparso nel 2007, che è ricordato per la generosità e per l’aiuto materiale e spirituale che prodigava ai bisognosi. Infine, l’area esterna per le attività ludiche e sportive verrà intitolata a mons. Quinto Martella, morto nel 2020, il quale, come sacerdote ed insegnante, è sempre stato a contatto con i giovani, lasciando in eredità una significativa offerta che ha dato impulso alla realizzazione del Centro pastorale.
Inaugurando la struttura l’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche, mons. Francesco Massara, ha preso lo spunto da una canzone di Luciano Ligabue per spiegare la realizzazione di un ‘sogno’: “Dobbiamo imparare ad uscire dai localismi, in quanto ogni paese ha bisogno di un campanile, ma non di un nuovo campanilismo”.
Per quale motivo un nuovo centro pastorale diocesano?
“L’idea di un nuovo centro pastorale diocesano nasce dalla necessità di avere spazi d’incontro che si erano persi durante il terremoto del 2016. Un luogo dove poter usufruire di tutto quello che necessita per integrare le relazioni e la formazione delle nostre comunità provate in tutti questi anni”.
Un luogo in cui possono coesistere tre generazioni (bambini, giovani ed anziani): è possibile un dialogo intergenerazionali?
“E’ possibile un dialogo intergenerazionale che porta ad una ricchezza tra la sapienza degli anziani, la gioia dei bambini ed i sogni dei nostri giovani … un cammino di crescita e di scambi che porterà ad una società migliore”.
C’è anche un centro di ascolto della Caritas: quanto è importante ascoltare?
“Il centro di ascolto offre un’attenzione alle povertà del territorio .Oggi si sente molto, ma si ascolta poco e si dedica poco tempo di qualità. Diventa necessario aprire i nostri cuori per incontrare Dio ed i poveri che ci stanno intorno”.
In quale modo la Chiesa cerca di fornire risposte alle domande dei giovani?
“La Chiesa è da sempre vicina ai giovani: li ascolta, li accompagna, li aiuta a realizzare quei sogni che a volte la società di oggi infrange. Loro sono il nostro presente ed il nostro futuro”.
Ad otto anni dal sisma si intravede qualcosa?
“Ad otto anni dal sisma come Chiesa stiamo portando avanti la ricostruzione con grande fatica ma con grande determinazione, sostenendo da sempre che non c’è una ricostruzione delle case senza una ricostruzione sociale ed economica. Solo così questo territorio non morirà”.
(Tratto da Aci Stampa)
Torna la festa degli oratori estivi di Roma a Zoomarine
Immancabile con l’arrivo dell’estate e la conclusione delle scuole, l’avvio in moltissime parrocchie di Roma degli oratori estivi, che stanno accogliendo, già da questa settimana, migliaia di bambini e ragazzi. Come tradizione, i gruppi si ritroveranno giovedì 20 giugno per la tradizionale Festa degli Oratori Estivi presso il parco divertimenti di Zoomarine alle porte di Roma per una giornata, affidata all’organizzazione del Centro Oratori Romani, all’insegna del divertimento, ma anche dell’incontro e della condivisione che contraddistingue sempre l’esperienza estiva degli oratori.
Gli oratori verranno accolti a partire dalle ore 9.30 dagli animatori e la Festa degli Oratori Estivi 2024 verrà inaugurata anche quest’anno ufficialmente dal Vescovo ausiliare del settore sud, don Dario Gervasi, che porterà il saluto a bambini, ragazzi e ai tanti animatori a servizio di questo appuntamento che da oltre 10 anni accompagna l’esperienza estiva delle parrocchie. All’interno del parco divertimenti bambini e animatori potranno godere di tante attrazioni, colorando con la loro presenza gioiosa ogni spazio disponibile, sperimentando anche in questa occasione la bellezza di sentirsi parte della grande famiglia dell’oratorio
A Roma moltissime parrocchie offrono ogni estate questa gioiosa proposta pastorale alle famiglie del territorio, accogliendo nelle varie zone della città, dal centro alla periferia, da nord a sud migliaia di bambini e ragazzi. La diocesi di Roma ha realizzato anche quest’anno il sussidio per l’estate dal titolo ‘L’Isola del Tesoro’ adottato da moltissime comunità con l’intento di proporre, in uno speciale cammino di crescita, un’avventura estiva capace di coinvolgere piccoli e grandi, nella ricerca di un tesoro per il quale valga la pena spendere tutte le energie a partire dai propri talenti.
