Papa Francesco ricorda alla Congregazione di san Vincenzo de’ Paoli il ‘fuoco’ della missione

Condividi su...

“Mentre la Congregazione della Missione si prepara a commemorare il quarto centenario della sua fondazione, porgo affettuosi auguri a Lei, ai sacerdoti e ai fratelli della Congregazione e a tutti i membri della grande Famiglia vincenziana. Prego affinché questo significativo anniversario sia un’occasione di grande gioia e di rinnovata fedeltà alla concezione del discepolato missionario, fondato sull’imitazione dell’amore preferenziale di Cristo per i poveri”: così inizia il messaggio scritto da papa Francesco a p. Tomaz Mavric, superiore generale della Congregazione della Missione di San Vincenzo de’ Paoli in occasione dei 400 anni di fondazione.

Nel messaggio il papa ha ripercorso la storia della nascita delle opere di carità di quello che oggi chiamiamo la ‘San Vincenzo’: “Gli inizi della vostra Congregazione sono radicati nella profonda esperienza personale di san Vincenzo de’ Paoli, in quel ‘fuoco d’amore’ che ardeva nel cuore del Figlio di Dio incarnato e che lo portò a identificarsi con i poveri e gli emarginati.

Angosciato per la mancanza di cure pastorali nelle campagne francesi, all’inizio del 1617 decise di organizzare le missioni volte a fornire un’istruzione catechistica di base e incoraggiare un ritorno ai sacramenti. Un sogno che avrebbe portato a compimento, circa otto anni dopo, con la fondazione della Congregazione della Missione il 17 aprile 1625”.

E’ stato un inizio con forte impulso missionario: “Nei primi sette anni di vita, i sacerdoti e i fratelli della Congregazione svolsero 140 missioni. Tra il 1632 e il 1660, i missionari della Casa madre di Parigi organizzarono altre 550 missioni. A partire dal 1635, con la nascita di comunità fuori Parigi, furono avviate centinaia di altre missioni. Questa notevole espansione testimonia la fecondità religiosa e missionaria dello zelo sacerdotale di San Vincenzo e la sua sete di convertire i cuori e le menti a Cristo”.

Inoltre il papa ha sottolineato anche l’importante ruolo delle donne nelle opere di carità nella società: “Nella sua opera di sensibilizzazione verso i poveri, Vincenzo si rese subito conto che le opere di carità dovevano essere ben organizzate. Le donne furono le prime a raccogliere questa sfida. Nel 1617, nella parrocchia di Châtillon, fondò la prima delle ‘Confraternite della Carità’, che continuano oggi come Associazione Internazionale di Carità o Volontariato Vincenziano.

Nel 1633, insieme a Santa Luisa de Marillac, fondò una forma rivoluzionaria di comunità femminile, le ‘Figlie della Carità’. Fino a quel momento, le religiose vivevano nei monasteri; le Figlie della Carità furono invece inviate nelle strade di Parigi per servire gli ammalati e i poveri. Questa innovazione darà i suoi frutti in una vera e propria proliferazione di Congregazioni religiose femminili dedite alle opere apostoliche nei secoli successivi”.

E si dedicò anche alla formazione del clero, per cui il papa ha invitato a non dimenticare questa eredità spirituale: “In questo anniversario, è opportuno riflettere sull’eredità spirituale, sullo zelo apostolico e sulla cura pastorale che san Vincenzo de’ Paoli ha trasmesso alla Chiesa universale. L’elenco di coloro che hanno assimilato la spiritualità vincenziana e l’hanno vissuta eroicamente nel corso degli anni è lungo e abbraccia tutti i continenti…

Ancora oggi, sulle orme di san Vincenzo, la sua famiglia continua ad avviare opere di carità, ad intraprendere nuove missioni e ad aiutare nella formazione del clero e del laicato. Più di 100 rami di sacerdoti, fratelli, sorelle, laici e uomini costituiscono oggi la famiglia vincenziana. La Società di San Vincenzo de’ Paoli, fondata nel 1833 dal Beato Frédéric Ozanam, è diventata una straordinaria forza di bene al servizio dei poveri, con centinaia di migliaia di membri in tutto il mondo”.

Quindi la ‘crescita’ missionaria è la ‘forza’ della congregazione: “La Congregazione della Missione sta vivendo attualmente nuovi segni di crescita. Le Province più giovani, soprattutto in Asia e in Africa, dove le vocazioni alla Congregazione sono fiorenti, hanno risposto alla chiamata di iniziare missioni in altri Paesi. La Congregazione continua anche a intraprendere nuove opere creative tra i bisognosi”.

Una missione attenta ai poveri: “Penso all’ ‘Alleanza Famiglia Vincenziana con le persone senza fissa dimora’, un’iniziativa internazionale per fornire alloggi a prezzi accessibili alle persone senzatetto, ispirata all’esempio di Vincenzo de’ Paoli, che iniziò il suo lavoro nei loro confronti nel 1643, costruendo tredici case a Parigi per i poveri. Questa iniziativa intende svilupparsi nei Paesi dove sono presenti i vincenziani con la costruzione di altre case superando così l’obiettivo iniziale di accogliere 10.000 persone”.

Ed il carisma di san Vincenzo de’ Paoli è un arricchimento per la Chiesa: “Quattro secoli dopo la fondazione della Congregazione della Missione, non c’è dubbio che il carisma di San Vincenzo de’ Paoli continui ad arricchire la Chiesa attraverso i vari apostolati e le buone opere dell’intera Famiglia vincenziana.

Spero che le celebrazioni del quarto centenario mettano in evidenza l’importanza della concezione di San Vincenzo del servizio a Cristo nei poveri per il rinnovamento della Chiesa del nostro tempo, nella sequela missionaria e nell’aiuto ai bisognosi e agli abbandonati nelle molte periferie del nostro mondo e ai margini di una cultura superficiale e ‘usa e getta’.

Sono convinto che l’esempio di San Vincenzo possa ispirare in modo particolare i giovani, che con il loro entusiasmo, la loro generosità e la loro preoccupazione per la costruzione di un mondo migliore, sono chiamati a essere testimoni audaci e coraggiosi del Vangelo tra i loro coetanei e ovunque si trovino”.

(Foto: Congregazione San Vincenzo de’ Paoli)