San Giovanni Paolo II: un papa nella storia

Il pontefice fu a lungo in ottima salute tanto che si dedicò regolarmente ad attività come escursioni, nuoto e sci per oltre quindici anni dall’inizio del suo incarico. Tuttavia, complici l’invecchiamento fisiologico, un attentato e un gran numero di traumi fisici, la sua salute cominciò a declinare. Nell’estate del 1992 gli fu asportato un tumore benigno al colon, nel 1993 si slogò una spalla scivolando al termine di un’udienza e nel 1994 si ruppe il femore destro a seguito di una caduta nel bagno del suo appartamento privato.
Il 29 aprile 1994 fu sottoposto a un intervento di artoprotesi all’anca, il quale gli permise di tornare a camminare, seppure usando il bastone. Nel corso della benedizione natalizia del 1995, fu costretto a interrompere il suo discorso per un malore causato da un attacco di appendicite acuta, che venne efficacemente curato fino all’ appendicectomia, effettuata nel 1996
Il papa si ammalò di Parkinson alla fine del 1991. Tutto cominciò con un lieve tremore della mano sinistra. La malattia progredì e rese sempre più difficoltosi i movimenti e la pronuncia delle parole. Con l’avanzare dell’età, fecero la loro comparsa anche problemi osteoarticolari, tra cui un’artrosi acuta al ginocchio destro, che a partire dal 2002 rese sempre più difficoltoso per il papa il camminare e lo stare in piedi a lungo. Così fu costretto a utilizzare prima una pedana mobile e poi una sedia a rotelle. Nonostante questi disagi continuò a girare il mondo, disse che accettava la volontà di Dio e sarebbe rimasto, determinato a mantenere la carica fino alla morte o finché non sarebbe diventato mentalmente inabile in maniera irreversibile. Coloro che lo incontrarono dissero che, sebbene provato fisicamente, era perfettamente lucido.
Nel settembre 2003 il cardinale Joseph Ratzinger, spesso considerato la «mano destra» di papa Wojtyła, disse: «Dovremmo pregare per il Papa». Questo preoccupò il popolo circa lo stato di salute del pontefice. Papa Benedetto XVI conobbe Wojtyła durante gli anni del Concilio Vaticano II, da lì rimasero molto legati. Nella propria autobiografia ,”Alzatevi, andiamo!”, Giovanni Paolo II lo aveva definito “amico fidato”.
Il 1º febbraio 2005 papa Wojtyła fu ricoverato al policlinico Agostino Gemelli di Roma, dove restò fino al 10 febbraio. Una volta rientrato in Vaticano, fu costretto a saltare gran parte degli impegni previsti a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute. Il 27 marzo, Pasqua, apparve alla finestra su piazza San Pietro per poco tempo e il messaggio Urbi et Orbi fu letto dal cardinale Angelo Sodano, mentre il Papa benedisse la folla di mano sua. Tentò di parlare senza riuscirci.
Il 30 marzo, il Papa apparve per l’ultima volta in pubblico affacciandosi brevemente alla finestra su piazza San Pietro. Tentò di parlare, ma al posto delle parole emise solo un prolungato respiro. Dopo due giorni, a causa di un’infezione dell’apparato urinario, Giovanni Paolo II morì alle ore 21:37 di sabato 2 aprile 2005, vigilia della Domenica della Divina Misericordia. Aveva 84 anni. L’ultima parola del pontefice fu «Amen.» L’arcivescovo Leonardo Sandri, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato, informò le migliaia di persone accorse in piazza San Pietro, raccolte in preghiera sin dalle ore precedenti il decesso.
Da quella sera e fino al giorno delle esequie, più di tre milioni di pellegrini confluirono a Roma per rendere omaggio alla salma del papa. I funerali, celebrati dal cardinale Joseph Ratzinger , avvennero sei giorni dopo, venerdì 8 aprile. Tutto si svolse in piazza San Pietro, con la partecipazione di più di 200 delegazioni ufficiali e rappresentanti di tutte le religioni. Molti applausi e grida di ‘Santo subito’, provenienti dai fedeli accompagnarono l’omelia del cardinale Ratzinger
Si stimò che la funzione sia stata seguita direttamente da un numero compreso tra le 250 000 e le 300 000 persone che affollavano la piazza e l’antistante via della Conciliazione. Mentre tramite maxischermi parteciparono almeno 2.000.000 persone riunite a Tor Vergata e nelle piazze di Roma. Il rito funebre fu trasmesso in diretta in mondovisione a reti unificate totalizzando, in Italia, quasi 15.000.000 spettatori e uno share del 90%. Papa Wojtyła fu sepolto nelle Grotte Vaticane situate sotto la basilica. La bara fu calata in una tomba creata nella nicchia e precedentemente occupata dai resti di papa Giovanni XXIII.
