Da Pacelli a Ruzzon, la storia è sempre quella: il popolo vuole la pace

Un sondaggio di Eurobarometro, chiesto dalla stessa Commissione Europea, mostra che i cittadini europei, in particolare i giovani, non sono affatto convinti della corsa al riarmo voluta da Ursula von der Leyen. Come si legge su Domani, il 45% dei giovani europei mette al primo posto la protezione della pace, dei diritti umani e della democrazia. Seguono, col 41%, la libertà di parola e pensiero.
Lo stesso giornale, mostra come l’opinione pubblica italiana non crede che si possa far crescere la pace attraverso l’aumento della forza militare e della capacità di deterrenza. Gli italiani mettono ai primi posti il rispetto dei diritti umani e il dialogo interculturale. Seguono la cooperazione economica ed il disarmo nucleare. Questa contrarietà al riarmo nell’opinione pubblica italiana ed europea, forte in particolare tra i giovani, si scontra con gran parte dei media e delle forze politiche.
La7 intervista una personalità di spicco tra gli esponenti della generazione Z circa il ‘ReArm Europe’. Emma Ruzzon, tra le altre cose, afferma: ‘Da più armi non si genera pace, ‘’Europa sia alternativa agli estremismi’. Ma dice anche: ‘Le armi chiamano armi e l’Europa deve cercare la pace, senza arrendersi all’idea che il riarmo sia l’unica strada possibile’. In altre parole su la7 e poi sui social, il messaggio viene ‘condiviso’ e su Instagram piace a 1.553 persone. Sul profilo Facebook, invece, il video della dichiarazione in TV raggiunge 85 like, ma non è strano perché la generazione Z ama di più TikTok ed Instagram.
Emma Ruzzon attira le simpatie di millennials e boomer. Sono tanti che commentano e le scrivono messaggi e hanno varie età. La pace non ha generazioni o anni. La pace è per tutti e dovrebbe essere un diritto. Tutti hanno diritto di vivere tranquilli, sapendo che, quando usciranno di casa, non andranno incontro a pericoli maggiori di quelli a cui sono normalmente sottoposti. Tutti devono poter tornare a casa sentendosi al sicuro e non temendo che una bomba o qualche esplosivo casalingo colpisca l’abitazione perché ‘stai dall’altra parte’.
Certo, la propaganda è pericolosa, ma se uno ci riflette bene dovrebbe chiedersi perché deve odiare qualcuno che, fino al giorno prima, non era nessuno, qualcuno che era il nostro vicino di casa, chiesaun collega, un amico… Quando vivi sul confine puoi avere conoscenze ‘dall’altra parte’ e, quando arriva la guerra, queste diventano nemici. Ma cosa hanno fatto? Hanno una casa dalla parte ‘sbagliata’ del confine.
La pace genera pace. La guerra genera guerra. Se si ha un’arma in mano e si litiga con qualcuno è più facile usarla o no? Il riarmo è la stessa cosa. Giustamente, la Ruzzon dice che la sua generazione non vuole essere la prima, dopo la seconda guerra mondiale, ad andare in guerra. A volte la cosa giusta è quella contro corrente. Quante volte ci hanno detto:’Se lo fa il tuo amico lo devi fare anche tu?’
La guerra e il riarmo sono la stessa cosa: se uno stato, europeo o no, fa la guerra, va al riarmo gli altri non sono obbligati a fare lo stesso. La pace è la cosa migliore. Bisogna capirlo. Possiamo essere diversi in meglio, possiamo chiedere al governo di ascoltare i cittadini che vogliono la pace e vedere cosa suggeriscono tramite i sondaggi circa le soluzioni per risolvere i problemi. Il popolo sa di cosa ha bisogno, vive la quotidianità e conosce cosa va o no.
Qual è il problema? Il 6 marzo 2025, il Consiglio europeo aveva approvato il pacchetto da € 800.000.000.000 per sostenere il progetto ReArm Europe al fine di incentivare un piano di riarmo europeo con investimenti nel campo della Difesa dei Paesi membri e a livello comunitario. Dovremmo ricordare le parole di papa Pacelli: ‘Nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra’. Ci dicono che si deve studiare la storia per non ripetere gli stessi errori: la guerra lo è. Non è cambiato molto da giovedì 24 agosto 1939, quando Eugenio Pacelli rivolse un accorato appello ‘ai governanti ed ai popoli nell’imminente pericolo della guerra’.
Anche oggi noi millennials e noi della generazione Z, ma anche noi boomer ancora in grado di capire la gravità della situazione, rivolgiamo queste parole del papa a chi vorrà ascoltarle per garantire un futuro di pace a tutti, senza bisogno di usare armi. Pio XII, Pacelli, disse: ‘Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Ritornino gli uomini a comprendersi. Riprendano a trattare. Trattando con buona volontà e con rispetto dei reciproci diritti si accorgeranno che ai sinceri e fattivi negoziati non è mai precluso un onorevole successo’.
Un altro buon suggerimento fu: ‘Ai Governanti ed ai popoli: a quelli, perché, deposte le accuse, le minacce, le cause della reciproca diffidenza, tentino di risolvere le attuali divergenze coll’unico mezzo a ciò adatto, cioè con comuni e leali intese: a questi, perché, nella calma e nella serenità, senza incomposte agitazioni, incoraggino i tentativi pacifici di chi li governa…’.
Proviamo ad immaginare se fossimo noi in quelle riprese che vediamo. Se fossimo noi il paese in guerra, se fossimo noi a morire, a perdere i nostri cari per qualcosa che, magari, non ci appartiene. Non è meglio guadagnare tutto con la pace?
• Fonti: https://www.geopop.it/cosa-sappiamo-su-rearm-europe-il-piano-di-riarmo-dellue/
• https://www.geopop.it/
• Paolo Rossi si Facebook
• https://www.famigliacristiana.it/articolo/seconda-guerra-mondiale-nulla-e-perduto-con-la-pace-l-appello-inascoltato-di-pio-xii.aspx