I gruppi di animatori, in gran parte composti da adolescenti entusiasti, da settimane si stanno preparando per organizzare al meglio accoglienza e attività (tra giochi, catechesi, preghiera, laboratori ma anche tornei e gite) coadiuvati da giovani responsabili, adulti e sacerdoti, tutti a servizio di un progetto che sostiene le famiglie e regala ai più piccoli qualche settimana di gioia ed allegria. Il sussidio 2024, progetto del Servizio di Pastorale Giovanile diocesano e coordinato dal COR, è stato realizzato negli ultimi mesi da una ampia redazione con la partecipazione di ACR Roma, Agesci Regione Lazio e Anspi Roma, insieme a giovani animatori, e sacerdoti delle parrocchie romane. Tutti i materiali sono disponibili sul sito insieme al modulo per iscriversi alla festa del 20 giugno (https://www.oresroma.org/attivita/festa-ores ).
A Camerino sarà inaugurato il nuovo Centro pastorale
Domenica 9 giugno, alle ore 16.00, a Camerino, avrà luogo l’inaugurazione del nuovo Centro pastorale diocesano nei locali dell’ex Seminario, in via Macario Muzio n. 8. L’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche, mons. Francesco Massara, ne è stato il più convinto promotore, sensibile da sempre alla necessità di realizzare luoghi di aggregazione per le nuove generazioni.
L’ex Seminario, danneggiato dal sisma del 2016, è stato ritenuto idoneo a questa ‘missione’ ed al termine di un’importante ristrutturazione, è riconsegnato all’arcidiocesi che lo mette a disposizione della comunità camerte.
Il nuovo Centro pastorale ospiterà alcune ampie sale per l’Oratorio e gli incontri pastorali, un Centro di ascolto della Caritas diocesana, un ambiente polivalente e una spaziosa sala multimediale di ultima generazione. Per favorire le possibilità di incontro e di svago, il Centro sarà dotato anche di uno spazio esterno attrezzato con un moderno campo da calcetto, uno da beach volley, oltre ad altri spazi verdi per i giochi. Grazie all’installazione di un ascensore, una parte dell’edificio ospiterà la Casa del clero con cinque camere per i sacerdoti anziani che necessitano di assistenza in un ambiente familiare dove condividere la loro esperienza umana e sacerdotale.
33 posti letto saranno riservati agli studenti, aggiungendo così ulteriore disponibilità di alloggio agli universitari, oltre quella già messa a disposizione nel Residence Next Generation, inaugurato nel centro storico di Camerino alla fine del 2022.
“Per la prima volta, nel nostro territorio, viene realizzata un’opera fruibile contemporaneamente da tre generazioni (anziani, adulti e bambini), un significativo esempio di condivisione per promuovere il dialogo intergenerazionale, pur nella differenza delle attività pensate per ciascuno. Per questa ragione, l’arcivescovo ha voluto intitolare il nuovo Centro pastorale ad alcune figure camerinesi che hanno lasciato un’impronta indelebile nel cuore di tutti”, spiega una nota della diocesi.
La zona dedicata all’Oratorio ed alle attività pastorali sarà intitolata a Stefania Scuri e Maurizio Cavallaro prematuramente scomparsi, entrambi provenienti dall’esperienza dello scoutismo: la giovialità e lo spirito di servizio che hanno animato la loro vita rappresentano un esempio per tutti ed uno stimolo a ‘lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato’.
Il Centro di ascolto gestito dalla Caritas diocesana, invece, sarà dedicato a mons. Renzo Rossi, sacerdote scomparso nel 2007, che è ricordato per la generosità e per l’aiuto materiale e spirituale che prodigava ai bisognosi. Infine, l’area esterna per le attività ludiche e sportive verrà intitolata a mons. Quinto Martella, morto nel 2020, il quale, come sacerdote ed insegnante, è sempre stato a contatto con i giovani, lasciando in eredità una significativa offerta che ha dato impulso alla realizzazione del Centro pastorale.