La Beatificazione avvenne il 1º maggio 2011 (da papa Benedetto XVI, suo successore), la Canonizzazione il 27 aprile 2014, insieme a papa Giovanni XXIII, (da papa Francesco). Il suo pontificato durò 26 anni, 5 mesi e 17 giorni. Fu il terzo pontificato più lungo in assoluto, dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a San Pietro. Wojtyla fu un uomo amante dello sport, appassionato di sci, nuoto, canottaggio, calcio.
Dopo 455 anni, dai tempi di Adriano VI (1522-1523), Giovanni Paolo II fu il primo papa non italiano. Fu anche il primo pontefice polacco della storia e il primo proveniente da un Paese di lingua slava. I suoi numerosi viaggi, che coprirono una distanza maggiore rispetto ai predecessori, e i vari incontri anche coi giovani, favoriti dall’ istituzione delle GMG furono visti come l’intenzione di costruire un ponte tra nazioni e religioni diverse nel segno dell’ecumenismo, uno dei punti fermi del suo pontificato.
Durante il suo pontificato, Giovanni Paolo II effettuò più di 170 visite. Per questo fu insignito del riconoscimento di Globetrotter onorario dopo l’udienza del novembre 2000, quando ricevette gli Harlem Globetrotters. Mete quali gli Stati Uniti e la Terra santa erano già state visitate dal predecessore Paolo VI, soprannominato “il Papa pellegrino”. Molti altri Paesi, tuttavia, non erano mai stati visitati in precedenza da alcun altro pontefice.
Papa Giovanni Paolo II conobbe molte fedi diverse dalla sua, cercando di ricercare con esse un terreno comune, etico, dottrinale o dogmatico. Pregò a Gerusalemme presso il Muro del pianto e fu il primo pontefice romano dopo san Pietro a pregare in una sinagoga. Ciò avvenne il 3 aprile 1986, quando si recò alla sinagoga di Roma. Il Dalai Lama, guida spirituale del Buddhismo tibetano, incontrò otto volte Giovanni Paolo II, trovandosi spesso d’accordo con la sua opinione.
Il 27 ottobre 1986, ad Assisi si svolse per volere del Papa una giornata di incontro tra le grandi religioni. Essa diede inizio allo “Spirito di Assisi”. In tale circostanza, le differenti religioni «si sono dichiarate concordi nel riconoscere che, per diverso che sia il nome di Dio da esse invocato, la ricerca della pace per le vie della nonviolenza è la pietra di paragone dell’obbedienza alla Sua volontà».
Nel 1979, fu il primo Papa a visitare il campo di concentramento di Auschwitz in Polonia. Nel maggio 1999, Giovanni Paolo II visitò la Romania. Era la prima volta che un pontefice visitava una nazione principalmente cristiana ortodossa dopo il Grande Scisma del 1054. Fu Teotisto, patriarca e capo spirituale della Chiesa ortodossa rumena, ad invitare il papa. Domenica 9 maggio 1999 il Papa e il Patriarca assistettero ciascuno a una celebrazione condotta dall’altro. Il Papa disse alla folla «Sono qui tra di voi spinto soltanto dal desiderio di autentica unità. Non molto tempo fa era impensabile che il Vescovo di Roma potesse visitare i suoi fratelli e sorelle di fede che vivono in Romania. Oggi, dopo un lungo inverno di sofferenza e persecuzione, possiamo infine scambiarci il bacio della pace e lodare insieme il Signore».
Nel 2001, papa Wojtyła visitò la Grecia. Il Papa fu accolto da manifestazioni ostili e i vertici della Chiesa ortodossa non inviarono nessun suo esponente ad accoglierlo. Ad Atene il Papa si incontrò con l’arcivescovo Christodoulos e, pubblicamente, si riappacificarono a livello di problematiche tra le due religioni. Egli visitò altre aree di influenza ortodossa, come l’Ucraina, pur non venendo sempre accolto calorosamente, e affermò che la fine dello Scisma sarebbe stato uno dei suoi desideri più profondi.
