Libera nos: un film per comprendere bene l’esorcismo

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Un lavoro lungo 10 anni per mostrare la verità sul rito dell’esorcismo: è questa la storia alle spalle del film ‘Libera nos – Il trionfo sul male’, distribuito dalla casa di produzione ‘Sine Sole Cinema’, sotto la regia dei coniugi Giovanni Ziberna e Valeria Baldan, formatisi alla ‘scuola’ di Ermanno Olmi, autori di un film su Veronica Giuliani, ‘Il risveglio di un gigante’.

Il film, che ha avuto un buon successo di pubblico nella stagione cinematografica appena conclusa, fornisce un’informazione corretta sul tema dell’esorcismo, facendosi portavoce del punto di vista della Chiesa cattolica su un rito ‘che è molto lontano da ciò che la cinematografia a cui siamo abituati propone’, ha raccontato Giovanni Ziberna presentando il film: “L’idea mi è venuta dopo che sono stato chiamato come ausiliare per un esorcismo, circa dieci anni fa. Io e Valeria, che ha ricoperto a sua volta questo ruolo, siamo partiti da un’intervista a padre Gabriele Amorth, per poi proseguire con tutte le altre”.

Quindi ai registi, Giovanni Ziberna e Valeria Baldan, abbiamo chiesto le motivazioni per cui hanno realizzato questo film: “Il titolo ‘Libera nos, il trionfo sul male’ si rifà alla preghiera del Padre Nostro, proprio quella preghiera che Gesù Cristo ha insegnato ai suoi discepoli.

La scelta di questo titolo vuole sottolineare proprio il fatto che esorcizzare gli ossessi è il mandato diretto di Nostro Signore, una Sua direttiva ricevuta assieme a quella di annunciare il Vangelo e guarire gli ammalati.

Invece il sottotitolo ‘il trionfo sul male’ vuole indicare la direzione che prende questo film: sì mostrare che il male esiste, ma che la forza di Dio è molto più potente e lo vince sempre.

Infatti il nostro film vuole ridimensionare un immaginario che è cresciuto grazie a diversi film di stampo horrorifico, che rappresentano il diavolo come una sorta di altra divinità negativa con un potere illimitato. La verità è diversa da come è stata fatta recepire in questi ambiti culturali o sottoculturali, ed è quella che il potere del demonio è limitato, limitato dalla permissione di Dio e dall’esercizio del nostro libero arbitrio.

Perciò è giusto temere l’influsso del diavolo perché, come dice l’etimologia del nome stesso, ci vuole‘dividere’ da Dio, ma bisogna comprendere che affidandosi al Signore non si deve temere nulla”.

Come avete affrontato cinematograficamente la questione del diavolo?

“La nostra scelta è stata quella di alternare, come su una ipotetica tavola rotonda, diversi esponenti degli esorcisti ognuno con la sua specifica formazione ed esperienza insieme a teologi, psicologi e psichiatri, in modo da affrontare la tematica nella sua complessità e poi di mostrare quello che succede durante un esorcismo attraverso delle scene di fiction interpretati da attori (i cui ruoli principali sono interpretati da Guido Laurjni, Michela Cembran, Federico Pieri).

Le direttive della Santa Sede sono chiare a riguardo ovvero vi è il divieto categorico di riprendere un reale esorcismo in modo da tutelare la privacy del posseduto e evitare spettacolarizzazioni e strumentalizzazioni.

Noi su questo siamo d’accordo e non crediamo che l’uso di parti di fiction alteri la veridicità dell’opera, infatti abbiamo scelto di raccontare fatti realmente accaduti, ma soprattutto non siamo andati in cerca di particolari effetti speciali per scioccare lo spettatore, perché, anche se è pur vero che durante gli esorcismi succedono eventi preternaturali, che trascendono le

leggi della fisica e della scienza in generale, la cosa che ci premeva maggiormente di raccontare è quello che avviene da un punto di vista spirituale e il perché si possa cadere nella trappola del nemico”.

Il diavolo esiste o è invenzione?

“Naturalmente noi possiamo dare una risposta da credenti quali siamo ovvero che il diavolo esiste. In questi dieci anni di ricerca e anche di esperienza diretta come ausiliari, cioè di coloro che aiutano il presbitero esorcista durante gli esorcismi, abbiamo raccolto tante prove di ciò, ma come disse Blaise Pascal: Dio non costringe nessuno a credere. Infatti c’è luce sufficiente per chi vuol credere; ma c’è buio sufficiente per chi non vuol credere”.

Come vi siete posti davanti agli esorcismi?

“Il partecipare agli esorcismi è stata una grazia e fu proprio questa esperienza che ci fece nascere l’idea di raccontare quello che realmente succede durante questo delicato magistero. La cosa più forte che abbiamo sentito è stato che durante l’esorcismo quello che ha paura è il demonio e come il Signore stia vicino a tutti i suoi figli.

Ma anche ci siamo resi conto di quanto ci fosse bisogno di formazione sia per il laici che per i sacerdoti, che purtroppo molto spesso sono all’oscuro di questi argomenti dato che purtroppo non esiste ancora nella loro formazione in seminario una preparazione adeguata”.

Per il film vi siete avvalsi di consulenze di esorcisti?

“Sì, abbiamo avuto il patrocinio e la supervisione dell’A.I.E. (Associazione Internazionale Esorcisti), nata con don Amorth e che si occupa proprio della formazione degli esorcisti; questo ci ha permesso di essere sicuri che i contenuti del film siano in linea con la verità della Chiesa cattolica e l’esperienza diretta degli esorcisti, dato che l’A.I.E. è riconosciuta ufficialmente dalla Santa Sede”.

Quale è il messaggio del film?

“Il film, come il sottotitolo indica, vuole raccontare il trionfo sul male, ma vuole anche essere una vera e propria guida e catechesi in modo da fare chiarezza su questi argomenti e portare gli spettatori a sostituire la paura con l’amore verso il Signore e la sua Santissima Madre, l’ultima parte del film è appunto dedicata al ruolo di Maria Santissima negli esorcismi con le testimonianze dirette degli esorcisti, in primis quella di don Amorth a cui il film è dedicato”.

Quanto è stato importante scoprire questo rito per il percorso di fede?

“E’ stata la nostra ‘università spirituale’. All’interno di quel rito abbiamo capito l’importanza della preghiera, del rosario, dell’intercessione dei santi. Tutte cose oggi snobbate, ma che nell’esorcismo lasciano trasparire la loro infinita potenza. Le preghiere al diavolo fanno malissimo, e lì lo si vede in modo plastico, incontrovertibile”.

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