(Foto: diocesi di Camerino-San Severino Marche)
Oratori: mons. Gervasi al COR chiede di annunciare il Vangelo ai bambini
Un forte invito a non lasciar perdere, a seguire l’esempio del fondatore, il Venerabile Arnaldo Canepa, ha espresso mons. Dario Gervasi, Vescovo ausiliare di Roma per il settore sud e delegato per l’ambito della cura delle età e della vita presiedendo la solenne celebrazione eucaristica a Santa Maria Odigitria al Tritone. L’appuntamento, organizzato dal Centro Oratori Romani per fare memoria della conversione del suo fondatore, ha visto soci e amici dell’associazione pregare insieme nella piccola chiesa legata alla storia di Canepa e al suo servizio fra i bambini e i ragazzi.
“E’ sempre molto importante tornare sui luoghi dove si è sentito che Dio parla”, ha esordito don Dario commentando il brano evangelico del giovane ricco. “Questa piccola chiesa, che oggi è sommersa dalla città prettamente turistica, ha visto il momento centrale della vita di Canepa, quando tutto quello che sarebbe stato il futuro della sua opera, il COR, è stata a lui donato, una sorta di radice di tutta l’associazione. Sono convinto che sia stato il suo rapporto personale con Dio a dargli la forza per rispondere alla chiamata, una vera irruzione dell’amore soprannaturale nella nostra piccolezza umana.
E’ un dono immenso che sicuramente ha vissuto anche Canepa perché la Madonna lo ha guardato con la stessa intensità con cui Gesù guarda il giovane ricco. Arnaldo, a differenza di quest’ultimo, ha risposto positivamente a questa chiamata. Nel tempo ha donato tutta la sua vita e le sue ricchezze per i ragazzi e per l’oratorio. Ha dedicato tutta la sua vita al servizio, alla sequela di Cristo ma certamente il suo segreto era questo rapporto speciale con il Signore. Una relazione che lo ha spinto a diventare quel seme che si è moltiplicato in migliaia e migliaia di giovani”.
Invitando i presenti a fare personalmente memoria della propria conversione, don Gervasi ha chiarito come “ritornare, alla conversione, ricordare che siamo stati mandati dal Padre con lo Spirito che ci guida, è fondamentale perché le nostre forze prima o poi si esauriscono. Quelle di Dio no! E’ importante chiedere al Signore una costante conversione: Dio ci conduce sempre avanti, ci aiuta ad affrontare quelle difficoltà dell’oggi e a Lui dobbiamo chiedere la forza di annunciare il Vangelo”.
Il Vescovo Gervasi ha anche sottolineato la geniale intuizione di Canepa per aver compreso come avviare l’oratorio in un periodo storico disastroso. “Lui stesso veniva da una vita borghese in un tempo complesso anche per la vita della Chiesa e della nostra città di Roma”, ha proseguito nel corso dell’omelia, “ma ha avuto questa forza intensa che si spiega solo per il forte rapporto personale con Cristo. La situazione di oggi è anch’essa drammatica perché i giovani vivono uno sbandamento generale enorme.
Chi gira di notte in questa nostra città conosce l’emergenza di giovani ed adolescenti, spesso preda di chi li spinge a buttarsi via. Ci vuole proprio il cuore di Canepa perché aiuti noi tutti a capire cosa si possa fare. Sono convinto che ogni ragazzo che riusciamo ad attirare all’oratorio, in qualche modo viene aiutato ad uscire da queste situazioni. Dovremmo capire come fare per avvicinare anche tutti loro. I giovani sono terreno fertile: se riuscissimo ad entrare nel loro cuore come faceva Arnaldo sicuramente potremmo portare avanti questa opera. Dobbiamo andare avanti, non perdere la fiducia e pensare che ogni ragazzo che si pone al servizio dei piccoli è una benedizione.
Adesso vedremo la partenza degli oratori estivi, che a Roma stanno vivendo un certo risveglio, ma dobbiamo andare avanti anche per quello feriale e credere che possiamo veramente incidere nella vita di questi ragazzi toccando il loro cuore, specie se il nostro rimane sempre aperto. Penso alla potenzialità del COR: dobbiamo capire insieme come fare perché i nostri oratori continuino ad essere un luogo sano per i nostri ragazzi”.
