I Gesuiti ricordano p. Bachelet
Nei giorni scorsi all’età di 98 anni è morto il gesuita p. Paolo Bachelet, fratello di Vittorio, leader dell’Azione cattolica ed esponente della Dc, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1980.
Paolo Bachelet nacque a Roma il 29 marzo del 1922, poi nel 1941 entrò nella Compagnia di Gesù ad Ariccia. Fu ordinato sacerdote nel ’51 e gli ultimi voti li pronunciò nel ’58. Negli anni ha lavorato molto nelle scuole gesuite come insegnante e poi come preside. E’ stato padre spirituale e confessore nel Seminario di Segni.
Il confratello p. Armando Ceccarelli così lo ha ricordato: “In quegli anni era molto amato sia dagli studenti che dai docenti universitari che in lui vedevano un consigliere ed una guida spirituale. Con le sue doti sapeva sempre costruire rapporti di unità e di dialogo. Colpiva tutti per la capacità di ascoltare. Negli anni della Cappella de La Sapienza di Roma lo cercavano tutti, non solo coloro che appartenevano all’università. Molti ex seminaristi di Anagni, diventati parroci e anche vescovi, continuavano a farsi guidare spiritualmente da lui”.
In un’intervista a p. Filippo Rizzi, pubblicata nel 2012 da Avvenire, p. Paolo Bachelet parlò dell’eredità culturale di suo fratello: “Credo che innanzitutto sia importante mantenere viva la memoria di quei fatti e così allo stesso tempo tenere viva nei giovani la drammatica lezione che ci viene da quei terribili anni. Ma allo stesso tempo ritengo che sia necessario far conoscere alle giovani generazioni i grandi esempi di coraggio e di rettitudine di molte vittime del terrorismo.
Di mio fratello Vittorio mi torna spesso in mente la sua mitezza di carattere. Sul cartoncino-ricordo di Vittorio, accanto alla foto del suo volto sorridente sono stati riportati due passi biblici. Il primo è l’invito che Dio ha fatto per incoraggiare il suo popolo a non avere paura e ad affidarsi a lui. L’altro riporta alcune delle beatitudini del Vangelo di Matteo.
E non è un caso che virtù come mitezza, giustizia, misericordia e coraggio siano alcuni degli aspetti che hanno caratterizzato la vita di Vittorio. Credo che tutto questo bagaglio di memoria e di esempi di persone coraggiose, miti e rette possa aiutare i giovani a leggere la storia passata in modo positivo e allo stesso tempo a mantenere alta la coscienza civile del nostro Paese”.
La Compagnia di Gesù così lo ha ricordato: “L’attenzione alla cura della persona lo aveva reso il confessore più ricercato dai seminaristi del Collegio Leoniano di Anagni, dove viene inviato, dopo l’ordinazione avvenuta il 3 febbraio 1958, come economo, ministro, prefetto di disciplina e docente di italiano e latino al Liceo. Nel 1960 è nominato Rettore della scuola apostolica ‘S. Giovanni Berchmans’ a Villa Mondragone, quindi a Livorno presso l’Istituto Francesco Saverio”.
P. Paolo Bachelet ha sempre avuto molta attenzione alle famiglie e alle loro problematiche, tantoché negli anni ’90 ha contribuito alla formazione dell’associazione Famiglie Separate Cristiane (FSC): “E’ stata veramente esemplare l’attenzione di Padre Paolo alla preparazione e allo svolgimento del Sinodo sulla famiglia. In quel tempo l’associazione FSC ha fatto giungere al Segretario Generale del Sinodo una puntualizzazione su alcune questioni riguardanti le tematiche del Sinodo, che si possono ritrovare nell’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia”.
(Foto: Gesuiti)