Giovanni Paolo II espresse pubblicamente richieste di perdono per quelli che considerava i peccati commessi dai cattolici durante i secoli tra cui:
• Il 31 ottobre 1992 per la persecuzione dello scienziato italiano Galileo Galilei e il processo che seguì nel 1633.
• Il 9 agosto 1993 per il coinvolgimento di cattolici nella tratta degli schiavi africani.
• Il 10 luglio 1995 inviò una lettera destinata «ad ogni donna» in cui sottolineava gli «enormi condizionamenti che, in tutti i tempi e in ogni latitudine, hanno reso difficile il cammino della donna, misconosciuta nella sua dignità, travisata nelle sue prerogative, non di rado emarginata e persino ridotta in servitù».
• Il 21 novembre 2001 chiese scusa, via Internet, per gli abusi commessi dai missionari nel passato contro le popolazioni indigene del Pacifico meridionale.
Dopo la morte di Giovanni Paolo II sono state intitolate a suo nome piazze, vie, corsi, parchi, gli aeroporti, università, santuari (a Introd in Valle d’Aosta dove aveva trascorso le sue vacanze estive Gli furono anche intitolate cime montane.
In ricordo delle visite pastorali del Pontefice, sono stati costruiti monumenti come la Pope John Paul II Tower a Bacolod, nelle Filippine, e altri a San Cristóbal de La Laguna (Tenerife), a Madrid e a Riccione.
Il Papa ricevette vari riconoscimenti tra cui il premio come Uomo dell’anno dalla rivista statunitense Time (1994), la nomina di membro onorario del Barcellona data la sua passione per il calcio in età giovanile, una Laurea una honoris causa in Giurisprudenza dall’ Università La Sapienza di Roma. Infine, furono dedicati al Papa canzoni, musicals, documentari, film e telefilm. Famosa la canzone dedicatagli: ‘Non abbiate paura’, che riprende le parole del pontefice.
Il pontefice ribadì ripetutamente la dignità dell’uomo e il diritto alla vita, perché ogni individuo è «unico e irripetibile» e ogni persona ha una sua dignità squisita dalla nascita perché è «immagine e somiglianza di Dio» e quindi solo Dio ha diritto di togliere la vita a qualcuno. Il diritto alla vita per il papà era il fondamento di ogni altro diritto esistente.
Il pontefice fu a lungo in ottima salute tanto che si dedicò regolarmente ad attività come escursioni, nuoto e sci per oltre quindici anni dall’inizio del suo incarico. Tuttavia, complici l’invecchiamento fisiologico, un attentato e un gran numero di traumi fisici, la sua salute cominciò a declinare. Nell’estate del 1992 gli fu asportato un tumore benigno al colon, nel 1993 si slogò una spalla scivolando al termine di un’udienza e nel 1994 si ruppe il femore destro a seguito di una caduta nel bagno del suo appartamento privato.
Il 29 aprile 1994 fu sottoposto a un intervento di artoprotesi all’anca, il quale gli permise di tornare a camminare, seppure usando il bastone. Nel corso della benedizione natalizia del 1995, fu costretto a interrompere il suo discorso per un malore causato da un attacco di appendicite acuta, che venne efficacemente curato fino all’ appendicectomia, effettuata nel 1996
Il papa si ammalò di Parkinson alla fine del 1991. Tutto cominciò con un lieve tremore della mano sinistra. La malattia progredì e rese sempre più difficoltosi i movimenti e la pronuncia delle parole. Con l’avanzare dell’età, fecero la loro comparsa anche problemi osteoarticolari, tra cui un’artrosi acuta al ginocchio destro, che a partire dal 2002 rese sempre più difficoltoso per il papa il camminare e lo stare in piedi a lungo. Così fu costretto a utilizzare prima una pedana mobile e poi una sedia a rotelle. Nonostante questi disagi continuò a girare il mondo, disse che accettava la volontà di Dio e sarebbe rimasto, determinato a mantenere la carica fino alla morte o finché non sarebbe diventato mentalmente inabile in maniera irreversibile. Coloro che lo incontrarono dissero che, sebbene provato fisicamente, era perfettamente lucido.
