Il Sinodo apre con un nuovo cammino

Lo scorso 11 marzo scorso papa Francesco dal policlinico Gemelli ha approvato il processo di accompagnamento e valutazione della fase attuativa del Sinodo, intitolato ‘Per una Chiesa sinodale. Comunione, partecipazione, missione’, come ha scritto in una lettera il card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, un itinerario che culminerà in un’Assemblea ecclesiale che si terrà nell’ottobre 2028 in Vaticano e che sarà scandito da alcune precise tappe, con un appuntamento a fine ottobre con il Giubileo delle équipe sinodali e degli organismi di partecipazione.
Riprendendo la nota del documento conclusivo del Sinodo il card. Grech ha evidenziato il carattere processuale del cammino: “Alla luce di queste indicazioni, perciò, la fase attuativa del Sinodo va intesa non come una semplice ‘applicazione’ di direttive provenienti dall’alto, ma piuttosto come un processo di ‘recezione’ degli orientamenti espressi dal Documento finale in maniera adeguata alle culture locali e ai bisogni delle comunità. Al contempo, è necessario procedere insieme come Chiesa tutta, armonizzando la recezione nei diversi contesti ecclesiali. Questo è il motivo del processo di accompagnamento e valutazione, che nulla toglie alla responsabilità di ogni Chiesa”.
Tale percorso permetterà di ‘tastare’ la creatività delle chiese locali: “Il percorso costituirà, inoltre, un’occasione per valutare insieme le scelte effettuate a livello locale e riconoscere i progressi compiuti in termini di sinodalità. Grazie a questo percorso, il Santo Padre potrà ascoltare e confermare gli orientamenti ritenuti validi per la Chiesa tutta. Infine, questo processo costituisce la cornice al cui interno situare le molte e diverse iniziative di attuazione degli orientamenti del Sinodo, in particolare i risultati dei lavori dei Gruppi di Studio e i contributi della Commissione canonistica”.
La lettera è anche un invito ad ampliare il coinvolgimento delle persone: “E’ di fondamentale importanza assicurare che la fase attuativa sia l’occasione per coinvolgere nuovamente le persone che hanno dato il loro contributo e restituire i frutti dell’ascolto di tutte le Chiese e del discernimento dei Pastori nell’Assemblea sinodale: proseguirà così il dialogo già avviato nella fase dell’ascolto… Questo processo offrirà anche alle Diocesi che finora hanno investito meno sul cammino sinodale un’opportunità di recuperare i passi non ancora compiuti e di formare a loro volta équipe sinodali”.
Quindi ecco il calendario delle prossime tappe sinodali fino all’Assemblea sinodale del 2028: “marzo 2025: annuncio del percorso di accompagnamento e valutazione; maggio 2025: pubblicazione del Documento di sostegno per la fase attuativa con le indicazioni per il suo svolgimento; giugno 2025 – dicembre 2026: percorsi di attuazione nelle Chiese locali e loro raggruppamenti; 24-26 ottobre 2025: Giubileo delle équipe sinodali e degli organismi di partecipazione; primo semestre 2027: Assemblee di valutazione nelle Diocesi ed Eparchie; secondo semestre 2027: Assemblee di valutazione nelle Conferenze episcopali nazionali e internazionali, nelle Strutture gerarchiche orientali e in altri raggruppamenti di Chiese; primo semestre 2028: Assemblee continentali di valutazione; giugno 2028: pubblicazione dell’Instrumentum laboris per i lavori dell’Assemblea ecclesiale di ottobre 2028; ottobre 2028: celebrazione dell’Assemblea ecclesiale in Vaticano”.
Infatti in un’intervista a Vatican News a cura di Andrea Tornielli il card. Grech ha spiegato lo scopo del percorso: “L’obiettivo è che l’attuazione non avvenga in modo isolato, come se ogni diocesi o eparchia fosse un’entità a sé stante, ma che si rafforzino i legami tra le Chiese a livello nazionale, regionale e continentale.
Allo stesso tempo, questi momenti di confronto permetteranno un autentico ‘camminare insieme’, offrendo l’opportunità di valutare, in uno spirito di corresponsabilità, le scelte compiute… L’attuazione e la valutazione devono procedere insieme, intrecciandosi in un processo dinamico e condiviso: è proprio questa la cultura del rendiconto evocata dal Documento finale”.
Inoltre ha ricordato il pellegrinaggio sinodale del prossimo ottobre: “Il Giubileo è strettamente associato al pellegrinaggio. La Chiesa sinodale è Chiesa pellegrina, che si rende evidente nel ‘camminare insieme’ del Popolo di Dio verso il compimento del Regno. Il giubileo delle équipe sinodali e degli organi di partecipazione (perché anche queste strutture offrono spazi di vita sinodale nelle Chiese locali) vuol essere il momento celebrativo nel quale questa dimensione sinodale della Chiesa si rende manifesta nel cammino del Popolo di Dio alla tomba di Pietro, raccogliendosi al contempo intorno al Successore di Pietro, principio della comunione di tutti i battezzati, di tutte le Chiese, di tutti i vescovi.
Anche in questo caso, in pellegrinaggio dovrebbe esserci tutta la Chiesa. Abbiamo pensato di convocare le équipe sinodali, perché sono formate da persone che hanno messo il loro tempo e le loro energie a servizio del processo sinodale. Abbiamo chiesto la loro riattivazione perché saranno ‘punta avanzata’ in questo percorso di attuazione”.