Papa Francesco ai giovani carabinieri: seguite l’esempio di Salvo D’Aquisto

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Ieri giornata di incontri per papa Francesco, che ai giovani carabinieri ha ricordato il gesto di Salvo D’Acquisto, che 80 anni fa fu ucciso dai nazisti per aver salvato un gruppo di civili durante un rastrellamento delle truppe naziste durante la seconda guerra mondiale:

“Ci fa bene guardare a questo vostro collega, alla missione che svolse con spirito di abnegazione, alla testimonianza estrema che ci ha lasciato. Facciamone memoria insieme, ma non per restare fissati nel passato quanto, piuttosto, per ritrovare motivazioni solide su cui costruire il futuro. Ricordare questo collega, cioè, non significa indugiare in una sterile commemorazione che rimane rivolta all’indietro, ma imparare, da quel sacrificio e da quella generosità, a rinnovare oggi l’impegno nell’Arma, a servizio del bene e della verità, a servizio della società”.

Il suo ‘sacrificio’ è attuale ancora oggi: “Anche oggi la storia e il sacrificio del Vice Brigadiere D’Acquisto rappresentano un monito di grande attualità: mentre viviamo un tempo inquinato dall’individualismo e dall’insofferenza nei confronti degli altri, oltre che dall’inasprimento di tante forme di violenza e di odio che vediamo nelle nostre città, la sua testimonianza ci consegna un messaggio carico della potenza dell’amore”.

Quindi rivolgendosi ai giovani carabinieri ha chiesto di seguire il suo esempio di giustizia: “A voi, che siete quotidianamente impegnati a servizio della giustizia e della legalità (e quanto bisogno di legalità c’è oggi!) vorrei dire che tutto questo trova la sua ragione e il suo fine ultimo nell’amore.

La giustizia, infatti, non tende semplicemente a comminare delle pene a chi ha sbagliato, ma a ristabilire le persone nel segno del rispetto e del bene comune…

E’ bello perciò che siate persone appassionate, appassionate come Salvo D’Acquisto; servitori dello Stato e del bene comune, che combattono l’ingiustizia, difendono i più deboli, offrono un senso di protezione alle nostre città. L’affetto degli italiani per voi testimonia che queste non sono solo parole ma, grazie all’esempio di tanti di voi, sono realtà!”

E’ stato un invito a non scoraggiarsi: “Non scoraggiatevi mai, non cedete alla tentazione di pensare che il male sia più forte, che al peggio non ci sia mai fine e che il vostro impegno sia inutile. Guardando a Salvo d’Acquisto, lasciatevi animare dalla passione per il bene.

E continuate, per favore, a manifestare vicinanza alla gente, che da sempre riconosce questo vostro bel tratto. Io benedico voi, i vostri familiari e affetti più cari: anche loro partecipano alla vostra missione!”

Ugualmente ai pellegrini coreani ha ricordato il sacrificio del martire sant’Andrea Kim Taegon, avvenuto nel XIX secolo: “Aveva un grande ardore per la diffusione del Vangelo. Si dedicò all’annuncio di Gesù con nobiltà d’animo, senza tirarsi indietro davanti ai pericoli e nonostante molte sofferenze: basti pensare che anche suo nonno e suo padre furono martirizzati e che sua mamma fu costretta a vivere come una mendicante”.

E’ stata un’esortazione ad avere lo zelo apostolico alla missione: “La vostra Chiesa, che sorge dal laicato ed è fecondata dal sangue dei martiri, si rigenera attingendo alle sue radici lo slancio evangelico generoso dei testimoni e la valorizzazione del ruolo e dei carismi dei laici.

Da questo punto di vista, è importante allargare lo spazio della collaborazione pastorale, per portare avanti insieme l’annuncio del Vangelo; sacerdoti, religiose e religiosi, e tutti i laici: insieme, senza chiusure.

 Il desiderio di donare al mondo la speranza del Vangelo apre il cuore all’entusiasmo, aiuta a superare tante barriere. Il Vangelo non divide, ma unisce; spinge a incarnarsi e a farsi prossimi dentro la propria cultura, dentro la propria storia, con mitezza e in spirito di servizio, senza mai creare contrasti, ma sempre edificando la comunione. Edificare la comunione. Riflettete bene su questo”.

E’ stato un invito ad essere ‘missionari della pace’: “Mentre Andrea Kim studiava teologia a Macao, dovette assistere agli orrori delle Guerre dell’oppio; eppure, in quel contesto conflittuale, riuscì a essere seme di pace per molti, dando prova della sua aspirazione a incontrare tutti e a dialogare con tutti.

E’ una profezia per la Penisola coreana e per il mondo intero: è lo stimolo a farsi compagni di strada e testimoni di riconciliazione; è la testimonianza credibile che l’avvenire non si costruisce con la forza violenta delle armi, ma con quella mite della prossimità. Affidiamo a sant’Andrea Kim il sogno di pace della Penisola coreana, che è sempre nei miei pensieri e nella mia preghiera”.

Infine, incontrando i compositori delle canzoni per il concerto di Natale papa Francesco ha sottolineato che la composizione richiede armonia e creatività: “E la composizione è un’arte impegnativa, che richiede, da una parte, conoscenza della musica con le sue regole e il suo linguaggio e, dall’altra, capacità di dare voce alle domande, alle ispirazioni e ai desideri del cuore…

Armonia e creatività. Non sono in contrasto: infatti la ricerca dell’armonia, che richiede impegno, dedizione e costanza, nella musica come nella vita, non umilia, ma libera l’unicità di ciascuno, offrendo all’artista gli strumenti per comunicarsi in modo comprensibile agli altri, così da diventare un dono costruttivo per la gioia di tutti”.

(Foto: Santa Sede)

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