Nel settembre 2003 il cardinale Joseph Ratzinger, spesso considerato la «mano destra» di papa Wojtyła, disse: «Dovremmo pregare per il Papa». Questo preoccupò il popolo circa lo stato di salute del pontefice. Papa Benedetto XVI conobbe Wojtyła durante gli anni del Concilio Vaticano II, da lì rimasero molto legati. Nella propria autobiografia ,”Alzatevi, andiamo!”, Giovanni Paolo II lo aveva definito “amico fidato”.
Il 1º febbraio 2005 papa Wojtyła fu ricoverato al policlinico Agostino Gemelli di Roma, dove restò fino al 10 febbraio. Una volta rientrato in Vaticano, fu costretto a saltare gran parte degli impegni previsti a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute. Il 27 marzo, Pasqua, apparve alla finestra su piazza San Pietro per poco tempo e il messaggio Urbi et Orbi fu letto dal cardinale Angelo Sodano, mentre il Papa benedisse la folla di mano sua. Tentò di parlare senza riuscirci.
Il 30 marzo, il Papa apparve per l’ultima volta in pubblico affacciandosi brevemente alla finestra su piazza San Pietro. Tentò di parlare, ma al posto delle parole emise solo un prolungato respiro. Dopo due giorni, a causa di un’infezione dell’apparato urinario, Giovanni Paolo II morì alle ore 21:37 di sabato 2 aprile 2005, vigilia della Domenica della Divina Misericordia. Aveva 84 anni. L’ultima parola del pontefice fu «Amen.» L’arcivescovo Leonardo Sandri, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato, informò le migliaia di persone accorse in piazza San Pietro, raccolte in preghiera sin dalle ore precedenti il decesso.
Da quella sera e fino al giorno delle esequie, più di tre milioni di pellegrini confluirono a Roma per rendere omaggio alla salma del papa. I funerali, celebrati dal cardinale Joseph Ratzinger , avvennero sei giorni dopo, venerdì 8 aprile. Tutto si svolse in piazza San Pietro, con la partecipazione di più di 200 delegazioni ufficiali e rappresentanti di tutte le religioni. Molti applausi e grida di ‘Santo subito’, provenienti dai fedeli accompagnarono l’omelia del cardinale Ratzinger
Si stimò che la funzione sia stata seguita direttamente da un numero compreso tra le 250 000 e le 300 000 persone che affollavano la piazza e l’antistante via della Conciliazione. Mentre tramite maxischermi parteciparono almeno 2.000.000 persone riunite a Tor Vergata e nelle piazze di Roma. Il rito funebre fu trasmesso in diretta in mondovisione a reti unificate totalizzando, in Italia, quasi 15.000.000 spettatori e uno share del 90%. Papa Wojtyła fu sepolto nelle Grotte Vaticane situate sotto la basilica. La bara fu calata in una tomba creata nella nicchia e precedentemente occupata dai resti di papa Giovanni XXIII.
La Beatificazione avvenne il 1º maggio 2011 (da papa Benedetto XVI, suo successore), la Canonizzazione il 27 aprile 2014, insieme a papa Giovanni XXIII, (da papa Francesco). Il suo pontificato durò 26 anni, 5 mesi e 17 giorni. Fu il terzo pontificato più lungo in assoluto, dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a San Pietro. Wojtyla fu un uomo amante dello sport, appassionato di sci, nuoto, canottaggio, calcio.
Dopo 455 anni, dai tempi di Adriano VI (1522-1523), Giovanni Paolo II fu il primo papa non italiano. Fu anche il primo pontefice polacco della storia e il primo proveniente da un Paese di lingua slava. I suoi numerosi viaggi, che coprirono una distanza maggiore rispetto ai predecessori, e i vari incontri anche coi giovani, favoriti dall’ istituzione delle GMG furono visti come l’intenzione di costruire un ponte tra nazioni e religioni diverse nel segno dell’ecumenismo, uno dei punti fermi del suo pontificato.
Durante il suo pontificato, Giovanni Paolo II effettuò più di 170 visite. Per questo fu insignito del riconoscimento di Globetrotter onorario dopo l’udienza del novembre 2000, quando ricevette gli Harlem Globetrotters. Mete quali gli Stati Uniti e la Terra santa erano già state visitate dal predecessore Paolo VI, soprannominato “il Papa pellegrino”. Molti altri Paesi, tuttavia, non erano mai stati visitati in precedenza da alcun altro pontefice.
