Il papa alla comunità filippina: portate la gioia della fede

Condividi su...

A Manila lo scorso 6 febbraio si è aperto il Giubileo dei 500 anni di evangelizzazione dell’arcipelago nella cattedrale dell’Immacolata Concezione, presieduta dal nunzio apostolico, mons. Charles John Brown, e da mons. Broderick Pabillo. Dal punto di vista storico, il vangelo è stato portato nelle Filippine dall’esploratore spagnolo Ferdinando Magellano. Il l tema del messaggio dei 500 anni è ‘Gifted to give’, che ricorda la frase evangelica ‘Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date’.

E ieri nella basilica di san Pietro papa Francesco ha celebrato la messa con la comunità filippina, ricordando che ‘Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito’:

“Qui c’è il cuore del Vangelo, qui c’è il fondamento della nostra gioia. Il contenuto del Vangelo, infatti, non è un’idea o una dottrina, ma è Gesù, il Figlio che il Padre ci ha donato perché noi avessimo la vita. Gesù è il fondamento della nostra gioia non è una bella teoria su come essere felici, ma è sperimentare di essere accompagnati e amati nel cammino della vita”.

Nell’omelia il papa si è soffermato su due termini, ‘ha tanto amato’ e ‘ha dato’: “Queste parole, che Gesù rivolge a Nicodemo, un anziano giudeo che voleva conoscere il Maestro, ci aiutano a scorgere il vero volto di Dio. Egli da sempre ci ha guardati con amore e per amore è venuto in mezzo a noi nella carne del Figlio suo.

In Lui ci è venuto a cercare nei luoghi in cui ci siamo smarriti; in Lui è venuto a rialzarci dalle nostre cadute; in Lui ha pianto le nostre lacrime e guarito le nostre piaghe; in Lui ha benedetto per sempre la nostra vita.

Chiunque crede in Lui, dice il Vangelo, non va perduto. In Gesù, Dio ha pronunciato la parola definitiva sulla nostra vita: tu non sei perduto, tu sei amato. Sempre amato”.

Il secondo termine di riflessione è consistito sul dono della vita: “Proprio perché ci ama così tanto, Dio dona sé stesso e ci offre la sua vita. Chi ama esce sempre da sé stesso, non dimenticatevi di questo: chi ama esce sempre da sé stesso. L’amore sempre si offre, si dona, si spende.

La forza dell’amore è proprio questa: frantuma il guscio dell’egoismo, rompe gli argini delle sicurezze umane troppo calcolate, abbatte i muri e vince le paure, per farsi dono. Questa è la dinamica dell’amore: è farsi dono, darsi”.

Dio ha donato sé stesso al mondo: “Il suo amore è così grande che non può fare a meno di donarsi a noi. Quando il popolo in cammino nel deserto fu attaccato dai serpenti velenosi, Dio fece fare a Mosè il serpente di bronzo; in Gesù, però, innalzato sulla croce, Lui stesso è venuto a guarirci dal veleno che dà la morte, si è fatto peccato per salvarci dal peccato. Non ci ama a parole Dio: ci dona suo Figlio perché chiunque lo guarda e crede in Lui sia salvato”.

Per il papa solo chi ama è capace di donare: “Questa è anche la chiave per comprendere la nostra vita. È bello incontrare persone che si amano, che si vogliono bene e condividono la vita; di loro si può dire come di Dio: si amano così tanto da dare la loro vita. Non conta solo ciò che possiamo produrre o guadagnare, conta soprattutto l’amore che sappiamo donare”.

Rivolgendosi alla comunità filippina il papa ha invitato a conservare la fede: “Portate la fede, quell’annuncio che voi avete ricevuto 500 anni fa, e che portate adesso. Voglio dirvi grazie per la gioia che portate nel mondo intero e nelle comunità cristiane.

Penso, come ho detto, a tante esperienze belle nelle famiglie romane, ma è così in tutto il mondo, dove la vostra presenza discreta e laboriosa ha saputo farsi anche testimonianza di fede. Con lo stile di Maria e di Giuseppe: Dio ama portare la gioia della fede con il servizio umile e nascosto, coraggioso e perseverante”.

Infine ha invitato ad essere missionari: “Quell’annuncio cristiano che avete ricevuto è sempre da portare agli altri; il vangelo della vicinanza di Dio chiede di esprimersi nell’amore verso i fratelli; il desiderio di Dio che nessuno vada perduto domanda alla Chiesa di prendersi cura di chi è ferito e vive ai margini.

Se Dio ama così tanto da donarci sé stesso, anche la Chiesa ha questa missione: non è inviata a giudicare, ma ad accogliere; non a imporre ma a seminare; la Chiesa è chiamata non a condannare ma a portare Cristo che è la salvezza…

E’ bella e attraente una Chiesa che ama il mondo senza giudicarlo e che per il mondo dona sé stessa. Cari fratelli e sorelle, mi auguro che sia così, nelle Filippine e in ogni parte della terra”.

(Foto: Santa Sede)

151.11.48.50