Facoltà Teologica del Triveneto: la teologia per nuove sfide

Al ‘Dies academicus’ dell’inaugurazione del ventennale di fondazione della Facoltà teologica del Triveneto è stata letta la lettera inviata da papa Francesco, che ha ringraziato per il servizio svolto ed la incoraggiato a proseguire nel cammino tracciato: “Il 20° anniversario di fondazione della Facoltà teologica del Triveneto mi offre l’occasione per unirmi al comune rendimento di grazie al Signore per il bene compiuto in questi anni, specialmente in favore delle giovani generazioni del territorio. Incoraggio l’intera famiglia accademica a perseverare nella collaborazione alla missione della chiesa, per diffondere il messaggio di Cristo nel mondo, fedele alla genuina tradizione, ma aperta a leggere i segni dei tempi”.
Papa Francesco ha inviato al preside, don Maurizio Girolami, una lettera che è stata letta durante l’inaugurazione di martedì scorso, incoraggiando ad affrontare ‘nuove sfide’: “Si tratta di raccogliere con coraggio le nuove sfide per portare efficacemente la verità del Vangelo all’uomo contemporaneo. Per aggiungere questo obiettivo, la vostra Facoltà è chiamata a essere sempre più luogo di formazione non solo attraverso lo studio e l’approfondimento della teologia, ma anche con la testimonianza cristiana di ciascuno”.
Ha chiesto ai docenti di aiutare i giovani nello studio: “Auspico che i docenti sappiano aiutare soprattutto i giovani a realizzare se stessi sulla base della verità, del bene e della bellezza che hanno la loro fonte in Dio. Con tali sentimenti, rinnovo la mia gratitudine per l’importante missione educativa finora svolta e, nell’invocare sul nuovo cammino la protezione di Maria, Sede della Sapienza, di cuore invio la mia Benedizione”.
Questa inaugurazione dell’anno accademico avuto come filo conduttore lo sguardo sulla cultura in Europa e per l’Europa, come ha sottolineato il preside, don Maurizio Girolami, riprendendo le parole del presidente Mattarella pronunciate a Marsiglia: “Un tema che interessa tutti noi, poiché si comprende bene che negli scenari mondiali emergenti l’Europa, con tutto il tesoro di cultura e civiltà che porta con sé, rischia di essere schiacciata e di divenire insignificante. Con rinnovata attenzione all’impegno universitario, «con i nostri vent’anni di vita desideriamo continuare a essere luogo di ricerca, terreno dove saperi e menti si incontrano e si scontrano e, per amore della verità, fanno crescere il bene comune”.
Ed ha ribadito che l’università è un luogo di ricerca: “Il Dies odierno è carico di significati, anche perché si colloca nel contesto dell’anno giubilare e del cammino sinodale che la Chiesa italiana porterà a compimento nel prossimo aprile. Inoltre, si inaugura il 20° anno di vita della Facoltà teologica del Triveneto, istituzione accademica eretta dalla Santa Sede, voluta e sostenuta dai Vescovi delle 15 diocesi della regione ecclesiastica, perché sia espressione della missione della Chiesa di farsi portatrice del vangelo di Gesù Cristo in dialogo con il mondo, come ci insegna il Concilio vaticano II, di cui ricorre quest’anno il 60° anno dalla sua conclusione. Papa Francesco, lungo tutto il suo pontificato, si è fatto autentico interprete delle istanze del Concilio, invitando la Chiesa a essere in uscita, non solo nelle periferie esistenziali, ma anche in quelle intellettuali, perché la luce del vangelo illumini ogni uomo”.
Infine ha ricordato alcune importanti tappe di quest’anno giubilare: “Sul tema del pellegrinaggio avremo il Convegno di Facoltà a Vicenza e a Padova il prossimo 27-28 marzo. Sarà un’occasione per renderci conto del valore non solo teologico, ma anche antropologico del pellegrinaggio della fede. Lontano dal voler dimenticare qualcuno, vorrei ricordare l’arrivo degli studenti cappuccini, venuti ad arricchire la presenza francescana in Padova, sotto lo sguardo di sant’Antonio e san Leopoldo.
Il movimento nato da Francesco d’Assisi più di 800 anni orsono è strettamente legato a questa città e alla nascita delle università europee e, pertanto, possiamo essere felici di questa presenza religiosa che ci provoca nel cercare l’essenzialità della fede, la semplicità della vita e la gioia della sequela cristiana. Segno di speranza sarà anche il pellegrinaggio giubilare che vivremo ad Aquileia il prossimo il 14 giugno assieme alle altre Facoltà ecclesiastiche presenti nel Triveneto”.
Sulla complessa e lacerata cultura contemporanea, in cui la Facoltà opera a servizio delle chiese e delle comunità civili del Nordest mettendo in gioco le sue competenze, si è sviluppata la prolusione: ‘Quale cultura per l’Europa? Ragioni di speranza nel tempo dello smarrimento: interpretare il presente, progettare il futuro’, tenuta dal gran cancelliere mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia:. “Cercare le ragioni della speranza significa, innanzitutto, non disperare del nostro tempo gravato da crescenti conflitti planetari, in una situazione geopolitica preoccupante che moltiplica smarrimento ed incertezza.
Di un tale smarrimento ed incertezza sono segni eloquenti tanto la perdita di senso nell’agire, quanto la confusione delle coscienze chiamate a discernere, sia le frequenti e gratuite violenze che dicono mancanza di consapevolezza. Viene alla mente la ‘banalità del male’ come la descrive Hannah Arendt. A tutto ciò si aggiunge, poi, il giudizio negativo sull’Occidente come se ad esso andasse attribuito quanto di peggio ha prodotto l’umanità”.
Il patriarca ha delineato alcuni tratti essenziali riguardanti la cultura odierna e, nel tempo del soggettivismo e dello smarrimento, ha evidenziato tra le ‘ragioni di speranza’ la capacità dell’uomo di orientarsi al Vero e al Bene e, attraverso di essi, incontrare Dio, che lo trascende e che costituisce il riferimento ultimo di senso:
“Le ragioni di speranza, e non per un futuro astrattamente migliore, ma per un rinnovato vissuto di realtà saldamente ancorato all’esperienza e alle coordinate fondamentali di orientamento esistenziale, sono ancor oggi riposte in questa capacità di universalità che è capacità di Verità, di Bontà, di Bellezza ed, attraverso queste, di Dio, che qualifica nell’intimo il cuore dell’uomo, anche quando sembra dirottarsi dalle sue fonti primarie di senso e perdersi inseguendone le fuorvianti apparenze”.
(Foto: Facoltà Teologica del Triveneto)