Papa Giovanni Paolo II conobbe molte fedi diverse dalla sua, cercando di ricercare con esse un terreno comune, etico, dottrinale o dogmatico. Pregò a Gerusalemme presso il Muro del pianto e fu il primo pontefice romano dopo san Pietro a pregare in una sinagoga. Ciò avvenne il 3 aprile 1986, quando si recò alla sinagoga di Roma. Il Dalai Lama, guida spirituale del Buddhismo tibetano, incontrò otto volte Giovanni Paolo II, trovandosi spesso d’accordo con la sua opinione.
Il 27 ottobre 1986, ad Assisi si svolse per volere del Papa una giornata di incontro tra le grandi religioni. Essa diede inizio allo “Spirito di Assisi”. In tale circostanza, le differenti religioni «si sono dichiarate concordi nel riconoscere che, per diverso che sia il nome di Dio da esse invocato, la ricerca della pace per le vie della nonviolenza è la pietra di paragone dell’obbedienza alla Sua volontà».
Nel 1979, fu il primo Papa a visitare il campo di concentramento di Auschwitz in Polonia. Nel maggio 1999, Giovanni Paolo II visitò la Romania. Era la prima volta che un pontefice visitava una nazione principalmente cristiana ortodossa dopo il Grande Scisma del 1054. Fu Teotisto, patriarca e capo spirituale della Chiesa ortodossa rumena, ad invitare il papa. Domenica 9 maggio 1999 il Papa e il Patriarca assistettero ciascuno a una celebrazione condotta dall’altro. Il Papa disse alla folla «Sono qui tra di voi spinto soltanto dal desiderio di autentica unità. Non molto tempo fa era impensabile che il Vescovo di Roma potesse visitare i suoi fratelli e sorelle di fede che vivono in Romania. Oggi, dopo un lungo inverno di sofferenza e persecuzione, possiamo infine scambiarci il bacio della pace e lodare insieme il Signore».
Nel 2001, papa Wojtyła visitò la Grecia. Il Papa fu accolto da manifestazioni ostili e i vertici della Chiesa ortodossa non inviarono nessun suo esponente ad accoglierlo. Ad Atene il Papa si incontrò con l’arcivescovo Christodoulos e, pubblicamente, si riappacificarono a livello di problematiche tra le due religioni. Egli visitò altre aree di influenza ortodossa, come l’Ucraina, pur non venendo sempre accolto calorosamente, e affermò che la fine dello Scisma sarebbe stato uno dei suoi desideri più profondi.
Giovanni Paolo II espresse pubblicamente richieste di perdono per quelli che considerava i peccati commessi dai cattolici durante i secoli tra cui:
• Il 31 ottobre 1992 per la persecuzione dello scienziato italiano Galileo Galilei e il processo che seguì nel 1633.
• Il 9 agosto 1993 per il coinvolgimento di cattolici nella tratta degli schiavi africani.
• Il 10 luglio 1995 inviò una lettera destinata «ad ogni donna» in cui sottolineava gli «enormi condizionamenti che, in tutti i tempi e in ogni latitudine, hanno reso difficile il cammino della donna, misconosciuta nella sua dignità, travisata nelle sue prerogative, non di rado emarginata e persino ridotta in servitù».
• Il 21 novembre 2001 chiese scusa, via Internet, per gli abusi commessi dai missionari nel passato contro le popolazioni indigene del Pacifico meridionale.
Dopo la morte di Giovanni Paolo II sono state intitolate a suo nome piazze, vie, corsi, parchi, gli aeroporti, università, santuari (a Introd in Valle d’Aosta dove aveva trascorso le sue vacanze estive Gli furono anche intitolate cime montane.
In ricordo delle visite pastorali del Pontefice, sono stati costruiti monumenti come la Pope John Paul II Tower a Bacolod, nelle Filippine, e altri a San Cristóbal de La Laguna (Tenerife), a Madrid e a Riccione.
Il Papa ricevette vari riconoscimenti tra cui il premio come Uomo dell’anno dalla rivista statunitense Time (1994), la nomina di membro onorario del Barcellona data la sua passione per il calcio in età giovanile, una Laurea una honoris causa in Giurisprudenza dall’Università La Sapienza di Roma. Infine, furono dedicati al Papa canzoni, musicals, documentari, film e telefilm. Famosa la canzone dedicatagli: ‘Non abbiate paura’, che riprende le parole del pontefice.