“Il Signore ci ha chiesto, a ciascuno personalmente e insieme come comunità del COR, di servirlo nella speciale vocazione all’oratorio mettendoci a disposizione della Chiesa di Roma e delle giovani generazioni” ha sottolineato da parte sua la Vicepresidente del COR, Micaela Castro, salutando il Vescovo all’inizio della celebrazione. “In ogni bambino che incontriamo riconosciamo il volto di Colui che ci ha chiamato e intendiamo accompagnarli verso un incontro personale con l’intera Trinità che abbiamo appena celebrato liturgicamente. Lo facciamo come catechisti e animatori, ma anche attraverso il servizio nei territori di questa grande e complessa città accompagnando sacerdoti e laici nella formazione e nella progettazione degli oratori”.
(Foto: COR)
Assegnati i fondi per il bando Oratori del COR per formarsi insieme
Il Centro Oratori Romani ha annunciato nei giorni scorsi, come previsto dal bando dello scorso aprile, il finanziamento dei progetti formativi di cinque reti di oratori in varie parti della città. Si sono aggiudicati i 10mila euro totali, stanziati dall’associazione fondata dal Venerabile Arnaldo Canepa, le reti avviate dagli oratori della XIII Prefettura (settore Nord), delle XIX e XXI Prefetture (settore Est), e delle XXIV e XXVI Prefetture (settore Sud) con un coinvolgimento complessivamente di 20 oratori che già operano in rete sostenuti dal COR con la presenza di appositi staff territoriali.
I progetti, tutti destinati a fornire formazione specialistica a responsabili ed animatori delle varie parrocchie coinvolte, verranno realizzati esaminando attentamente le necessità delle varie realtà e fornendo una proposta legata alle diverse realtà dei territori. Responsabili ed animatori potranno usufruire di percorsi personalizzati, secondo le necessità emerse nel processo di accompagnamento in corso, ricevendo così un supporto adatto agli oratori coinvolti e che possa portare frutto già a partire dal prossimo anno pastorale.
Questi i progetti finanziati dal COR in questo nuovo bando (dopo quello del 2021): Radici del Futuro – Oratori delle Parrocchie di Santa Maria Mater Ecclesiae, San Giovanni Battista de La Salle, San Giovanni XXIII (Prefettura XXIV – settore Sud) – Punteggio 97/100
Animatori Consapevoli – Oratori delle Parrocchie di Santa Maria Regina Pacis, Sant’Aurea, San Nicola di Bari, Santa Monica e Nostra Signora di Bonaria (Prefettura XXVI – Settore Sud) – Punteggio 88,5/100
Reteeeee … di Oratori – Oratori delle Parrocchie di S. Anna a Morena, San Raimondo Nonnato, San Ferdinando Re, Santa Barbara (XXI Prefettura – settore Est) – Punteggio 73/100
Responsabili Insieme – Oratori delle Parrocchie di SS. Corpo e Sangue di Cristo, S. Gaspare del Bufalo, Santa Caterina da Siena, San Giuda Taddeo (XIX Prefettura – settore Est) – Punteggio 72/100
Pensieri di rete divergenti – Oratori delle parrocchie del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, SS. Elisabetta e Zaccaria, S. Filippo Apostolo a Grottarossa, San Melchiade (XIII Prefettura – settore Nord) Punteggio 71,5/100.
“Siamo felici di poter finanziare le iniziative formative proposte dagli Oratori”, ha sottolineato il Presidente del COR, Stefano Pichierri, “specialmente perché sono frutto di coordinamento tra oratori di zone limitrofe e rappresentano ulteriori occasioni per proseguire il cammino di rete e il percorso intrapreso, generare relazioni, scambiare idee e stringere legami sulle tematiche missionarie e oratoriane. Sarà importante per i giovani e meno giovani formarsi anche in vista delle attività estive”.
I progetti ammessi al finanziamento verranno presentati nel corso di un apposito incontro per divulgare le idee progettuali degli oratori partecipanti. In autunno, a conclusione dei progetti, i risultati verranno condivisi in un nuovo appuntamento di confronto fra gli oratori per promuovere le attività finanziate e suggerire le buone pratiche nell’ambito della formazione degli animatori a Roma.
