La Chiesa in preghiera contro la tratta delle persone

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“Oggi si celebra la Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili. Sono circa tre milioni le ragazze che, ogni anno, subiscono tale intervento, spesso in condizioni molto pericolose per la loro salute. Questa pratica, purtroppo diffusa in diverse regioni del mondo, umilia la dignità della donna e attenta gravemente alla sua integrità fisica”.

Così papa Francesco ha ricordato la Giornata contro le mutilazioni genitali femminili all’angelus di domenica scorsa, ricordando la Giornata mondiale di preghiera contro la tratta di persone:

“E martedì prossimo, memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita, si celebrerà la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone. Questa è una ferita profonda, inferta dalla ricerca vergognosa di interessi economici senza alcun rispetto per la persona umana.

Tante ragazze (le vediamo sulle strade) che non sono libere, sono schiave dei trafficanti, che le mandano a lavorare e, se non portano i soldi, le picchiano. Oggi succede questo nelle nostre città. Pensiamoci sul serio.

Davanti a queste piaghe dell’umanità, esprimo il mio dolore ed esorto quanti ne hanno la responsabilità ad agire in modo deciso, per impedire sia lo sfruttamento sia le pratiche umilianti che affliggono in particolare le donne e le bambine”.

Ed il tema di questa VIII edizione è sulla cura, ‘La forza della cura. Donne, economia e tratta di persone’, proponendo una maratona online di preghiera, dalle ore 9 alle ore 17: si partirà dall’Oceania, l’Asia e il Medio Oriente per poi passare in Africa, Europa, Sud America e concludersi con il Nord America. Sarà trasmessa in diretta streaming in cinque lingue (francese, inglese, italiano, portoghese, spagnolo) sul sito della giornata, come ha affermato suor Maria Rosa Venturelli:

“Abbiamo preparato un video, realizzato in una casa famiglia di Avezzano dove ci sono alcune sorelle che aiutano le ragazze vittime di tratta… La Giornata è dedicata in particolare alle donne, anche se il fenomeno tratta ha diversi ambiti: c’è quello dello sfruttamento sessuale, dello sfruttamento lavorativo, dello sfruttamento dei minori anche per il commercio degli organi, e poi c’è il fenomeno delle bambine-spose. Tutti sono in continua evoluzione e cambiamento”.

 E questo anno sarà anno giubilare per santa Bakhita, in quanto il 2022 segna i 75 anni dalla morte avvenuta a Schio l’8 febbraio del 1947. A causa del Covid le celebrazioni canossiane saranno, almeno per ora, ridotte al minimo.

Le madri di Schio, che curano il santuario dove si conservano le sue spoglie, per questa ricorrenza hanno scelto un profilo spirituale e mistico, secondo la cifra della santa, intitolandolo ‘Bakhita maestra di ascolto’. Oltre alla novena, un triduo di adorazione: In ascolto dei prigionieri; In ascolto della speranza; In ascolto della famiglia. Le meditazioni mettono in relazione testimonianze tratte dalla Positio con brani biblici.

Secondo il Piano Strategico 2022–2025 delle Nazioni Unite ‘Entity for Gender Equality and the Empowerment of Women (UN-Women)’ a fronte di un miglioramento generale della condizione femminile a livello globale, fino all’arrivo della pandemia, restano significative le disuguaglianze registrate in tutti gli ambiti più importanti della vita sociale: salute, lavoro, educazione, politica.

Alcuni dati di seguito riportati sono inequivocabili: il tasso di partecipazione, tra i 25-54 anni, alla forza lavoro è pari al 90% per gli uomini e poco meno dei due terzi per le donne; per 2.700.000 donne esistono forti ostacoli di natura legale e giuridica, oltre che culturale, alle pari opportunità lavorative; il divario salariale globale tra donne e uomini è stimato al 23%;

le donne svolgono tre volte più degli uomini il lavoro domestico e di cura non retribuito; le donne tra i 25-34 anni hanno un rischio povertà molto più alto rispetto agli uomini; il 30% delle giovani donne non studiano, non lavorano, non seguono alcun corso di formazione (mentre per gli uomini giovani è il 13%); i due terzi degli analfabeti nel mondo sono donne.

Secondo le statistiche delle Nazioni Unite sulla tratta di persone le donne e le bambine rappresentano il 72% delle vittime della tratta identificate e la percentuale di donne e bambine aumenta significativamente nel contesto della tratta per sfruttamento sessuale; un mercato che rappresenta i 2/3 dei profitti generati dallo sfruttamento.

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