XI Domenica: gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date!

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Gesù, che ha assunto la natura umana pur essendo Dio, si è incarnato, ha voluto diventare anche uomo per costituire il Regno di Dio tra gli uomini; un Regno eterno ed universale dove non c’è discriminazione tra ebreo e pagano, schiavo e uomo libero, ignorante o dotto, ma c’è l’uomo creato a sua immagine e somiglianza, c’è l’uomo creato per la vita eterna.

A differenza dell’Antica Alleanza sancita tra Dio e Abramo, dal quale verrà fuori l’antico popolo di Dio,  la Nuova Alleanza, realizzata da Cristo e sancita dal suo sacrificio sulla croce, è stipulata tra Dio e l’uomo, ogni uomo. Ecco perché il Vangelo evidenzia che Gesù nel vedere la folla si commosse: erano come pecore senza pastore, una folla immensa tanto che Gesù, che aveva chiamato i Dodici apostoli a seguirlo, disse: ‘La messe è molta, gli operai sono pochi; pregate il padre, padrone della messe perché mandi operai nella sua messe’, nella sua vigna, in mezzo al popolo chiamato alla salvezza.

La salvezza infatti operata da Gesù si attua per opera dello Spirito santo, ma Dio si serva dell’uomo per parlare agli uomini. Dio, come vedi, non è muto ma parla sempre per mezzo dei suoi operai che chiama ed invita; non comanda ma promette; non chiede ma vuole donarsi per salvarci; non impone ma invita con la dolcezza del padre. Queste sono le caratteristiche fondamentali dell’agire di Dio e richiedono da parte dell’uomo ‘ascolto’; la risposta al suo appello deve essere libera e responsabile.

 L’invito di Dio è gratuito, è l’espressione della sua volontà di comunione con l’uomo per renderlo collaboratore nell’opera della salvezza.  Gesù dà inizio alla sua vita pubblica chiamando attorno a sé  i dodici Apostoli, mentre nell’Antica alleanza Dio aveva chiamato Mosè, quando ebbe compassione della folla divenuta schiava del faraone e dell’Egitto. Mosè divenne così il suo inviato e condottiero mentre Dio non dimenticò mai il suo popolo che in modo mirabile condusse fuori dall’Egitto come fa l’aquila con i suoi aquilotti.

Nella pienezza dei tempi Gesù in favore della folla costituì il collegio apostolico dando potere sugli spiriti impuri per scacciarli e il potere  di guarire ogni malattia ed infermità. Per l’evangelizzazione sceglie gli Apostoli: uomini culturalmente impreparati, sprovvisti di mezzi materiali perché la salvezza, la conversione non è mai opera umana ma divina, opera dello Spirito Santo. Da parte dell’uomo necessitala fede e la grazia, virtù indispensabili.

Nell’Antica Alleanza Dio premia la Fede di Abramo che rispose all’invito: ‘eccomi’ e lasciò subito la sua terra e si mise in cammino. Nella Nuova Alleanza Gesù invita gli Apostoli, che lasciano tutto e lo seguono. Dodici sono pochi? Gesù esorta alla preghiera: “La messe è molta, è abbondante, gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe”. Seguire Cristo significa annunciare il suo messaggio di salvezza nella consapevolezza  che Gesù è Via, Verità e Vita.

Questo dovrà essere il tema da diffondere, l’argomento su cui discutere, il motivo del vivere da vero cristiano. Il modello da imitare è solo Cristo, che prega il Padre ed  invita i suoi dicendo: ‘Vi ho dato l’esempio’. La giornata del cristiano deve essere scandita dai tempi della preghiera durante i quali il cristiano si intrattiene in un colloquio rigenerante con il Padre, che invochiamo ‘Padre nostro che sei nei cieli’.

Unica aspirazione del cristiano deve essere la realizzazione del regno di Dio, dove siamo chiamati ad essere ‘un solo corpo e un solo spirito, come diceva l’apostolo Paolo, come una sola è la speranza alla quale siamo stati chiamati’. I Pastori debbono vivere in modo disinteressato: ‘gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date’. I talenti ricevuti da Dio, i carismi di cui ogni cristiano è dotato sono dono di Dio; niente abbiamo che non abbiamo ricevuto.

Dio conferisce i suoi doni non come privilegio esclusivo per alcuni ma tutto deve circolare e diffondersi per il bene di tutti; siamo come tessere dello stesso mosaico o cellule dello stesso organismo: il corpo mistico di Cristo  e, perciò, da Dio a noi, da noi ai fratelli. ‘Amatevi, dice Gesù alla sua Chiesa, come io vi ho amato’; mi chiamate Signore e maestro e dite bene; vi ho dato l’esempio: fate come io ho fatto e il Padre vi riconoscerà come figli di Dio, eredi del regno.

La vita cristiana deve essere pertanto una vera missione dove ognuno è chiamato ad essere operaio nella vigna del Signore; operai generosi ed attenti: uomini e donne, fratelli e sorelle capaci di condividere con gli altri ciò che di bello e di buono Dio nella sua misericordia ci ha affidato. Strada facendo , dice Gesù, vivendo la vostra vita come testimoni dell’amore di Dio, annunziate a tutti che il Regno di Dio è vicino, consapevoli che non siamo figli della terra ma del cielo.

Compito di ciascuno è far giungere a tutti con la parole e con l’esempio il messaggio divino di salvezza : date, allora, diffondete l’esperienza della vostra fede e della vostra speranza, l’esperienza dell’amore di Dio che invochiamo: “Padre nostro che sei nei cieli”. Si legge già nel libro dell’esodo. “Se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia Alleanza, voi sarete per me un regno di sacerdoti ed una nazione santa (Esodo 19, 4-6).   

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