Milano e gli oratori, una storia che racconta anche la città oggi
Nello scorso febbraio all’Ambrosianeum di Milano è stato presentato ‘Il posto degli oratori – Una mappa delle proposte educative e ricreative per gli adolescenti di Milano’, uno studio qualitativo e quantitativo che offre una panoramica sulle proposte educative e ricreative offerte dai 146 oratori presenti nei 12 decanati in cui è suddivisa la città, realizzato tra maggio 2022 e gennaio 2023, anche attraverso la somministrazione di questionari online, da docenti e ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e del Politecnico.
Introducendo la ricerca la prof.ssa Rosangela Lodigiani, docente di sociologia dei processi economici e del lavoro, e la dott.ssa Veronica Riniolo, ricercatrice di sociologia, entrambe all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, hanno sottolineato la necessità della sfida educativa, divenuta urgenza dopo il Covid: “La sfida educativa, infatti, è divenuta ancora più centrale con la pandemia Covid-19, quando perfino il diritto di accesso alle proposte educative è vacillato ed il benessere psico-fisico degli adolescenti ha subito un forte contraccolpo…
Inoltre, le fasi di lockdown e la spinta alla remotizzazione dell’insegnamento hanno fatto risaltare ancor di più le disuguaglianze sociali, riflesse nella mancanza di dispositivi elettronici, dell’accesso ad Internet e delle condizioni minime per poter fruire della didattica a distanza, che hanno riguardato soprattutto gli adolescenti, provenienti da famiglie svantaggiate da un punto di vista socio-economico, spesso appartenenti alle minoranze etniche”.
Dallo studio emerge la distribuzione fitta e capillare degli oratori all’interno del comune di Milano, capace di offrire un servizio di prossimità, accessibile a piedi in 5-10 minuti in ogni quartiere. Inoltre una parte importante dello studio ha cercato di delineare l’identikit di chi frequenta l’oratorio e di individuare le motivazioni di tale scelta.
Accanto ai bambini e ai preadolescenti coinvolti nell’iniziazione cristiana (destinatari della pastorale giovanile ‘classica’) si osserva che, con l’aumentare dell’età, la presenza in oratorio diventa una presenza ‘ingaggiata’, ovvero impegnata a frequentare in modo attivo le proposte. Meno presenti dei bambini in termini numerici, i più grandi hanno una presenza più attiva:
“L’indagine fa emergere una apertura all’accoglienza e all’integrazione che nei fatti si realizza negli spazi aperti e nelle attività informali dell’oratorio, nelle attività educative e ricreative più strutturate e persino, anche se più raramente, nei percorsi di educazione alla fede, con soluzioni di inclusione anche molto diversificate tra loro. Soluzioni che riflettono la capacità ma anche la creatività di alcuni responsabili di oratorio, coadiutori, laici impegnati come catechisti o educatori, nel rendere inclusive le proposte”.
Una seconda parte della ricerca è dedicata ad esplorare i segni lasciati dalla pandemia anche nei preadolescenti e adolescenti che frequentano l’oratorio e le conseguenze sulla proposta educativa: si osserva che l’emergenza sanitaria ha spinto a sviluppare nuovi linguaggi, consentendo di innovare non tanto i contenuti ma il metodo delle proposte educative e ricreative instaurando rapporti più diretti con gli educatori, gli animatori e i volontari: è risultato così più facile entrare in contatto con le fragilità nascoste o meno visibili.
Per quale motivo una ricerca sugli oratori a Milano o, meglio, una mappatura territoriale?
“Nel 2021 c’è stata profonda ridefinizione dei confini dei decanati cittadini. Ridotti da 21 a 12 sono divenuti territori molto vasti di cui è importante conoscere le caratteristiche. Gli oratori sono ‘sentinelle’ e ‘sensori’ dei territori e delle comunità che li abitano, operano al fianco e talvolta in sinergia con altre realtà educative. La ricerca ha mappato le proposte educative e ricreative rivolte a adolescenti tra gli 11 e i 19 anni, studiando le principali caratteristiche socio-demografiche e urbanistiche i contesti in esse cui si situano e considerando, insieme agli oratori, le proposte provenienti anche da altri soggetti impegnati sul fronte educativo, del pubblico (centri di aggregazione giovanile, centri di aggregazione multifunzionali, biblioteche), e del privato profit (scuole di teatro, piscine e palestre) e non profit (associazioni e cooperative sociali)”.
