Sant’Antonio unisce Padova e Venezia

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Al termine della festa di sant’Antonio da Padova la stessa è stata vista sui Social da oltre 1.450.000 persone in Italia e nel mondo, agevolati dal sito in versione inglese proposto quest’anno in aggiunta a quello italiano. Naturalmente con il passare delle ore questi dati aumenteranno ulteriormente per una questione di fusi orari.

Qualche dettaglio particolare: il sito italiano è stato visitato da più di 50.000 persone e sono state oltre 24.000 le candele virtuali accese e le preghiere scritte sul sito e sui social dall’Italia, come sono stati generati oltre 3.400 santini digitali. Inoltre più di 14.000 persone hanno visitato il sito internazionale; sono state oltre 3.200 le candele virtuali accese e le preghiere scritte sul sito e sui social da tutto il mondo e sono stati generati oltre 1.000 santini digitali.

Per quanto riguarda le visite il conta persone alla Cappella del Tesoro aveva registrato 6.147 dall’apertura della basilica e dall’inizio della Tredicina i passaggi sono stati in totale 27.090. Inoltre i post che hanno promosso l’iniziativa 13giugno.org per i devoti italiani e june13th.org per quelli di lingua inglese nelle scorse due settimane sono stati visti da oltre 5.600.000 persone, 1.600.000 in più rispetto al 2020.

Sono state oltre 40.000 le famiglie italiane che hanno chiesto di poter ricevere a casa loro il tradizionale Pane di sant’Antonio. Di queste, 27.000 lo hanno fatto online, a dimostrazione di come i devoti sono presenti in internet ed esprimono la propria devozione online.

Inoltre  quest’anno la festa del Santo patavino si è svolta a Padova ed a Venezia: infatti per la prima volta dal 1652 ha fatto ritorno, temporaneamente, a Padova la preziosa reliquia dell’avambraccio sinistro di frate Antonio da Lisbona, custodita all’interno della Madonna della Salute di Venezia:

per la prima volta l’avambraccio di Sant’Antonio, la più grande reliquia esistente del santo più venerato al mondo, ha lasciato Venezia dopo aver effettuato un tragitto che ha toccato alcuni luoghi significativi della terraferma veneziana, alla volta di Padova, dove è stata esposta sull’altare maggiore della basilica, ricongiungendosi al corpo di Antonio, restando fino al 20 giugno.

Nell’omelia della celebrazione eucaristica il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, ha ricordato la liberazione di Marco Zennaro, l’imprenditore veneziano recluso in un carcere in Sudan, esprimendo grande preoccupazione per le sue condizioni fisiche e psicologiche:

“Desidero anche rivolgere un pensiero a Marco Zennaro, veneziano, papà di tre bambini, che da oltre due mesi si trova in Sudan in stato di detenzione; la sua salute fisica e psicologica desta gravi preoccupazioni e confidiamo che le iniziative poste in atto a suo favore permettano di risolvere la complicata vicenda. Preghiamo affinché Marco possa al più presto essere restituito alla sua famiglia, così duramente provata da tale drammatica vicenda”.

Ha ricordato che il pellegrinaggio è un cambiamento di vita: “l pellegrinaggio sulle orme di sant’Antonio ci ha condotti, come detto, da Venezia a Padova; il motivo è la peregrinatio della reliquia del Santo che da oltre tre secoli e mezzo è custodita presso la basilica della Madonna della Salute, amatissima dai Veneziani e dalle genti venete, e che (per la prima volta) viene solennemente esposta a Padova, per una settimana, prima di far ritorno, questa volta via acqua, in laguna”.

Ed ha ricordato sant’Antonio come ‘insigne predicatore’: “Insigne e appassionato predicatore, tanto da essere proclamato da Pio XII ‘Dottore evangelico’ per i suoi continui richiami al Vangelo, dotato di grande capacità d’attrarre la gente del suo tempo, Antonio ha portato quella Parola di Dio di cui noi oggi abbiamo più bisogno di ieri”.

Nel mondo contemporaneo è necessario essere ‘ristorati’ dalla Parola di Dio: “Sì, soprattutto coloro che vivono il tempo della prova e della sofferenza, ma tutti abbiamo bisogno d’esser ‘ristorati’ in primo luogo dalla Parola di Dio, perché il ‘ristoro’ che ci serve per ripartire davvero non è solo quello economico (pur necessario) ma dell’anima, del cuore.

Abbiamo bisogno di recuperare le motivazioni forti della vita cristiana e di una cittadinanza che sia degna della fede che professiamo, una fede non confessionale ma che rispetta e vede la religione come riferimento importante non solo per il passato ma anche per la coscienza attuale dei cittadini”.

Il pellegrinaggio non è folklore: “Per questo, il nostro pellegrinaggio da Venezia a Padova con la reliquia di Antonio non ha nulla di magico o folcloristico; piuttosto, ci rimanda al Santo e soprattutto a Dio ed esprime la nostra fede nel Signore Gesù.

Indica che Lui è presente e vicino a noi uomini e donne di oggi (anche nelle sofferenze e incertezze più grandi) e fa emergere il desiderio della santità, ossia di una vita piena e realizzata, capace di generare frutti di pace e bene, come è avvenuto per sant’Antonio”.

Inoltre il patriarca ha sottolineato che “la santità è un percorso di crescita nella verità e nella carità, come Antonio ha ben attestato… La santità è un cammino quotidiano, un cammino per tutti, un cammino di popolo.

Sant’Antonio ci accompagni sempre lungo questo cammino e non ci faccia mai mancare la sua potentissima intercessione, per il bene e la salvezza di tutti noi e delle nostre comunità ecclesiali e civili”.

(Foto: Patriarcato di Venezia)

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