Il papa all’ONU chiede il rispetto della dignità umana

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“Quest’anno sarà fondamentale nella vita della nostra organizzazione… Dobbiamo continuare a rispondere all’impatto immediato della pandemia di coronavirus rafforzando i sistemi sanitari e sostenendo lo sviluppo e la distribuzione equa di cure e vaccini, ma dobbiamo anche prepararci a costruire una forte ripresa, basata sull’Agenda 2030 e sull’accordo di Parigi”: lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, alla riunione di apertura della 75^ sessione dell’Assemblea generale dell’Onu al Palazzo di Vetro di New York.

E nel video messaggio papa Francesco ha soffermato il discorso sulla situazione post pandemica: “Questa crisi sta cambiando il nostro stile di vita, sta mettendo in discussione i nostri sistemi economici, sanitari e sociali e sta mostrando la nostra fragilità come creature”.

Per il papa la pandemia è un ‘tempo di prova e di scelta’: “Può rappresentare un’opportunità reale per la conversione, la trasformazione, per ripensare il nostro stile di vita e i nostri sistemi economici e sociali, che stanno aumentando le distanze tra poveri e ricchi, a seguito di un’ingiusta ripartizione delle risorse. Ma può anche essere una possibilità per una ‘ritirata difensiva’ con caratteristiche individualistiche ed elitarie”.

Il papa ha posto la scelta davanti a due percorsi, di cui “uno conduce al rafforzamento del multilateralismo, espressione di una rinnovata corresponsabilità mondiale, di una solidarietà fondata sulla giustizia e sul compimento della pace e l’unità della famiglia umana, progetto di Dio per il mondo; l’altro predilige gli atteggiamenti di autosufficienza, il nazionalismo, il protezionismo, l’individualismo e l’isolamento, escludendo i più poveri, i più vulnerabili, gli abitanti delle periferie esistenziali. E certamente recherà danno alla comunità intera, essendo autolesionismo per tutti. E questo non deve prevalere”.

Poi ha rivolto l’appello per la ‘salute pubblica’: “La pandemia ha messo in evidenza l’urgente necessità di promuovere la salute pubblica e di realizzare il diritto di ogni persona alle cure mediche di base. Pertanto, rinnovo l’appello ai responsabili politici e al settore privato affinché adottino le misure adeguate a garantire l’accesso ai vaccini contro il Covid-19 e alle tecnologie essenziali necessarie per assistere i malati. E se bisogna privilegiare qualcuno, che sia il più povero, il più vulnerabile, chi generalmente viene discriminato perché non ha né potere né risorse economiche”.

Ancora una volta ha sottolineato la necessità del rispetto della dignità umana, violazione subita anche dai cristiani: “Chiamiamolo per nome: anche questo è un attentato contro l’umanità. Di fatto, è doloroso vedere quanti diritti fondamentali continuano a essere impunemente violati. L’elenco di queste violazioni è molto lungo e ci rimanda la terribile immagine di un’umanità violata, ferita, priva di dignità, di libertà e di possibilità di sviluppo.

In questa immagine, anche i credenti religiosi continuano a subire ogni sorta di persecuzione, compreso il genocidio dovuto alle loro credenze. Tra i credenti religiosi anche noi cristiani siamo vittime: quanti soffrono in tutto il mondo, a volte costretti a fuggire dalle proprie terre ancestrali, isolati dalla loro ricca storia e dalla loro cultura”.

E rivolgendosi  al presidente Gutierrez il papa ha condannato le guerre ed il riamarmento nucleare: “Dobbiamo chiederci se le principali minacce alla pace e alla sicurezza, come la povertà, le epidemie e il terrorismo, tra le altre, possono essere affrontate efficacemente quando la corsa agli armamenti, comprese le armi nucleari, continua a sprecare risorse preziose che sarebbe meglio utilizzare a beneficio dello sviluppo integrale dei popoli e per proteggere l’ambiente naturale…

E in particolare, la ‘deterrenza nucleare’ fomenta uno spirito di paura basata sulla minaccia di un reciproco annientamento, che finisce coll’avvelenare le relazioni tra i popoli e ostacolare il dialogo. Perciò è tanto importante appoggiare i principali strumenti giuridici internazionali di disarmo nucleare, non proliferazione e messa al bando”.

Ed ha concluso l’intervento invitando gli Stari alla cooperazione: “Da una crisi non si esce uguali: o ne usciamo migliori o peggiori. Perciò, in questo momento critico, il nostro dovere è di ripensare il futuro della nostra casa comune e del nostro progetto comune. E’ un compito complesso, che richiede onestà e coerenza nel dialogo, al fine di migliorare il multilateralismo e la cooperazione tra gli Stati.

Questa crisi sottolinea ulteriormente i limiti della nostra autosufficienza e comune fragilità e ci induce a dichiarare esplicitamente come vogliamo uscirne: migliori o peggiori. Perché, ripeto, da una crisi non si esce uguali: o ne usciamo migliori o ne usciamo peggiori”.

Ed anche il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, nel messaggio ha invitato alla collaborazione: “L’Onu ha saputo promuovere una più profonda comprensione fra i popoli, un reciproco rispetto, che allontanano la logica della competizione e affermano il principio della pacifica convivenza e della cooperazione. Basti pensare all’impegno di tutti i governi del mondo contro la pandemia. I meccanismi decisionali non possono che essere ispirati a questi obiettivi e alla più ampia partecipazione”.

(Foto repertorio)

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