In questo scenario gli oratori che ‘posto’ occupano? Come riescono a esprimere la loro unicità, ad annunciare il Vangelo?
“La mappatura ha evidenziato che gli oratori sono diffusi in modo capillare ed esteso su tutto il territorio di Milano rappresentando, in alcune aree, gli unici spazi aggregativi per i più giovani, rivelandosi preziosi specie per quanti hanno minore capitale culturale ed economico e vivono in contesti più svantaggiati. Da qualunque punto della città ci si metta in cammino, in massimo 10 minuti a piedi si può raggiungere un oratorio.
La prossimità che offrono gli oratori non è solo spaziale: l’oratorio assicura un luogo di accoglienza a ‘bassa soglia’, con accesso libero e gratuito, con tempi e spazi di incontro sia organizzati sia informali, con proposte strutturate e occasioni spontanee di condivisione, aperte a tutti ma non per questo aspecifiche. E’ anche tramite questa apertura che nella concretezza dei gesti quotidiani si testimonia e trasmette la fedeltà al Vangelo.
La tensione tra dentro e fuori, vicini e lontani resta però una costante che chiede di sperimentare linguaggi e forme nuove tanto per attrarre quanto per uscire. La pandemia è stata da questo punto di vista l’occasione per avviare cammini di condivisione per sottrarsi al ripiegamento autoreferenziale; cammini di apertura per lasciarsi provocare; cammini di comunità, convivialità, condivisione, co-protagonismo: quelle che la ricerca chiama le ‘4 C’ dell’oratorio”.
Come si caratterizza l’offerta educativa e ricreativa degli oratori?
“L’offerta degli oratori integra finalità diverse: di evangelizzazione e formazione cristiana, educative e formative, ricreative e di socializzazione, e lo fa attraverso un’ampia varietà di proposte: dall’oratorio estivo ai percorsi di formazione cristiana, dal gioco libero alle attività ricreative strutturate, a partire da quelle sportive, le più diffuse, dai ritiri alle esperienze di vita in comune, ai campi estivi e alle vacanze formative.
Con un mix modulato in funzione delle diverse fasce d’età e delle relative esigenze di accompagnamento, educazione personale e spirituale. Dal canto loro, ragazzi e ragazze esprimono chiaramente il bisogno di essere di confrontarsi su temi decisivi per la propria vita, con adulti significativi, ma anche di essere maggiormente protagonisti, di sperimentare spazi di autonomia, di ‘poter contare’ anche nella costruzione delle proposte a loro rivolte”.
Come si caratterizza la popolazione di giovani che frequenta gli oratori?
“Gli oratori accolgono con un universo giovanile plurale e frastagliato in cui si intrecciano appartenenze culturali, etniche e perfino religiose diverse (la presenza di giovani con background migratorio è ormai strutturale), ma anche differenze di genere e di età, differenti capacità e bisogni speciali, differenti desideri di protagonismo e di accompagnamento, nella fede, nella crescita personale. Di conseguenza all’oratorio spetta oggi più che mai di trovare la via per valorizzare questa pluralità, rafforzando le competenze educative per saper promuovere percorsi di integrazione e inclusione, di fatto rappresentando un laboratorio di cittadinanza plurale”.
(Tratto da Aci Stampa)
Bando ‘Oratori a sostegno della formazione’: il COR finanzia progetti per reti di oratori a Roma
Dopo la positiva esperienza nel 2021, il Centro Oratori Romani ha recentemente lanciato un nuovo Bando in favore degli oratori di Roma per finanziare progetti di formazione per catechisti, educatori e animatori. Entro il 19 aprile prossimo sarà possibile presentare le domande di partecipazione da parte di reti di oratori (con la presenza minima di 2 comunità coinvolte) tramite il form presente nella pagina dedicata del sito dell’associazione, che da quasi 80 anni promuovere la pastorale oratoriana a Roma seguendo il carisma del fondatore il Venerabile Arnaldo Canepa. Tutti i dettagli sono già disponibili insieme ai modelli da compilare e caricare. (https://www.centrooratoriromani.org/bando-oratori.html).
“Investire sul lavoro di rete avviato nei territori significa anche sostenere, in ogni modo, e supportare il cammino dei catechisti, ha sottolineato il Presidente del COR, Stefano Pichierri. La richiesta spesso è quella di formazione, per affrontare sempre meglio le difficili sfide educative di oggi. Per questo vogliamo fare in modo che non sia l’assenza di risorse a bloccare la ricerca di una formazione di qualità, anche mettendo insieme gli operatori di un territorio e delle parrocchie. Il Cor ci crede e offre questa ottima opportunità per crescere insieme”.
Il Bando ha l’obiettivo di finanziare iniziative formative rivolte agli animatori ed educatori degli oratori della Diocesi di Roma, ma anche di promuovere la cooperazione tra oratori dello stesso territorio con il fine di incoraggiare iniziative in un’ottica di percorso sinodale che ogni comunità è chiamata a compiere uscendo fuori dal proprio contesto di riferimento. La dotazione complessiva del Bando ammonta a € 10.000,00 e trova copertura grazie alle risorse messe in campo dal COR. La quota di finanziamento per i progetti presentati da reti di oratori ammonta al limite massimo di € 2.000,00. L’associazione si riserva di stanziare ulteriori risorse per il finanziamento del Bando stesso. Ogni oratorio e rete di oratori potrà partecipare ad un solo progetto. I progetti saranno valutati da un’apposita Commissione e quelli che risulteranno idonei e comprensivi della documentazione completa potranno partecipare alla selezione.
Sarà necessario indicare un oratorio capofila che svolgerà la figura di responsabile di tutte le fasi del progetto sia gestionali che di rendicontazione a conclusione. Sono rendicontabili spese inerenti a prestazioni professionali da parte di docenti o formatori. È permesso, inoltre, l’acquisto di materiali didattici, promozionali e accessori purché sia chiaramente indicata nel progetto la specifica correlazione alle attività educative e formative previste. I progetti ammessi al finanziamento dovranno essere presentati dagli oratori in un incontro organizzato dal COR con lo scopo di far conoscere e divulgare le idee progettuali a tutti gli oratori partecipanti al bando e dare evidenza ai risultati raggiunti.
Il Centro Oratori Romani è una associazione di laici fondata nel secondo dopoguerra dal Servo di Dio Arnaldo Canepa. Da quasi 80 anni promuove la pastorale oratoriana della Diocesi di Roma seguendo un proprio metodo originale, investendo sulla formazione degli animatori, in gran parte adolescenti e giovani, e operando nei territori per favorire la crescita degli oratori parrocchiali e la loro messa in rete. Attualmente associa una quarantina di realtà sparse in molti quartieri, soprattutto delle periferie, dove operano qualche centinaio di animatori e catechisti. Il COR collabora attivamente con l’Ufficio di Pastorale Giovanile diocesano e con il Forum degli Oratori Italiani (FOI).
‘Il posto degli oratori’ una ricerca sugli oratori milanesi
Nei giorni scorsi all’Ambrosianeum di Milano è stato presentato ‘Il posto degli oratori – Una mappa delle proposte educative e ricreative per gli adolescenti di Milano’, uno studio qualitativo e quantitativo che offre una panoramica sulle proposte educative e ricreative offerte dai 146 oratori presenti nei 12 decanati in cui è suddivisa la città, realizzato tra maggio 2022 e gennaio 2023, anche attraverso la somministrazione di questionari online, da docenti e ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e del Politecnico.
Domande entro il 15 febbraio domande per il servizio civile al COR
Anche quest’anno il Centro Oratori Romani mette a disposizione due posti per i volontari del Servizio Civile Universale per consentire ai giovani di vivere una esperienza formativa e di servizio all’interno delle attività dell’associazione. È già possibile presentare la domanda tramite la piattaforma DOL predisposta dal Dipartimento delle Politiche Giovanili ed il Servizio Civile Universale.